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Musulmani della CO.RE.IS. alla Giornata Europea della Cultura Ebraica: parla Gattegna

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 2 Settembre 2012 alle 09:43 | 0 commenti

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CO.RE.IS. (Comunità Religiosa Islamica) Italiana  -  Il Presidente Ucei, Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Renzo Gattegna sul tema di quest’anno: “Leggerezza ed ironia aiutano a coltivare la dimensione interiore”
Come ogni anno, i musulmani della CO.RE.IS. (Comunità Religiosa Islamica) italiana rinnovano la propria vicinanza e amicizia con la Comunità Ebraica partecipando alle attività e manifestazioni che si svolgeranno domani, domenica 2 settembre, in oltre 60 città italiane, in occasione della XIII Giornata Europea della Cultura Ebraica (sul sito http://www.ucei.it/giornatadellacultura/ il programma dettagliato per ogni città, qui quello di Vicenza).

Momenti di riflessione, incontri musicali, mostre, proiezioni e visite guidate ques t'anno avranno come filo conduttore il tema dell'umorismo. Un tema caro anche alla tradizione islamica, dove spesso il sorriso veniva utilizzato dal Profeta Mu hammad per evidenziare la ristrettezza di interpretazioni troppo letterali della religione, spronando i credenti a relativizzare se stessi per acquisire maggiore apertura e profondità. La CO.RE.IS. Italiana si unisce quindi volentieri a  quest'invito  a ritrovare quella sana "freschezza di spirito" e quella apertura di visione che da sempre si accompagnano ad ogni autentica spiritualità, vissuta in modo naturale e non ideologico: "Dio ama i semplici e coloro che hanno il volto sorridente".


La partecipazione a questa giornata di eventi si inserisce del resto in una lunga tradizione di sintonia e collaborazione tra la CO.RE.IS. e la Comunità Ebraica, condividendo da anni attività di riflessione teologica e scambio fraterno, come il ciclo di incontri "Imam e Rabbini italiani in dialogo", in collaborazione con l’Assemblea Rabbinica d’Italia, svoltosi fra il 2007 e il 2008 in diverse città italiane, o gli incontri interreligiosi tra nuove generazion i del “Progetto Giovani”, organizzato nello scorso biennio dai giovani della CO.RE.IS. italiana e dell’UGEI (Unione Giovani Ebrei d’Italia), e premiato con una targa celebrativa del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Domani, molti saranni i delegati CO.RE.IS. che parteciperanno alle attività organizzate dalla Comunità Ebraica nelle varie città.
A Milano sarà presente in sinagoga il Presidente Shaykh Abd al-Wahid Pallavicini, mentre i responsabili regionali guideranno delle delegazioni di musulmani italiani nelle città di Torino, Casale Monferrato, Genova, Bologna, Verona, Padova, Vicenza e Venezia, quest’anno città capofila della Giornata.

A seguire abbiamo il piacere di pubblicare un’intervista che il Presidente dell’Ucei, Renzo Gattegna, di recente confermato per un nuovo mandato, ha rilasciato per l’occasione al nostro Ufficio Stampa.
 

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Intervista al Presidente dell'UCEI Renzo Gattegna

Presidente, anche quest’anno la CO.RE.IS. (Comunità Religiosa Islamica) Italiana partecipa alla Giornata Europea della Cultura Ebraica con delegazioni di imam e musulmani italiani in numerose comunità ebraiche. Come viene recepita dalla comunità ebraica italiana questa continuità nella vicinanza e nel dialogo?

Tra ebraismo e islam esiste un rapporto profondo: infatti, i due credi provengono, pur nella loro diversità, dalla stessa “intuizione monoteista”. Gli ebrei e i musulmani italiani hanno, ormai da decenni, intessuto rapporti più che amichevoli, basati sulla reciproca conoscenza, fiducia e rispetto, sulla condivisione dell’“essere minoranza”, su valori e contenuti. Questo rapporto di stima e fiducia esiste ed è forte, anche se non è diffuso con la totalità delle associazioni della “galassia” del mondo islamico in It alia. Ma ci auguriamo che anche con esse riusciremo, in futuro, ad avere un dialogo positivo, amichevole e costruttivo come con la COREIS.

Perché la scelta del tema di quest’anno, l’ironia? Oltra a favorire la conoscenza di un aspetto rilevante della tradizione ebraica, questo tema può aiutare a comprendere meglio la religione in quanto tale e la vita dell’uomo religioso, sia esso ebreo, cristiano o musulmano?

Il tema è scelto in sede europea dall’AEPJ, l' associazione per la preservazione e promozione del patrimonio culturale ebraico in Europa. E noi lo abbiamo accolto quest’anno molto volentieri, perché è stimolante e divertente, sebbene non sia l’umorismo un aspetto particolarmente profondo della tradizione ebraica, è bensì più un aspetto culturale. Credo che saper coltivare un po’ di leggerezza e uno sguardo anche ironico sul mondo e sulla società possa certamente aiutare la dimensione interiore di chiunque, di qualsiasi credo . Saper ridere, anche di se stessi, è un segno di grande maturità. Saper ridere è una peculiarità che varia di cultura in cultura…e fa sempre bene.

La CO.RE.IS. ha contribuito ad alcuni eventi all’interno della Settimana della Cultura Islamica, promossa per due edizioni consecutive da Roma Capitale nel 2011 e 2012. Si tratta di iniziative necessarie per la conoscenza delle culture e delle minoranze religiose presenti in Italia. Alla luce della Sua esperienza, quali consigli può darci per uno sviluppo qualitativo di queste iniziative negli anni a venire a livello nazionale?

L'esperienza della Giornata Europea della Cultura Ebraica ci ha confermato che 'aprire le porte' delle nostre istituzioni, dei nostri luoghi di preghiera, contribuisce a combattere tanti pregiudizi sulle minoranze.

Un elemento significativo della Giornata Europea della Cultura Ebraica è l’apertura dei luoghi di culto, delle sinagoghe. Si tratta di un segno importa n te, in Italia, dove è sempre molto acceso il dibattito del rapporto fra religione e società laica. Come viene discusso questo argomento dagli ebrei italiani?

Noi siamo felici di aprire sinagoghe e luoghi ebraici, perché la Giornata ha proprio lo scopo di farci conoscere, di “abbattere” anche le ultime barriere del pregiudizio o della diffidenza. Laicità non significa assenza di spiritualità, assolutamente: una persona perfettamente laica può anche essere profondamente interessata alla spiritualità e rispettosa della religiosità degli altri. Dunque gli ebrei italiani sono felici di questa “apertura”, partecipano alle iniziative con grande piacere.

Come viene recepita nel resto del mondo la Giornata Europea della Cultura Ebraica? E nel resto d’Europa, in cosa si differenzia dall’Italia?

Nel resto del mondo, si sentono echi di questa iniziativa sia negli Stati Uniti o nelle altre grandi comunità della diaspora, sia in Israele. E’ una iniziativa che suscita interesse. L’Italia, da sola, attira circa un quarto dei visitatori complessivi in Europa: oltre 50mila su 200mila. Segnale che le nostre iniziative sono molte e apprezzate, questo deriva anche dalla storia degli ebrei italiani, particolarmente radicata e antica, dalla bellezza del nostro territorio e dalle suggestioni che molti luoghi ebraici offrono.

Alla luce della conferma del Suo nuovo mandato, per la quale le esprimiamo i più sentiti auguri e congratulazioni, quali progetti, prospettive future intravede per la Comunità Ebraica in Italia?

Ringrazio sentitamente voi della COREIS, e l’amico Imam Yahya Pallavicini, per questa intervista e per gli auguri. L’ebraismo italiano vive un momento di grande fermento: siamo felici di essere parte integrante della società e siamo anche fieri delle nostre tradizioni. E vogliamo continuare così: integrati nella società, nella speranza di dare un contributo in termini di idee, di valori, di cultura, pur rimanendo fedeli alla nostra storia e ai nostri principi. Il periodo non è facile, per il Paese e  per l’Europa, ci auguriamo che i valori e le idee positive che riusciremo a esprimere, tutti insieme, riusciranno a tramutare questo momento di crisi in una opportunità.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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