Meggiolaro, Coldiretti: no al sindaco di Albettone e a comuni partner cementificatori
Giovedi 27 Gennaio 2011 alle 22:34 | non commentabile
Diego Meggiolaro, Coldiretti Vicenza - "Se il sindaco di un paese ad alta vocazione rurale ed agricola pretende di tutelare le proprie economie ed il territorio consentendo, anzi promovendo ed auspicando, la cessione dello stesso a chi intende sostituire la terra alle colate di cemento significa che il mondo, con i suoi principi, valori ed ideali è davvero stravolto". Con queste parole il presidente di Coldiretti Vicenza, Diego Meggiolaro interviene a seguito dell'annuncio del sindaco di Albettone, Joe Formaggio, reso noto dalla stampa locale, di "candidare il comune di Albettone per l'insediamento della piattaforma logistica della Aspiag Despar".
Coldiretti ritiene gravissimo che un sindaco abbia ipotizzato di concedere preventivamente, quindi senza che vi fosse stata un'esplicita richiesta, il territorio a favore della realizzazione di un'area logistica, tanto più che è riconosciuto l'ampio inutilizzo delle aree industriali ed artigianali. "Si tratta di una trovata indubbiamente assurda - aggiunge il presidente Diego Meggiolaro - tanto più per il fatto che nelle aree industriali ed artigianali almeno un quinto dei capannoni è tutt'ora sfitto, secondo quanto viene comunemente detto e rilevato dagli stessi Comuni". Un'iniziativa per fare cassa, ma priva di progettualità . "La candidatura alla "svendita" del territorio - conclude il presidente Diego Meggiolaro - è inconcepibile anche per il fatto che un eventuale profitto manca del tutto di progettualità , di un percorso di insediamento condiviso e, soprattutto, di lungimiranza. Lo stesso Santo Padre è intervenuto nei giorni scorsi richiamando tutti ad una maggiore attenzione alle strategie che l'uomo sta mettendo in campo e che mancano non soltanto di valori, ma anche di progettualità e di prospettiva. Viene dimenticato che i terreni producono il cibo, elemento fondamentale per la vita dell'uomo, e sottraendoli alla disponibilità dell'agricoltura si finisce per compromettere le economie locali, fondamentali per garantire stabilità . E tutto ciò in un contesto in cui la dimensione delle aziende agricole è assolutamente inferiore rispetto alla media europea".