Mozione-presidi: il PD e le letture distorte
Venerdi 24 Luglio 2009 alle 22:39 | non commentabile
Segreteria provinciale PD. 24 luglio 2009Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â
E' stata travisata come un "No ai presidi meridionali" la mozione "COPERTURA DEI POSTI DISPONIBILI DI DIRIGENTE SCOLASTICO", votata in consiglio provinciale lo scorso martedì. Le cose, però, stanno diversamente.
La mozione ha semplicemente inteso denunciare una situazione di disparità che si è venuta a creare tra le regioni italiane, in quanto i concorsi per dirigenti scolastici sono stati gestiti a livello locale in maniera diversa.
In alcune regioni sono stati nominati idonei un numero di partecipanti molto maggiore rispetto all'effettiva quantità di posti disponibili; in altre regioni si sono, invece, rispettati i limiti numerici imposti dai bandi. Questa situazione non avrebbe portato a nessuna disparità se non fosse stato introdotto il principio di interregionalità , confermato con l'approvazione della Riforma Gelmini.
Si è pertanto ritenuto doveroso evidenziare una situazione di svantaggio di alcune regioni - il Veneto fra queste - nei confronti di altre, indipendentemente dalla posizione geografica delle stesse.
Letture in chiave razzistica della questione sono, quindi, dovute alla non conoscenza di ciò che è stato deliberato in consiglio provinciale.
E' d'obbligo sottolineare, inoltre, che in sede di consiglio gli esponenti del PD hanno messo in luce la singolarità della tempistica dell'azione politica proposta dell'assessore Martini del PDL, dato che questa arriva a seguito dell'approvazione della Riforma Gelmini e, quindi, a "giochi chiusi". Il Governo Provinciale avrebbe potuto agire prima, facendo pressione a livello regionale, poiché la Regione Veneto - governata dal centrodestra - avrebbe avuto pieno titolo di intervento.
Il PD di Vicenza ritiene che l'ordine del giorno presentato dall'assessore Martini sia stato più che altro una manovra elettorale in vista delle future elezioni regionali, a scapito delle velleità della Lega.
Tra le motivazioni che hanno portato il PD ad approvare la mozione c'è, quindi, insita anche una sfida alla maggioranza affinché si attivi contro la stessa maggioranza nazionale, andando avanti con la richiesta di esposto al TAR o al Consiglio di Stato.