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Mons. Beniamino Pizziol: "l'individualismo stimola conflittualità e litigi"

Di Matteo Crestani Mercoledi 4 Luglio 2012 alle 23:35 | 0 commenti

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Il vescovo di Vicenza, mons. Beniamino Pizziol celebra il primo anno in diocesi

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L'individualismo è la bestia contro la quale dobbiamo combattere per favorire lo sviluppo di una società coesa, in cui le persone siano disposte a rinunciare a qualcosa per il bene della collettività. Un approccio che negli anni '80 era la consuetudine, ma che oggi è visto con diffidenza, preferendo ciascuno pensare al proprio sviluppo e dimenticando del tutto di appartenere ad una comunità.

Questi i cardini dell'intervento fatto dal vescovo di Vicenza, mons. Beniamino Pizziol, in occasione del primo anniversario del suo arrivo in diocesi. Indubbiamente il vescovo Beniamino ha ereditato dal card. Angelo Scola, che affiancava al Patriarcato di Venezia, schiettezza e capacità di sintesi. Di suo, invece, sembra avere una particolare attitudine alla contemplazione ed alla riflessione, minor attitudine rispetto a chi l'ha preceduto nella diocesi di Vicenza ad intervenire sui fatti di cronaca, preferendo un'attenta analisi prima di esporsi e, comunque, limitando gli interventi a poche rilevanti questioni. Tre i punti di forza e due gli elementi di debolezza attraverso i quali il prelato diocesano ha delineato il futuro servizio diocesano e civile. Il suo impegno pastorale finora si è caratterizzato dall'ascolto e dal tentativo di dialogo con persone, istituzioni e mondo dell'Associazionismo, al quale ha sempre dichiarato d'essere profondamente legato. Significativi i numeri che hanno interessato l'attività del vescovo di Vicenza in questo primo anno. Mons. Beniamino Pizziol negli ultimi 12 mesi ha incontrato quasi cento rappresentanti del mondo associativo, istituzioni, Associazioni di categoria, decine di persone comuni che desideravano conoscerlo ed oltre 350 sacerdoti della diocesi di Vicenza, i due terzi del totale dei presbiteri in servizio. Sono circa seimila, però, i religiosi con i quali il Vescovo è venuto in contatto, se consideriamo i Consigli pastorali e vicariali, le 22 congreghe e le oltre 100 parrocchie nelle quali ha celebrato messa ed amministrato 70 cresime. "Un verbo al quale sono particolarmente affezionato e che rappresenta una mia attitudine da sempre - spiega mons. Beniamino Pizziol - è l'ascolto. E proprio questo mi ha portato ad individuare tre elementi positivi distintivi della Chiesa e della società civile vicentina: anzitutto le nostre sono una Chiesa ed una società civile vive, intraprendenti, attive e dedite al lavoro. Elementi, questi, che rappresentano l'intelaiatura di fondo del nostro territorio. Secondo importante elemento è dato dal volontariato, in tutti gli ambiti della vita ecclesiale e sociale. La carica di solidarietà dei vicentini è straordinaria. Infine, è tangibile il senso concreto e realistico di accoglienza ed inclusione di un rilevante numero di immigrati, sia a livello professionale che sociale". Accanto a questi elementi, che rappresentano i punti di forza caratterizzanti non solo della comunità diocesana, ma di tutti i vicentini, il vescovo Beniamino ha tracciato due elementi, per certi versi contrastanti, ma ugualmente salienti, caratterizzanti la vicentinità. "Nel territorio berico, come in tutto il Veneto - sottolinea mons. Beniamino Pizziol - c'è una forma esasperata di individualismo. Grano e zizzania convivono dentro di noi. Ci stiamo dirigendo verso una preoccupante deriva individualista su tutti i livelli. A partire dal singolo uomo, dei gruppi e persino a livello ecclesiale. Lo stesso vale anche per i popoli. La Germania, ad esempio, antepone la propria salvezza alla crisi dell'intera Europa, rivendicando diritti prettamente individuali. Si attribuisce più importanza all'individuo ed ai suoi interessi privati che alla collettività. Secondo elemento che desta preoccupazione è l'eccessiva conflittualità che spesso sfocia in litigiosità. Qualunque argomento non rappresenta occasione per discutere e confrontarsi, ma per accendere gli animi e litigare, accantonando il democratico confronto". Così si spiega anche la dilagante corruzione, l'attitudine di molte persone all'inganno per raggiungere posizioni di potere e dominanti. Tutte attività che, evidentemente, tendono a mettere in secondo piano il valore della persona, per salvaguardare denaro e conquiste individuali. Grande anche l'attenzione rispetto alla crisi occupazionale. Ed in tal senso la Caritas ha svolto una funzione fondamentale di sostegno economico e psicologico rispetto a quanti hanno perso il lavoro e si trovano a riprogrammare la propria esistenza. Proprio per questo il vescovo Beniamino ha richiamato la necessità di ricordar il sostegno alle famiglie in difficoltà da parte di chi sta meglio, attraverso i sostegni di vicinanza. Pensare che chi sta meglio possa dare una mano a chi sta trascorrendo momenti di apprensione perché non ha i soldi per la mensa dei figli o per la retta dell´asilo è importante ed educativo. Nel corso dell'anno mons. Beniamino Pizziol è intervenuto in quattro significative occasioni: per spronare i cittadini a pagare le tasse e, per restare nello stesso ambito, per richiamare il rispetto della legalità attraverso il pagamento dell'Imu. Al riguardo il Vescovo di Vicenza ha evidenziato che "anche la Chiesa deve pagare l'Imu quando svolge attività commerciali, perché sottrarsi a questa tassazione sarebbe sbagliato". Si è espresso contrariamente rispetto all'istituzione di un registro delle famiglie anagrafiche ed all'apertura domenicale dei negozi, non per favorire la frequentazione alle messe, trattandosi di una scelta personale, ma per incoraggiare la vita in famiglia, il riposo e la pausa. Sul tema il Vescovo di Vicenza ha anche rivolto un appello alle persone che vivono difficoltà nel lavoro: "non arrivate a scelte drastiche, frutto di un'esasperata devozione al lavoro, ma parlate con chi vi sta vicino e vi può aiutare".

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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