Michele Dalla Negra, politico di passione
Lunedi 5 Dicembre 2011 alle 11:13 | 1 commenti
Entrato in politica a 17 per difendere un ragazzo di destra condanna i politici di mestiere: le tante tessere del Pdl sono un brutto segnale. Variati usa il pugno duro per avendo una larga maggioranza. Hüllweck potrebbe essere la vera alternativa.
Michele Dalla Negra è noto in città come avvocato, ma lo è anche perché è un “umano†appassionato di politica, sport, antiquariato, auto d’epoca, “fai da te†oltre che, soprattutto, della famiglia e di Angela, sua figlia. Se gira per Corso Palladio non c’è nessuno che non lo saluti. Ma lui fa politica senza “essere politicoâ€, non siede in alcun Cda e non elemosina careghe. Ma “soffreâ€, si sente, per non poter dare il suo contributo a una gestione sempre più degradata della città pubblica.
Come ha cominciato?
Faccio politica da quando avevo 17 anni, dal 77. Al liceo classico c’èra lo strapotere della sinistra (bei tempi quando c’era destra e sinistra!, ndr) e dell’ultrasinistra. Avevano minacciato un ragazzo che distribuiva Dissenso che era il mensile del Fronte della Gioventù. Io ho parlato con un po’ di amici che come me non erano di sinistra, poi sono andato da lui e gli ho detto “tu da domani continui a distribuire Dissensoâ€. E da lì, cosa vuoi , quando hanno visto che prendevamo fiato ... Non avevo mai fatto politica, ma da lì è cominciato, abbiamo stampato un nostro giornalino “Ecce Omo†di cui sono usciti un paio di numeri, mentre di volantini ne saranno usciti in un anno scolastico una quarantina perchè alle otto volantinavano “loro†e alle 12 noi o viceversa. Molti invece di andare a scuola andavamo al partito a fare i volantini. Quando sono diventato segretario del Fronte delle Gioventù avevo più di 100 ragazzi. Adesso nessuno si sporca più le mani. Manca la passione, sembra di essere tornati agli anni settanta quando c’erano i cosiddetti fasci-bar, la gente si proclamava di destra poi era solo al bar a destra.
La mancanza di passione tra i giovani è uguale anche per gli anziani?
Ormai i partiti sono diventati un ufficio di collocamento. Anche per chi gestisce la cosa pubblica. Sono vasi comunicanti: un posto in un consiglio di amministrazione non si nega a nessuno. Oggi i partiti sono tutti uguali. Le logiche di partito privilegiano la tessera alla professionalità , alla capacità , alla cultura.
Un’altra caratteristica dei politici è la coerenza …
Quando uno fa politica per professione, anche a livello di consiglio regionale, non puoi pensare di coniugare lavoro e politica perché l’impegno politico è totalizzante. Ma a livello locale puoi tranquillamente seguire il tuo lavoro e l’attività politica “deve†rimanere una passione. Il problema è che ci sono personaggi che fanno della politica un mestiere anche a livello locale. E, siccome l’unico obbiettivo che quest i personaggi hanno è quello di garantirsi la poltrona, è evidente che se cambia il vento c’è anche il rischio che cambino anche loro. La tristezza è che chi come me e tanti altri deve gestire una “bottega†non ha tempo per andare a cercare gente da iscrivere al partito, di fare pubbliche relazioni in piazza. Mentre chi fa politica per professione ha tempo e tanto.
Lei fa l’avvocato e insegna
Si. Finito il mandato sono tornato a scuola perché ero in aspettativa per mandato politico. L’avvocato l’ho sempre fatto. Insegno part time otto ore serali un po’ perché il serale mi piace, un po’ perché riesco a gestire questa seconda attività che mi interessa anche a livello umano.
Girando per Vicenza ancora lo ricordano Dalla Negra assessore allo sport
Mi è capitato che gente non di destra ma di sinistra presentandomi ad amici abbia detto: questo è l’ex assessore allo sport, di sport non capiva nulla ma insieme abbiamo fatto di tutto. Adesso c’è gente che capisce tutto ma non fa niente. In politica bisogna anche saper ascoltare, anzi soprattutto saper ascoltare.
Lei è stato assessore allo sport ma non solo
Prima allo sport, poi al personale perché era nata la faccenda dell’assessore Baldinato che si è risolta in una bolla di sapone, poi ho sostituito Franzina all’edilizia privata.Â
Il rapporto con la Bressanello è stato facile o difficile?
Ottimo, il problema è che se avessi continuato a fare l’assessore al personale sarei stato un po’ troppo spigoloso. Correvo il rischio di essere un po’ troppo intransigente e di toccare qualche nervo scoperto.
L’esperienza complessivamente è stata positiva?
Si, sono stato bene in tutti gli assessorati. Io soprattutto rispetto chi lavora con me. Cerco di condividere le scelte ed ogni tanto taglio sopressa col pan biscotto: questo è un veicolo di rapporti umani... Anche se in una lettera anonima al sindaco Hüllweck un passaggio era riservato anche a me, chi voleva vedere come lavorava l’assessore bastava che andasse in assessorato all’ora di pranzo.Â
Si chiamano pranzi di lavoro , non erano pranzi con rimborso
Ci tengo a dire che in dieci anni non ho mai chiesto il rimborso di un pranzo tra i tanti che ho fatto e che sono andato vie due volte con l’auto blu.
Lei è uscito da An nel 2002  per dissensi col partito e con Conte
Anche all’epoca ho evitato sempre le polemiche, avevamo modi di pensare diversi. Quando sono entrato in giunta c’erano due assessori di An, Sarracco e Sorrentino. Quando sono andato via erano 5 perché erano entrati anche Abalti e Cicero, per cui, anche grazie al mio lavoro politico, da due assessori siamo riusciti ad arrivare a 5 e ad un consigliere in più. Comunque sono andato via in punta di piedi e senza polemiche. Ma me ne hanno dette di tutti i colori. Qualcuno ha detto che l’uscita mia e degli altri era stata una purga e “qualcun altro†ha detto che lui aveva i denti per azzannare Forza Italia e sorridere agli amici: e poi sono diventati tutti Pdl e berluscones.
Come andrà il rinnovo delle cariche del Pdl?
Se si guarda al numero degli iscritti facendo un confronto con gli iscritti di 4-5 anni fa quando il partito era a massimo e se è vero che raddoppiano o triplicano in virtù di un congresso provinciale questo non è un buon segnale. In un periodo di crisi dei partiti l’aumento abnorme degli iscritti vuol dire che c’è un gran lavoro di … promozione.
Lei conosce sia Hüllweck che Variati. La caratteristica migliore e quella peggiore di ognuno dei due?
Variati era giovane quando io ero consigliere comunale, onestamente non lo ricordo all’epoca.  Enrico è un uomo di grande cultura e anche un gran mediatore e un politico fine. Non è stato facile per lui “comandare†soprattutto negli ultimi cinque ma ha avuto il merito di tenere in piedi una maggioranza in cui le tensioni interne erano forti,. Variati forse cerca meno di contemperare le tensioni.  Paradossalmente l’attuale sindaco, che ha una maggioranza abbastanza monolitica, usa il pugno di ferro.
Quando Hüllweck ha presentato il suo libro, il Teatro comunale era pieno mentre tanti dicevano che non avrebbe lasciato ricordi “umani†di sè
Ha fatto per 10 anni di seguito di sindaco, è anche uno stimato pediatra e poi secondo me anche come primo cittadino si è fatto voler bene.
Potrebbe rientrare in gara Hullweck per le amministrative?
Secondo me sì , è uno dei pochi cavalli di razza che potrebbe correre con qualche speranza di vincere. Riuscirebbe a mettere d’accordo, prima ancora della gente, i raggruppamenti nel Pdl, perché è un gran mediatore. Ma secondo me potrebbe fare anche una lista Hüllweck.
Difetto di Hüllweck e difetto di Variati?
Enrico forse per troppo mediare dava l’impressione di non essere deciso. A  Variati potrei imputare di essere un neo democristiano che imbarca tutti.
Gli potrebbe scoppiare il giocattolo in mano perché c’è la frangia di quelli zittiti?
Molto difficile secondo me, soprattutto perché la prossima campagna elettorale si incentrerà soprattutto sul personaggio del candidato, c’è crisi della politica , crisi economica. Sono due sindaci che hanno fatto due mandati, sarebbe uno scontro interessante tra loro due.
Quando c’era lei in giunta, c’era polemica su Aim. Ora c’è ancora polemica. E’ cambiato qualcosa?
Sono cambiati i vertici, la polemica rimane. Poi sa, finchè prevalgono le logiche di partito, molte polemiche sono strumentali.
Aim è un’azienda complessa: una parte è focalizzata sul pubblico, un’altra sulle grosse aziende
Forse si sarebbero dove nominare persone con più competenze. Io, ad esempio,  non ho mai avuto molto appeal nei confronti della presidenza di Rossi per tutta una serie di motivi, ma è anche vero che mi sono tenuto sempre lontano nel senso che non avevo deleghe. Ero stato in passato consigliere di Amministrazione in Aim come membro supplente sul finire degli anni ottanta, primi anni novanta. Poi entrai in consiglio comunale perché morì Collese padre. Da membro supplente però andavo spesso, prendevo 250.000 lire lorde al mese e 180.000 lire le davo a Gabriele Collese per pagare la segreteria del partito…
Rapporti Variati Sartori?
Non so. Con Lia, che abita nel mio palazzo, non ho mai parlato di questa storia. E Variati non lo mai visto passare.
Progetti politici per il futuro? Da amante della politica vorrebbe tornare o no?
Io spererei che tante persone che hanno un ruolo anche più importante del mio si impegnassero in politica e che portassero la loro esperienza umana, culturale e professionale proprio perché le manca questo apporto. Ma è meglio lasciar perdere cosa mi rispondono quando chiedo a miei amici iscritti al partito di fare attività . E d’altro canto è sintomatico il fatto di come l’ingresso in politica di un “anomalo†come Berlusconi abbia creato un tale sconquasso che gli stanno facendo la guerra da 15 anni. E la sua anomalia era irrobustita dal fatto che ha talmente tanti soldi che non ha bisogno della politica per sopravvivere. Per cui non è ricattabile da quel punto di vista .
C’è un’altra versione, però. Che quei soldi, se non li ha fatti, li ha mantenuti perché si è “aggiustato†le leggi in qualche modo. Certamente la politica non lo ha svantaggiato:  frequenze,  televisioni, pubblicità …
Certo, quello sicuramente no. Ma è vero che è anomalo nel panorama politico
Lei non è stato eletto per pochi voti
Si 4 o 5. In quel periodo stavo chiudendo una transazione molto importante quindi non ho fatto il “cacciatoreâ€.
Da VicenzaPiù n. 224
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