Multavilla. Lo strascico dei T Red abbattuti
Lunedi 18 Luglio 2011 alle 11:23 | 0 commenti
Smontati i famigerati impianti, anche grazie alle proteste che si trascinano da anni, le cause dei multati sono ancora in corso. E non sono ancora finiti i problemi causati dalle telecamere. Ugone: "Ora venga fatta chiarezza sulle questioni in sospeso" (da VicenzaPiù e Ovest-Alto Vicentino n. 217)
Un passaggio storico per i multati: ad Altavilla sono state tolte le telecamere T Red ai semafori sulla regionale 11. Apparecchi che rilevarono 22 mila sanzioni ed erano stati installati nel maggio 2006 con l'effetto di produrre migliaia di multe in pochi mesi.
Il Comitato era riuscito a fare annullare 12 mila verbali recapitati (la quasi totalità dei ricorsi). Risale invece al 2007 lo spegnimento di due telecamere, al luglio 2008 lo spegnimento totale. L'attuale rimozione è dovuta alla scadenza del contratto. Questo non ha però cancellato i problemi legati alle passate multe. Sono circa 2 mila le notifiche che stanno arrivando nelle case dei cittadini che non avevano pagato né fatto ricorso e la battaglia legale per chi aveva fatto ricorso è ancora in fase di svolgimento. "Sono stati abbattuti i T Red - afferma Luigi Ugone, all'epoca portavoce del Comitato di cittadini che aveva formalizzato i ricorsi al Giudice di Pace e ora assessore comunale alla viabilità e sicurezza - ma non potranno essere abbattuti tutti i disagi che da esso sono derivati e le migliaia di multe illegittime, come le hanno definite i Giudici di Pace di Vicenza. Molti aspetti restano ancora da approfondire. Infatti il comando di polizia locale ha deciso di non aderire alla proposta di autotutela sui ruoli sospesi che l'amministrazione aveva proposto al prefetto, autotutela che ritenevo dovuta per un principio di equità e trasparenza che dovrebbe contraddistinguere ogni azione di una pubblica amministrazione. Restano ancora in piedi un processo avverso la ditta installatrice Ci.Ti.Esse ed è in fase di svolgimento un ricorso in secondo grado tra il comune e uno degli automobilisti multati, vincitore dal giudice di pace di Vicenza, con la vecchia amministrazione che cerca di ribaltare il giudizio sfavorevole". La vicenda si trascina dall'ottobre 2006, quando sono state recapitate circa 9 mila multe per passaggio con semaforo rosso. A novembre il "popolo dei multati" era a quota 12 mila. Le prime multe inviate ai cittadini tramite rilevazione fotografica sarebbero state relative ad infrazioni di 5 mesi prima. Ma considerando che dopo 150 giorni l'ammenda andava in prescrizione per decorrenza dei termini, il tempo sarebbe stato sufficientemente lungo per "infrangere la legge" più volte e colpire in modo definitivo i trasgressori con sospensione della patente. Da qui l'azione (nata dall'indignazione) del Comitato "Multavilla" che era impegnato in riunioni, manifestazioni, raccolta dei ricorsi. Dava informazioni per fare ricorso e garantiva sostegno ai multati durante le varie fasi dei ricorsi. "Il tempo di durata del giallo è sistematicamente inferiore ai 3 secondi" si leggeva sul sito del Comitato, secondo cui gli organi preposti a vigilare non avrebbero mai pubblicizzato in maniera incisiva e comprensibile la messa in funzione del sistema, installando due pannelli poco visibili solo alcuni giorni dopo l'attivazione. "Peccato- diceva Ugone all'epoca- che la segnalazione tardiva non restituisca la patente a chi ha commesso l'infrazione ignaro di essere ripreso dalle telecamere". A febbraio 2007 erano già oltre 3 mila i ricorsi presentati dagli automobilisti sanzionati. La media era di 105 contravvenzioni giornaliere, media che è poi scesa con l'avvento dei ricorsi. Alcuni cittadini avevano preso più di 10 multe. Oggi c'è almeno la soddisfazione che siano state fisicamente rimosse le tre telecamere dai tecnici della Ci.Ti.Esse. "Seppur già spenti -commenta Luigi Ugone- questi apparecchi smontati rappresentano l'apice di una protesta assolutamente civile e democratica anche se dai tono molto aspri a cui molti multati hanno partecipato.
I cittadini che hanno aderito ai ricorsi del comitato Multavilla infatti hanno, come suggerito dal comitato stesso, utilizzato tutti i mezzi dalla protesta: dalla piazza al ricorso ai giudici, che la società civile ci ha offerto. Abbiamo infatti sempre cercato di evitare e contenere moti di rabbia che pur si sono presentati in molti multati, i quali avrebbero magari preferito nell'immediato un gesto plateale e di forza nel danneggiare o manomettere i T Red, che invece sono rimasti al loro posto come simbolo appunto di un modo di governare sordo che mette il bilancio al di sopra del cittadino".
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