Matteo Marzotto contro ipotetica chiususa negozi domenica, Sergio Rebecca (Ascom): polemica insensata, i commercianti sanno che la fiera dell'oro è un'opportunità
Mercoledi 24 Gennaio 2018 alle 14:36 | 0 commenti
 
				
		"Se c'è qualcosa di assurdo nella questione negozi aperti e chiusi di domenica, durante la fiera VicenzaOro è quella di sparare nel mucchio e tra l'altro su qualcosa di riportato da altri". Il presidente di Ascom Vicenza Sergio Rebecca esprime così il suo sconcerto sulle esternazioni del vicepresidente di Ieg Matteo Marzotto, al quale è stato "riferito" che domenica "alcuni negozi" sarebbero rimasti chiusi. Di quali negozi si stia parlando, però, non è dato a sapersi, né si capisce se il vicepresidente Marzotto punti il dito su qualche zona particolare.
Perché ci sarebbe ben poco di clamoroso se l'espositore, o il visitatore  della fiera, preso da un impellente bisogno di acquistare un paio di  scarpe la domenica, non avesse trovato il negozio aperto vicino al suo  hotel situato in zona fiera o in qualche quartiere periferico, dove  chiaramente le attività al dettaglio più difficilmente tengono aperto  nei giorni festivi.

Per quanto riguarda il centro storico, invece,  con la mostra di Van Gogh in corso e la stessa VicenzaOro in pieno  svolgimento, secondo le informazioni raccolte dalla Confcommercio di  Vicenza i negozi e i pubblici esercizi aperti sono stati davvero tanti.  "Non ho dubbi che il vicepresidente Marzotto abbia raccolto e rilanciato  qualche critica arrivata al suo orecchio - è il commento del presidente  di Confcommercio Vicenza -, ma prima di farsene portavoce in modo così  plateale, sarebbe stato il caso di "pesarla" adeguatamente, capendo se  era sensata. Domenica di negozi aperti ce n'erano eccome, ma se il punto  è che qualcuno ha tenuto chiuso allora c'è di che sorridere: è  impensabile che tutte le attività commerciali di Vicenza, di ogni  merceologia e situati in ogni via o quartiere, rimangano  contemporaneamente aperti, magari con orario continuato, sette giorni su  sette, in attesa che qualche espositore o visitatore della fiera faccia  capolino dalla porta. Se invece - sottolinea Sergio Rebecca -  il  vicepresidente Marzotto vuole essere costruttivo e non semplicemente  puntare il dito su una categoria per motivi che sinceramente non  capisco, allora la mia proposta è quella di fotografare la realtà in  modo obiettivo, riconoscendo le cose che vanno bene e individuando i  punti di miglioramento. E di ampliare la collaborazione già esistente  tra l'Associazione e la Fiera per studiare ulteriori iniziative di  coinvolgimento della città. Su questo noi siamo sempre disponibili,  purché si sia realisti e si rispettino le scelte dei negozianti che, non  dimentichiamolo, sono prima di tutto imprenditori".
Ed è questo,  infatti, un altro punto su cui il presidente Rebecca ci tiene a  precisare il suo pensiero. "Il mondo del commercio vicentino accoglie i  visitatori della Fiera dell'Oro dal lontano 1954: possiamo dire che  generazioni di commercianti sono grati alla fiera e conoscono benissimo  l'indotto di queste manifestazioni. Mi chiedo: è credibile che con i  tempi che corrono un imprenditore scelga deliberatamente di rinunciare  ad introiti sicuri semplicemente perché proprio quella domenica, in cui  tra l'altro c'è in corso in città anche la mostra di Van Gogh, ha altro  da fare? Evidentemente no; chi tiene aperto è un imprenditore che sa  fare i suoi conti, valutando costi e benefici, in base alla propria  merceologia e al proprio posizionamento nelle direttici di traffico o  nelle zone più o meno frequentate, aggiungendoci anche una buona dose di  rischio, perché tenere le saracinesche alzate non significa incassi  sicuri. E chi tiene chiuso - prosegue Rebecca-, al di là dei casi  eccezionali, probabilmente ha fatto gli stessi conti e alla fine ha  valutato, magari basandosi su precedenti esperienze, che a fine giornata  il bilancio sarebbe stato quasi certamente in rosso. In questo caso non  so se il manager Marzotto terrebbe aperto comunque "per la gloria", ma  non credo. Invece che polemizzare - conclude il presidente di  Confcommercio Vicenza - è il caso di mettersi in rete e pensare ad  ulteriori iniziative di sistema che permettano di sfruttare ancor più e  meglio l'indotto delle grandi manifestazioni a Vicenza. Sono certo che  il mondo del commercio e del turismo saprà ancora una volta rispondere  al meglio".
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