Opinioni | Categorie: Musica

Miti, duri a morire e il nuovo che non avanza

Di Enrico Soli (caporedattore) Giovedi 1 Aprile 2010 alle 11:35 | 0 commenti

La cover di marzo 2007 (www.rollingstonemagazine.it)Era da un po' che volevo fare questo esperimento e adesso che finalmente ho davanti a me tutte le copertine della rivista, posso farlo. A partire dal 2004 il mensile Rolling Stone (edizione italiana) ha sbattuto in prima pagina: Kurt Cobain, Jim Morrison, Bob Marley, Vasco Rossi, Bruce Springsteen, Red Hot Chili Peppers, Rolling Stones, Bob Dylan, U2, Lou Reed, Sex Pistols, ancora Red Hot Chili Peppers, Pink Floyd, Jimi Hendrix, Tom Waits, Bowie, Beatles, ancora Rolling Stones, ancora Vasco Rossi, i Police, i Depeche Mode, ancora Rolling Stones, Kiss, Iron Maiden, Queen, Metallica, Ac Dc, Elvis/ancora Dylan/ancora Beatles, ancora U2, ancora Depeche Mode, ancora Springsteen, Janis Joplin, Ramones, ancora Rolling Stones, Madonna, ancora Jimi Hendrix. In pratica, su una settantina di numeri sin qui pubblicati, la metà è dedicata a star (viventi e non) che sono in circolazione da almeno trent’anni. Il che conferma ciò che avevo sempre sospettato e cioè che ai consumatori si continua a dare in pasto gli stessi miti, mentre faticano ad entrare nella storia nuovi personaggi.

O forse mi sbaglio. Forse davvero tra trent’anni vedremo in copertina gruppi che adesso sono appena nati. Eppure ho il dubbio che non sarà così. Continuo a pensare che si continueranno a vendere le icone di Jim Morrison, di Sid Vicious e di Kurt Cobain. Sbaglio? Chi è che tra trent'anni metterà in copertina i Coldplay?! Neanche i loro figli. E poi oggi cantano tutte come Amy Winehouse. Possiamo dire che per il marketing il mito non paga più: non c'è investimento sulla lunga distanza, ma solo su quella breve. La costruzione di un mito... non c'è più la lungimiranza di una volta?

Forse il fenomeno si spiega con tutta quella storia dell'atmosfera hippy degli anni Settanta e Sessanta (quello sì che è un vero prodotto sempre gustoso per le masse), ma lo stesso non si può dire di Kurt Cobain. L'ultimo, forse, destinato a durare.   Oggi c'è un Pete Doherty a provarci, ma non sarà un mito. Perché? Perché un giovane su due non sa chi sia. Lui fa lo stile di vita rock'n'roll, quello però che fa danni (non quello solo patinato ed estremamente controllato sponsorizzato dalla rivista Rolling Stone). Il povero Pete si sbatte, eppure nessuno lo caga più di tanto. Penso poi al nu metal, che ha fatto il botto subito dopo il grunge: non avrà lasciato in eredità alcun mito. Forse Eminem, per il Duemila, a patto però che si sbrighi a suicidarsi.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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