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Mens nana in corpore ladro

Di Marco Milioni Mercoledi 4 Luglio 2012 alle 19:49 | 1 commenti

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Ieri in consiglio comunale a Vicenza si è consumato l'ennesimo sacco urbanistico. Il primo piano regolatore venne adottato durante i primi anni '80. E da quel momento la città, indipendentemente da chi governava ha continuato a crescere, cocciutamente, metro cubo su metro quadro. Senza un disegno, senza qualità paesaggistica e senza o con poca qualità del costruire: pura inerzia laterizia, puro scatolame geometrile, pura apoteosi della mammella speculativa e del plusvalore . L'attuale maggioranza di centrosinistra non fa eccezione.

Il democratico Achille Variati aveva vinto le elezioni del 2008 agitando il vessillo dello stop al cemento selvaggio, alle aree commerciali. E vomitando accuse di ogni genere sulla politica del centrodestra. Ma è bastato poco per capire di che pasta è fatto il politico, tanto che appena sei mesi dopo il suo insediamento ha detto sì, in pieno inciucio col centrodestra, ad una mega lottizzazione da 40.000 metri quadri del patron del Gruppo Unicomm Marcello Cestaro; persona tutto sommato mite che per dieci anni aveva tentato la speculazione a Vicenza Est, andata a male proprio per l'opposizione durissima del centrosinistra e di pezzi impazziti della Lega, fra i quali quella Franca Equizi (ieri tra il pubblico in aula) che sarà buttata fuori dal Carroccio proprio perché intransigente verso i favori ai poteri forti.

Ma tant'è che i tredici piani approvati ieri (pur con qualche eccezione su cui si può intavolare un ragionamento), in un passato recente si sarebbero chiamati piruea e in uno più remoto varianti al piano regolatore. Tali piani altro non sono che il cambio d'uso con la conseguente rivalutazione fondiaria di aree possedute da soggetti privati. L'interesse pubblico o non c'è o è poca cosa rispetto a quanto concesso al privato in termini di potenzialità edificatoria e quindi di aumento del valore immobiliare dei terreni.

Il più cospicuo è quello che vedrà la luce in zona Saviabona. Alla famiglia Caoduro, storicamente vicina a Forza Italia ma in buonissimi rapporti col sindaco e con l'assessore al sociale John Giuliari (Vic) viene concessa la possibilità di intervenire su ben 120.000 metri di cui ben 48.000 edificabili e 75.000 a parco. E la parola parco è il passepartout col quale la giunta avalla ogni cosa. Lì infatti c'è campagna. Sul piano ambientale quindi il saldo per la collettività è negativo. Il discorso secondo cui la prevista lottizzazione permette la fruibilità dell'area che semplicemente è a campagna è solo la vasellina con cui si vuol far penetrare nell'opinione pubblica un concetto che fa a cazzotti col buon senso.

L'altro caso eclatante è quello dell'area ex Domenichelli. La società proprietaria dell'area è sottoposta a sequestro conservativo giacché la magistratura penale sospetta che il titolare Danilo Marchetto sia un maxi evasore fiscale. Il sequestro serve solo ad evitare che il titolare venda il bene e non ripaghi lo Stato nel caso in cui faccia il furbo. Ieri Variati e l'assessore Francesca Lazzari (Pd) hanno cercato di mascherare il favore fatto al privato cui si aumenta il valore dell'area, cercando di dare a bere il concetto che sarà lo Stato a beneficiare del suo valore. Ma appena appena incalzati dalle minoranze le loro argomentazioni si sono squagliate come granita al sole, tanto da sembrare due pugili suonati. E il comunicato velatamente maleducato col quale si facevano ironie sulla statura politica del consigliere Marco Zocca, che sulla partita voleva risposte più convincenti, è la prova dell'isteria di un sindaco che se viene un pochino messo alle strette, perde la bussola. Tanto da arrivare a fare balenare l'idea che se il privato dovesse avere ragione l'operazione «non sarà inserita nel piano degli interventi» una affermazione per la quale è impossibile capire se sia peggio la gravità o la stupidità del contenuto. Durante la serata di ieri per di più c'è stato il bis del consigliere comunale di maggioranza, avvocato per giunta, Francesco Vettori. Il quale avendo capito la portata delle accuse dell'opposizione sull'affaire Domenichelli ha bacchettato, nei corridoi, il consigliere leghista Patrizia Barbieri ammonendola di avere usato toni troppo duri nel descrivere i possibili vantaggi al presunto evasore. In realtà la Barbieri aveva solo descritto la realtà delle cose ed espresso alcune considerazioni di natura etica. Ma si sa, l'etica è l'unico benefit che certi politci rifiutano perché è sì, gratis ma non rende.

Ad ogni modo la greppia allestita ieri in aula non è che l'antipasto di quanto sarà divorato in sede della stesura del piano degli interventi, ovvero lo strumento urbanistico che darà attuazione al Pat, ovvero al piano di coordinamento generale dell'urbanistica del comune di Vicenza. Ed è proprio nel Pat che è stato cucinato il biscotto. Un biscottone anonimo ma con una farcitura succulenta che si chiama carta delle trasformabilità. Un piano di coordinamento generale infatti vorrebbe che sulle carte fossero indicate le linee guida dello sviluppo possibile della città. E invece se si guarda quella carta, si intuisce che molte aree sono state reticolate, circoscritte, identificate e che corrispondono ai terreni di tizio o di caio. Ed è chiaro che dopo il succulento antipasto di ieri il piano degli interventi si trasformerà come d'incanto nella versione 2.0 del bid di hüllweckiana memoria. Variati terrà per il bavero della giacca i beneficiati: il tutto con l'obiettivo delle elezioni comunale del 2013.

C'è però un dato che è molto più preoccupante di quanto accaduto in aula. E riguarda quanto dentro la sala Bernarda e soprattutto fuori non è accaduto. Non si è visto un verde, un ambientalista, un attivista, un politico di qualsiasi segno. Nulla di nulla se non si esclude il manipolo del circolo amici di Beppe Grillo capitanato dalla inossidabile Franca Equizi (nella foto), che in un paio di comunicati consegnati a margine della seduta ha messo in ridicolo il centrisinistra ricordando le trascorse battaglie dell'attuale assessore all'ecologia Toni Dalla Pozza: «Resta la convinzione che il sonno della ragione... abbia rischiato di generare dei mostri che avrebbero travolto l’equilibrio e lo sviluppo di questa città. Grazie al cielo la ragione si è risvegliata e quei fantasmi che aleggiavano inquietanti sul nostro territorio sono stati scacciati e il centrosinistra, l’opposizione e la minoranza presente in questo consiglio comunale rivendica come propria vittoria il ritiro o comunque il fatto che i Piruea non siano più all’esame di questo consiglio comunale. È una nostra vittoria di cui peraltro ci sentiamo anche di ringraziare quanti tra i consiglieri di maggioranza hanno contribuito ad affossare una delle operazioni speculative più pesanti che la città potesse subire probabilmente dal dopoguerra ad oggi» . Così parlava l'allora consigliere diessino Dalla Pozza durante la seduta del 28 giugno 2006.

Alla fine della giostra comunque, in una città che continua ad edificare nonostante viaggi verso le 10.000 case sfitte, rimane da domandarsi: ma il mercato premierà lorsignori con i chiari di luna che ci sono? La risposta la sanno tutti. Ma lorsignori hanno deciso comunque di rubare il futuro a chi verrà domani. È un riflesso condizionato, rubano anche se non hanno un vantaggio, come i cani di Pavlov. Tant'è che rimane da capire se in una circostanza del genere sia di maggior peso la malafede o l'imbecillità. Con l'ultima in netto vantaggio. Mens nana in corpore ladro verrebbe da dire in latinorum.


Commenti

Antonella
Inviato Sabato 7 Luglio 2012 alle 14:24

vero il dato più preoccupante che non ci siano visti politici ne ambientalisti contro una devastazione così a parte la Equizi fa riflettere
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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