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Martin Luther King, ecco l'eredità lasciata ai militari della caserma Ederle

Di Ferdinando Marcolin Martedi 10 Gennaio 2017 alle 19:19 | 0 commenti

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"I have a dream", queste sono le parole di Martin Luther King Jr. pronunciate nel celebre discorso tenuto il 28 agosto del 1963 davanti al Lincoln Memorial a Washington al termine di una marcia di protesta per i diritti civili. Quelle stesse parole sono risuonate 44 anni dopo, oggi, 10 gennaio 2017, al Grand Conference Room del Golden Lion Conference presso la caserma Ederle di Vicenza in onore del prossimo Martin Luther King Day. A recitare con passione il famoso monologo davanti a 200 militari americani di etnie differenti, un ragazzo di 15 anni, Malik Thompson, dopo una piccola rappresentazione, fatta dai bambini, che hanno sfilato con dei cartelli di protesta per emulare le vicende di accadute nel passato. "Freedom and justice for all", è questa la frase che più incarna l'eredità lasciata da King agli americani che incanta non solo la sfera USA ma anche l'Europa. Un messaggio importante che ispira tutti. Ma come reagiscono le forze militari davanti a questo dirompente lascito? Lo si può vedere a partire dai controlli e dall'importanza data all'eguaglianza e alla parità dei diritti.

"Non importa di che colore sei, a quale razza appartiene o quali sono i tuoi gusti sessuali - dichiara la sergente maggiore Carolina Johnson - qui noi trattiamo tutti con lo stesso rispetto e in modo giusto a prescindere da tutto quanto. E premiamo soprattutto le capacità individuali". All'interno del corpo militare statunitense esiste un apposito ufficio addetto ai casi di discrimizione razziale. "Casi molto rari ma che qualche volta capitano purtroppo. Noi prendiamo molto a cuore la faccenda condannando fermamente i responsabili qualora accadono questi eventi spiacevoli. Stiamo parlando, comunque, di un'incidenza annua vicina allo 0%". Una vigilanza costante, dunque, quella attuata sulla tutela dei diritti civili. Basti solo pensare che gli afroamericani presenti all'interno del corpo dell'esercito degli Stati Uniti sono circa il 16% del totale senza contare la parte ispanica e quella asiatica. L'evento ha visto la partecipazione del colonnello Christine A. Beeler, comandante del 414esima Brigata Contratti Supporto che ha tenuto un discorso. La leader che, secondo i soldati americani incarna al meglio lo spirito di King, è stata scelta grazie al suo carisma e al lavoro svolto in Africa e in Italia. Le sue parole hanno evidenziato come l'eredità di Martin Luther King debba essere valorizzata anche grazie l'utilizzo della tecnologia. Quest'ultima non deve essere usata, infatti, con lo scopo di dividere, ma di unire le persone e di creare una rete di pace e giustizia che sia uguale per tutti. Durante la conferenza vi sono stati anche dei canti gospel per onorare la figura di pastore battista di King data la sua adorazione per l'espressione canora della preghiera. Premiato anche il giovane Alex Kloepper di 14 anni, vincitore del contest tenutosi nelle scuole "What Are You Doing For Others?". Il ragazzo ha ricevuto l'encomio per aver presentato il miglior tema su "cosa fai per aiutare gli altri?" dicendo che non servono le cose grandi e complicate, ma le semplici cose come aiutare un amico in difficoltà o fare piccoli gesti quotidiani di bontà. Il tutto si è concluso con i ringraziamenti ai partecipanti e il taglio della torta con raffigurato Martin Luther King. Un'eredità importante quella lasciata dall'attivista originario di Atlanta leader del Civil Rights Movement (Movimento dei diritti civili) che viene festeggiata ogni terzo lunedì del mese di gennaio vicino alla data del suo compleanno (15 gennaio). Il 16 gennaio, data dei festeggiamenti del 2017, nei cuori dei soldati americani risuoneranno dunque queste parole "Free at last, free at last, thank God almighty we are free at last". ("Liberi finalmente, liberi finalmente; grazie Dio Onnipotente, siamo liberi finalmente").


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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