Mezzi militari in strada a Vicenza, PRC: vietare il passaggio
Sabato 27 Febbraio 2016 alle 16:09 | 0 commenti
Segreteria Provinciale di Rifondazione Comunista Vicenza
Dalla base Fontega diTormeno-Arcugnano, che doveva essere dismessa, escono mezzi militari di importanti dimensioni con carichi pesanti il cui contenuto è da attribuirsi all'attività bellico-logistica con la nuova base Dal Molin - Del Din. Ieri 26 febbraio l'ennesimo episodio che ha visto protagonista l'arteria viabile comunale, in quel di Longara, a scapito della sicurezza dei cittadini.
Quando fu costruita la nuova base americana (pardon …. ampliamento) “qualcuno†disse che non avrebbe portato né disagi, né problemi di sicurezza, alla cittadinanza. Ora con la guerra mondiale perennemente in atto, fomentata dagli apparati americani, continuano a circolare mezzi militari che fanno spola con quella che avrebbe dovuto essere un ex base vuota, con i suoi misteriosi covoli (e non molto lontano c'è l'altra “ex vuotaâ€, la Pluto di Longare).
La sicurezza dei città di Vicenza e dei suoi cittadini è costantemente minacciata. Vicenza non deve essere un crocevia di trasporti militari (e quindi anche di armi). Quando i nostri occupanti (che sono presenti dal 1945) hanno costruito la base nell'area ex Dal Molin, dovevano prevedere delle opportune soluzioni per quando riguarda la logistica e la viabilità , ma si e sempre sostenuto che la stessa è un dormitorio, un luogo di riposo per i militari stressati che rientrano dalle “missioni di …. paceâ€!!
Chiediamo alle Amministrazioni Comunali di Vicenza, Arcugnano e Longare, visto che entrambi i territori sono interessati, di vietare il passaggio dei mezzi militari per le strade interne comunali, nonché al prefetto Soldà , ed al questore Giampietro per ovvie ragioni di sicurezza dei cittadini, di vigilare affinché l'eventuale circolazione di mezzi militari, che non trova in ogni caso giustificazione, sia svolta in assoluta sicurezza, su percorsi idonei, e naturalmente scortata. Le sortite, soprattutto notturne, non sono più ammesse.
Vicenza non deve pagare le mire imperialistiche, mondiali (ed universali), americane, e farne le spese per la speculazione dei guerrafondai produttori di armi, fra cui anche non poche aziende italiane.
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