Migranti, Roberto Cattaneo di Forza Italia: "siamo a rischio rottura dell'equilibrio tra la gente e le istituzioni"
Venerdi 5 Agosto 2016 alle 11:56 | 1 commenti
Riceviamo da Roberto Cattaneo capogruppo Forza Italia Vicenza e pubblichiamo
La nostra provincia, secondo l'ultimo censimento, ha, almeno ufficialmente, 867.314 abitanti. Secondo gli impegni assunti dal Governo tramite la prefettura i migranti da ospitare, non si sa per quanto tempo, avrebbero dovuto essere calcolati nella percentuale di uno ogni mille residenti. Ora abbiamo già superato, e non di poco, una percentuale di oltre due per mille abitanti. Ma per di più non si sa proprio quando l'asticella si fermerà e non si sa nemmeno per quanto, almeno presumibilmente, durerà questa emergenza. Una emergenza, per essere tale, dovrebbe essere anche breve. Un fatto straordinario.
Altrimenti non è più emergenza ma diventa una faccenda normale, di natura quotidiana. Se a fronte di questi dati poniamo anche una autentica inerzia da parte del ministro Alfano che non sa scegliere una strategia diversa da quella che ha impostato, malamente, e che ha trasferito, altrettanto malamente alle prefetture, allora il problema rischia di diventare una situazione a grave rischio. Tra l'altro non si può ignorare che il Guardasigilli Andrea Orlando ammette che non pochi islamici in carcere festeggiano quando ricevono notizia degli attentati e sempre il Ministro Orlando ritiene che vi siano elementi per ipotizzare che esista un ruolo dell'Isis nella gestione dell'arrivo di migranti. Tutto questo non può certo tranquillizzare i vicentini e non si può sottostimare la preoccupazione di tutti quei sindaci che non intendono ospitare nei loro comuni dei migranti di cui non si sa quasi nulla o nulla del tutto. Il prefetto invece di insistere nella strategia intrapresa con la distribuzione, anche minacciata, e non condivisa dalle comunità , dovrebbe informare dettagliatamente e insistentemente il ministero esigendo un cambiamento di rotta che tenga prioritariamente presente le esigenze del territorio. Siamo a rischio di rottura dell'equilibrio tra la gente e le istituzioni e questo non mi sembra per niente una cosa ne accettabile ne sostenibile.
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