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Confartigianato Vicenza  -  «Da tempo, come categoria orafi, stavamo discutendo dell'opportunità di realizzare una missione esplorativa in Algeria, un Paese che, per il nostro comparto, rappresenta il mercato più interessante del Nord Africa. I risultati sono stati senz'altro interessanti e tali da incoraggiarci a continuare il dialogo con i colleghi algerini che abbiamo avuto modo di conoscere».

Così Franco Pozzebon, presidente provinciale della Categoria Metalli Preziosi di Confartigianato Vicenza, commenta l'esperienza che missione ad Algeri ha coinvolto i rappresentanti della stessa associazione e del Consorzio Veneto Export. L'iniziativa è stata condotta in collaborazione con l'Associazione Orafa locale, che ha fornito anche un prezioso e costante supporto logistico e operativo durante l'intero svolgimento della missione. «L'Associazione Orafi di Algeri - continua Pozzebon - ha evidenziato fin dal primo incontro la volontà di attivare forme di collaborazione concreta in vari ambiti. Le maggiori criticità per le imprese algerine sono la carenza di formazione professionale, l'esistenza del sommerso e di un fiorente mercato parallelo, la difficoltà nello sviluppo di nuovi modelli e di un vero design locale, la frequente impossibilità di verificare il titolo dei prodotti importati, l'ottenimento dei visti da parte del Consolato italiano. Si tratta di temi su cui abbiamo confermato la nostra disponibilità alla cooperazione». In Algeria il settore non ha subito particolari effetti negativi dalla crisi internazionale, data la giovane età della popolazione (il 70% è compreso nella fascia fino a 30 anni) e la tradizione sociale secondo la quale, per sposarsi, è necessario portare oro in dote; di conseguenza, la quantità media di oro per persona è decisamente elevata. L'Associazione Orafi ha citato alcuni interessanti dati relativi al consumo di oro in Algeria: la capacità di assorbimento del mercato è di ben 800 kg mese; di questi, appena il 10% viene controllato da Agenor, ente statale deputato alla commercializzazione, a conferma della rilevanza dei canali alternativi di approvvigionamento della materia prima e di distribuzione dei prodotti. «Il gusto dei consumatori algerini di gioielleria non è così distante da quello europeo e occidentale - continua Pozzebon - di particolare interesse sarebbe l'abbinamento tra gusto algerino e qualità italiana, per dare origine a nuove creazioni in un mercato fortemente recettivo». Interessante anche l'incontro con Giuseppe Agostinacchio, direttore dell'Istituto Commercio Estero di Algeri che ha spiegato come «la situazione socio politica dell'Algeria sia relativamente tranquilla rispetto ad altri Paesi del Nord Africa. L'Italia è il secondo partner commerciale mondiale dopo la Francia e il governo algerino, inoltre, ha stanziato 150 miliardi di euro per lo sviluppo infrastrutturale, puntando sui comparti dell'edilizia e dell'agricoltura come potenziali volani dell'economia algerina. L'obiettivo dichiarato è di realizzare due milioni di alloggi da un lato e di attuare significativi progressi nell'ambito della sicurezza alimentare». «Alcuni degli operatori incontrati ad Algeri sono a Vicenza di frequente - conclude Pozzebon - e abbiamo già concordato di rivederci in occasione della Fiera orafa di settembre, per programmare iniziative comuni da realizzare nel corso del 2013».