Morto Emanuele Weiss Levi, Rabbino della Comunità Ebraica di Verona e Vicenza
Martedi 5 Gennaio 2016 alle 22:14 | 0 commenti
Riceviamo da Paola Farina e pubblichiamo
Se n’è andato in silenzio il Rabbino Emanuele Weiss Levi. Si è svolto oggi, nel pomeriggio a Verona, il funerale di Rav Emanuele Weiss Levi, per 35 anni Rabbino della Comunità Ebraica di Verona e Vicenza. Aveva conseguito il titolo di “Maskil†al Collegio Rabbinico Italiano di Roma nel 1946. Nato a Biella il 23 marzo del 1927, dopo aver lasciato la Comunità per sopraggiunti limiti di età , si è trasferito a Torino, dove ha continuato a offrire il proprio contributo collaborando attivamente alle ufficiature all’interno della Sinagoga ed è deceduto il 31 dicembre 2015 alla Casa di Riposo Ebraica, dove era ospite.
Di lui ho uno splendido ricordo, perché più che un rabbino è stato un Amico, uomo mite e semplice, ricco di umanità . Contemporaneamente ho un grande rammarico: quello di non aver saputo continuare il rapporto d’amicizia a distanza. Mi diceva spesso “Paola sistemati nello spirito e nella vita familiareâ€, ben sapendo che io alle sue parole facevo orecchie da mercante, perché i diktat non mi sono mai piaciuti. Per me è stato un confidente che non si è mai permesso di criticare la mia vita troppo fuori dalle righe per un Capo Spirituale. Non ha avuto il successo che meritava, perché troppo spesso la sua modestia è stata confusa con la poca voglia di lavorare. Era un uomo di grande cultura, da lui potevo apprendere, ma non ostentava nulla del suo sapere. L’era che viviamo stava scomoda a Weiss Levi, per far carriera bisogna muoversi con la grazia di una farfalla, ma con i passi di un elefante e lui non era il tipo, perché era già molto ricco di suo, dentro l’anima. Ai funerali non mi sono venute le lacrime, forse perché c’era troppa gente, ed io vivo i miei dolori con riservatezza, ma le lacrime mi vengono adesso. Quando il Rabbino Yossi Labi che con il Rabbino Elia Richetti (già Rabbino Capo di Venezia) ha officiato la cerimonia funebre ha detto “chi ha qualcosa da farsi perdonare, lo faccia oraâ€; ho chiesto scusa a Weiss Levi per non aver mantenuto fede alla mia promessa di andarlo a trovare a Torino, consentendo alla morte di prevalere sulla mia pigrizia, sui miei sentimenti e sul mio postdatare di continuo un incontro che avrebbe potuto darmi tanta ricchezza spirituale. Emanuele, che la Terra sia per Te Lieve, da dovunque tu sia soffia un velo della tua saggezza sulla mia testa e aiuta il mio spirito a raffinarsi, in modo che i miei contrasti entrino in armonia con il mio vivere.
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