Migranti a Sandrigo, Roberto Ciambetti: "giusta la petizione per la presenza sproporzionata nel nostro comune"
Mercoledi 25 Ottobre 2017 alle 18:22 | 0 commenti
"Istituzionalmente è inattaccabile la strada di una petizione con un documento super partes sottoscritto dai cittadini sandricensi sulla presenza sproporzionata nel nostro centro di immigrati: modo trasparente e chiaro per dare la parola ai cittadini e dimostrare a chi gestisce questa vicenda che si è superato il limite". Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale, interviene sulla proposta emersa dal Consiglio comunale di una raccolta firme "di denuncia di una situazione insostenibile - ha detto Ciambetti.
"Sandrigo non è un hub - continua il presidente -, non ha le dimensioni e le strutture idonee ad ospitare un numero eccessivo di immigrati. Non si tratta di una questione di parte o di una polemica politica, ma di una esigenza di chiarezza e giustizia diffusa nella cittadinanza: spero che i cittadini accolgano l'invito alla sottoscrizione di questo documento in via di stesura". Passando su un altro tema caldo sollevato dal vicesindaco Giovanni Rigoni a proposito delle rimesse degli immigrati registrate nel sandricense, Ciambetti non ha nascosto le sue perplessità : "Onestamente non so come facciano a risparmiare per inviare a casa denaro mettendo via qualche centesimo sul pocket money che viene loro garantito, circa 2.5 € al giorno. Tenendo conto che i più devono pagare anche una utenza telefonica che ha i suoi costi, visto che pur qualcosa spenderanno per sé, trasferimenti con cifre superiori ai 20 o 30 € mensili, cioè dai 70 centesimi a 1 € al giorno risparmiati, lasciano alquanto perplessi come spiega il vicesindaco Rigoni. Sempreché le somme a cui possono attingere non siano di origine diversa e, in questo caso c'è da chiedersi quale sia la fonte effettiva di queste risorse trasferite e da dove arrivino quei guadagni."Â
"Se vado ad esaminare i dati di Bankitalia relativamente alle rimesse di immigrati - continua Ciambetti - mi accorgo che esistono nel Vicentino delle comunità straniere particolarmente capaci di forti risparmi, come quella bengalese, l'indiana o quella rumena. E' chiaro, che siamo davanti a rimesse di lavoratori che risparmiano una parte dei loro stipendi o redditi. Ma gli immigrati ospitati a Sandrigo non sono lavoratori e solo pochi, forse, s'arrabattano con qualche lavoretto, che comunque non è tale da giustificare trasferimenti di una certa consistenza. Come già notato dal vicesindaco Rigoni, sarebbe interessante sapere se poi questi soldi trasferiti servono ad alimentare le casse dei neo schiavisti, il primo anello di quel business dell'immigrazione che andrebbe invece decisamente reciso: fino a quando ci sarà qualcuno che guadagna cifre abnormi difficilmente si interromperà questo circolo vizioso in cui sarebbe interessante fare chiarezza su protagonisti, soldi incassati e debiti non pagati come sembra emergere dalla storia di alcune società oggi particolarmente attive nel fronte dell'accoglienza."
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