Maran ... vicentino
Sabato 27 Giugno 2009 alle 08:30 | 0 commenti
Il nuovo allenatore biancorosso ha già vissuto una breve esperienza da giocatore a Valdagno.
Lo storico presidente Aldegheri e l'ex compagno Sambugaro ne tracciano un ricordo personale positivo
Vicenza pareva essere nel destino di Rolando Maran. Nella sua carriera il tecnico di Rovereto è spesso transitato a breve raggio: nove anni al Chievo da giocatore, cinque al Cittadella come allenatore. Le ultime due squadre che ha guidato, Bari e Triestina, portano entrambe i colori biancorossi. Casualità , certo, ma c'è da credergli quando l'erede di Gregucci (senza l'enfasi e la retorica del suo predecessore) dice che Vicenza è una piazza alla quale ambiva fortemente. Da martedì il suo desiderio è realtà . Maran è stato presentato al Menti assieme al suo secondo Christian Maraner e al preparatore atletico Alberto Bellè.
A Valdagno, dove ha giocato per un breve periodo nel 1995 prima del passaggio dal campo alla panchina, in tanti conservano un buon ricordo di lui. "Rolando era un centrale difensivo, molto forte di testa anche se non velocissimo - racconta l'ex compagno di squadra in biancoceleste Andrea Sambugaro - Veniva da una buonissima esperienza con il Chievo, dove era passato dalla C2 alla serie B. Era il classico giocatore che lo vedevi presto come allenatore: comandava la difesa, imponeva il suo carattere. Anche se rimase pochi mesi capimmo che era un bravissima persona, un giocatore serio e puntuale che ha sempre fatto il suo e in campo non si tirava mai indietro".
Chi lo ricorda meglio di tutti è Giuseppe Aldegheri, storico presidente della società valdagnese che qualche anno dopo cedette i diritti al Thiene. "Maran arrivò dal Chievo, dove aveva giocato per molti anni. Era uno stopper con tanta personalità , un difensore abituato a comandare i compagni di reparto. Fateci caso: nove volte su dieci gli allenatori bravi giocavano in difesa, difficile che un buon mister facesse la punta. O il portiere. Anche se ci sono le eccezioni, Zoff per esempio".
Torniamo sul Maran biancoceleste e su un futuro da mister che per lui era già scritto. "In campo era un direttore nato. In più la grinta era una sua dote peculiare. Non per niente è un rosso…". La politica però non c'entra. "Rosso di capelli - chiarisce Aldegheri - In tanti anni di calcio non ho mai visto un giocatore rosso di chioma poco determinato. Sono convinto che Rolando farà molto bene a Vicenza. Ho sempre cercato di seguire la carriera dei miei ex giocatori, anche se ne sono passati moltissimi. Quest'anno ho visto esordire in serie A Roberto Colombo, che era il nostro portiere nell'anno di Maran. In tanti oggi sono allenatori, Rolando è uno di quelli che hanno avuto più soddisfazioni e sono convinto che arriverà in alto. È un bravo ragazzo, a cui auguro tutto il bene possibile".
Il nuovo allenatore del Vicenza non è però l'unico ad aver vestito la maglia con il marchio Marzotto. "Anche Christian Maraner giocò qui, qualche stagione prima. Anche lui trentino, anche lui era del Chievo, ma arrivò a novembre. Come giocatore invece era diverso: un mediano di fascia, di quelli abituati a macinare chilometri in campo. Un ragazzo di buona volontà , molto educato, del resto veniva dalla scuola del presidente Campedelli". Non è un caso che sia Maran che Maraner siano transitati nella vallata. Durante la gestione di Aldegheri c'è sempre stato una sinergia molto stretta tra la squadra laniera e quella della Diga. "Ogni anno avevamo sempre due o tre giocatori del Chievo in prestito, come Maran, Florio, Scardoni, Maraner. In molti hanno fatto anche il cammino inverso, come il vicentino Maurizio D'Angelo, che avevamo preso dal Laghetto, il bomber Tamagnini, e anche Federico Cossato, che avevo visto giocare da dilettante nel Lugagnano e che ha segnato tanto anche in serie A. Perché il fiuto del gol uno ce lo ha in tutte le categorie".
Resta da spiegare il motivo della breve prima permanenza vicentina di Maran. "A novembre si riaprivano le liste per i trasferimenti e si presentò da noi Silvio Baldini, quello che poi allenò anche l'Empoli e il Palermo, all'epoca allenatore della Carrarese. Maran aveva una richiesta dalla C1 e non fu possibile per me dirgli di no. Rolando poi abitava con la famiglia a Rovereto e non era facile per lui fare ogni giorno avanti e indietro da Valdagno. Così facemmo uno scambio di giocatori con la Carrarese". Questa la prima esperienza in terra berica del difensore Maran. Viste le buone parole spese da chi lo ha conosciuto, l'augurio è che la nuova avventura da tecnico possa durare più della precedente.
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