Marò, la soddisfazione di Berlato e Donazzan per il rientro in Italia
Lunedi 2 Maggio 2016 alle 17:29 | 0 commenti
Il Tribunale internazionale dell'Aja ha concesso al fuciliere di Marina, Salvatore Girone, la possibilità di restare in Italia durante l'arbitrato. Il Tribunale internazionale, accolta la richiesta italiana, stabilisce che ora dovranno essere le parti a concordare le modalità del rientro del Marò in patria. L'altro fuciliere di Marina, Massimiliano Latorre, anche lui protagonista del processo sul caso dell'Enrica Lexie che si è trasformato in un controverso dibattito internazionale, è già in Italia e potrà restarvi almeno fino al 30 settembre, come deciso a fine aprile da un tribunale indiano.Â
La notizia è stata confermata dalla Farnesina. L'ordinanza verrà resa pubblica martedì.
Di seguito i commenti di Elena Donazzan, assessore regionale del Veneto ed esponente di Forza Italia, e del Coordinatore Regionale di Fratelli d'Italia Sergio Berlato:Â
"Esprimo la mia soddisfazione nell'apprendere la notizia" - afferma Berlato - "ma non posso non ribadire il mio forte rammarico visti gli sterili percorsi della diplomazia italiana dei governi Monti, Letta e Renzi. Nei quattro anni passati non hanno saputo difendere fin da subito e in modo determinato i nostri due fucilieri e di conseguenza l'Esercito Italiano impegnato nelle missioni all'estero".
"Quella del ritorno a casa di Girone è una notizia straordinaria - dice Donazzan - Da patriota e donna delle istituzioni non ho mai smesso di seguire questa annosa vicenda, e se anche la battaglia giudiziaria continua, essendo in corso l'arbitrato internazionale, un passo avanti è stato compiuto".
"Ricordo ancora una volta - riprende Donazzan - che i nostri Marò hanno vissuto un incubo, che spero possa terminare quanto prima, per il solo motivo di aver compiuto il loro dovere, difendendo una nave che aveva bisogno di protezione, servendo l'Italia. Sono certa che l'intera nazione accoglierà a braccia aperte Salvatore Girone, e il calore che gli italiani hanno già dimostrato e dimostreranno nei suoi confronti, e in quelli di Massimiliano Latorre, sarà spontaneo, sentito e di gran lunga superiore all'impegno, pressoché nullo, che i governi Monti, Letta e Renzi hanno profuso per loro e la soluzione della vicenda che li vede protagonisti", conclude l'assessore regionale.
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