Minoranza nazionale veneta, Pd: legge impresentabile, incostituzionale, vera e propria presa in giro
Martedi 6 Dicembre 2016 alle 18:21 | 0 commenti
Consiglio regionale del Veneto
"Abbiamo fatto di tutto per impedire che questa Legge impresentabile e inapplicabile venisse approvata, dato che è una presa di giro, in quanto sicuramente incostituzionale. Il Veneto, infatti, non fa parte delle minoranze storiche nazionali e il richiamo alla Convenzione quadro è quindi sbagliato, dato che eventuali aggiunte, successive alla ratifica, possono essere fatte soltanto dallo Stato, con una dichiarazione indirizzata al Segretario generale del Consiglio d’Europaâ€. Con queste motivazioni, affidate ad una nota, il Gruppo consiliare del Partito Democratico “ha votato contro il Pdl 116 sull’applicazione, nei confronti del popolo veneto, della Convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionaliâ€.
“È un pasticcio totale quello della Maggioranza- spiega il Partito Democratico- che maschera delle rivendicazioni politiche camuffandole sotto l’aspetto di rivendicazioni culturali, ma questo è un corto circuito che non porta da nessuna parte. Troviamo imbarazzante, inoltre, che Zaia possa promulgare un provvedimento del genere e che possa essere pubblicato sul BUR ufficiale della Regione. Tenendo anche presente che, fino a quando la Legge non verrà dichiarata incostituzionale, produrrà comunque degli effettiâ€. “Esiste già una Legge - informa il Gruppo consiliare PD - la numero 8 del 13 aprile 2007 ‘Tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico e culturale veneto’, con al proprio interno tutti gli elementi per poter garantire la promozione e la tutela dei diversi dialetti presenti nella nostra Regione, in tutte le loro sfumature, ed era una possibilità , questa, che la Maggioranza poteva sfruttare per uscire dall’impasse, anziché insistere su un provvedimento inutileâ€.
“Per promuovere e tutelare la cultura veneta - continuano i consiglieri regionali Democratici- ci sono infatti altri modi: far vedere nelle scuole le Commedie di Goldoni o parlare della storia della Repubblica di Venezia, solo per fare due esempi. Si potrebbe cominciare con il finanziare la Legge 3 del 14 gennaio 2003 ‘Iniziative di promozione e valorizzazione dell’identità veneta’â€.
“Nessuno nega l’orgoglio veneto - afferma il Partito Democratico - e siamo disponibili sempre e comunque a discutere oltre i nostri confini, nell'interesse dei cittadini, ma è un fatto gravissimo sentire dai banchi della Maggioranza che c’è l’orgoglio di essere veneti e non italiani, e sorprende davvero che di fronte a dichiarazioni di questo tipo ci sia stato l’imbarazzante silenzio - assenso delle rappresentanze della Destra storica in Consiglio regionaleâ€.
“Alla fine - chiosano i consiglieri Dem - è stato eliminato il patentino per la lingua veneta, ma la bocciatura rimane. È una presa in giro, quello che è uscito dalla porta è rientrato dalla finestra, perché resta la valutazione, con tanto di costituzione di un Albo presso la Giunta regionale per raccogliere le dichiarazioni spontaneeâ€.
“Ma chi è che valuta?- conclude il Gruppo consiliare PD - e in base a quale criterio viene stabilito chi è in grado di verificare la ‘veneticità ’ delle persone? Senza poi dimenticare i costi di questa normativa priva di senso. Sarà possibile comunicare e ricevere informazioni in ‘altra lingua’ con le spese conseguenti per traduttori e interpreti, così come accadrà per tutta la documentazione, come passaporti e carte di identità â€.
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