Migranti in via Medici, firmata petizione. Insicurezza e crollo immobiliare
Venerdi 21 Aprile 2017 alle 13:15 | 0 commenti
Via Medici, famosa per ospitare l'Hotel Adele residenza di molti richiedenti asilo, è al centro di molte polemiche. Residenti e commercianti sono esasperati dal continuo via via dei profughi durante il giorno e nemmeno la notte possono stare tranquilli poiché nel parchetto poco distante all'hotel gli schiamazzi proseguono fino a tarda notte. Per questo è stata firmata una petizione che ha raccolto per ora 300 firme, per chiedere degli interventi urgenti in merito all'accoglienza dei migranti in via Medici. Il Comitato via Medici, con Vicenza ai Vicentini, chiede alla giunta comunale di farsi carico del disagio del quartiere e di trovare soluzioni tempestive ed efficaci. L'impatto sociale ed economico, si legge nella petizione, è devastante nell'attività del quartiere, la zona si sta trasformando in un ghetto.
"Gli immigrati vagano tutto il giorno per la città e assumono atteggiamenti arroganti e intimidatori" dice Gianluca Deghenghi del movimento Vicenza ai Vicentini che continua "L'eccessiva presenza di migranti in una determinata zona provoca il crollo immobiliare. Il valore delle case non è più quello di una volta". "L'altro ieri - afferma Stefano Boschiero di Vicenza ai Vicentini - alcune persone hanno detto di aver firmato la petizione ma non vogliono essere riprese perché hanno paura di ritorsioni. Molti non denunciano per paura. A dicembre abbiamo incontrato il prefetto Eugenio Soldà (al termine del mandato) ma non è stato risolto nulla". L'insicurezza fa da padrona e ma a farne le spese è anche il mercato immobiliare: gli appartamenti di via Medici hanno un valore di mercato basso da quando sono presenti i richiedenti asilo all'Hotel Adele e anche molti commercianti stanno pensando di chiudere la propria attività . La presenza dei migranti è cospicua, basti pensare che solo nell'hotel di via Medici ne sono ospitati circa 200, e questo non fa che aumentare il disagio tra i residenti. I residenti si sono spesso rivolti alla Polizia per chiedere di sedare risse e una signora è arrivata persino ad incontrare il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, ma ancora non si è trovata una soluzione.
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