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Morti sul lavoro, Giorgio Langella (PCI Veneto): "oramai non hanno più nemmeno un nome!"

Di Giorgio Langella Venerdi 16 Febbraio 2018 alle 14:15 | 0 commenti

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16 febbraio 2018. I morti sul lavoro non hanno nome. E contano poco o nulla. Compaiono in brevi note, nelle notiziole di cronaca, in scarne informazioni che vengono cancellate quasi subito. Così viene riportata da una testata digitale locale irpina (ilciriaco.it) nella "cronaca" del 15 febbraio 2018: «"Tragica morte di un lavoratore dipendente di una cooperativa che opera presso il Pastificio Baronia di Flumeri (Av). Ennesima ''morte bianca'' avvenuta nella nostra provincia che si aggiunge alle tante, troppe, che insanguinano quotidianamente il nostro Paese".

A comunicarlo con una nota il segretario della Cgil Avellino Franco Fiordellisi e della categoria Flai Luciano Valle.»

Il "lavoratore dipendente di una cooperativa" (di cui non è riportato neppure il nome) è il "caduto sul lavoro" numero 79 da inizio anno. È un numero, appunto, del quale è normale, quasi "logico", dimenticarsi. Troppe sono le "cose importanti" da seguire. Una campagna elettorale che si basa su promesse delle grandi forze politiche in campo (quelle che governeranno il paese) che prevedono centinaia di migliaia di posti di lavoro in più (viene taciuto che saranno precari, insicuri e mal retribuiti), su scandali più o meno importanti, sul problema immigrazione e l'odio che si "deve provare" verso il diverso. Sulla paura. Sulla necessità di farsi giustizia da soli perché manca la "sicurezza".

Ma a quale sicurezza ci si riferisce? Non certo quella sul lavoro. No, quella è un costo insopportabile che si deve tagliare. Ne va della competitività del sistema. Così chi muore per infortunio nei luoghi di lavoro o sulle strade mentre sta lavorando, non è significativo. Non è neppure un nome da riportare nelle notizie. Non è "qualcuno", è "qualcosa". Un "qualcosa" che si può sostituire con un altro "qualcosa" quasi fosse un pezzo di ricambio. Forse ci sarà qualche parola di circostanza da parte delle autorità. Ma, poi, tutto tornerà come prima. E nessuno sarà responsabile di nessuna morte sul lavoro per infortunio e, tanto meno, per malattia professionale.

Viviamo in un sistema spaventoso e malato, dove la persona, se non è ricca e potente o famosa, conta poco o nulla.

Oggi siamo qua, a contare i morti sul lavoro e per il lavoro. Lo facciamo per l'ennesima volta. Lo vogliamo fare comunque anche se l'indifferenza la fa da padrona. Del resto, come scriveva Antonio Gramsci, noi odiamo gli indifferenti.

Giorgio Langella, segretario regionale del PCI


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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