Manzato e gli aiuti per produttori ortofrutticoli danneggiati da embargo Russia
Mercoledi 17 Settembre 2014 alle 15:34 | 0 commenti
Regione Veneto - “Avevamo ragione a protestare e per i nostri produttori è una buona notizia, dopo le distorsioni riscontrate nelle richieste di aiuto a sostegno dei danni provocati al settore primario dall’embargo verso la Russiaâ€. E’ il commento a caldo dell’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato sulla proposta di nuovo regolamento da parte della Commissione Europea, ancora in fase di definizione.
Che prevede ulteriori misure eccezionali di carattere temporaneo a favore di produttori di alcuni ortofrutticoli per far fronte ai problemi di mercato conseguenti all’embargo. Il provvedimento contiene disposizioni più mirate sia rispetto alla scelta dei prodotti sia sui criteri di assegnazione agli Stati Membri dei volumi oggetto di intervento.
Tra le novità introdotte, la prima riguarda l’elenco dei prodotti, dai quali vengono eliminati alcuni che non rivestono importanza nell’export verso la Russia (funghi, frutti rossi e tutte le tipologie di cavoli), mentre vengono inseriti gli agrumi. I prodotti oggetto di intervento sono stati suddivisi in 4 gruppi (mele e pere; frutta; ortaggi; agrumi) e per ogni gruppo è stato definito un livello massimo di volume oggetto di intervento. Quanto alla definizione dei volumi massimi, la Commissione ha tenuto conto della media triennale (2011-2012-2013) dei flussi di esportazione di ciascuno Stato membro diretti verso la Russia per i mesi di interesse del provvedimento. Ciascuno stato membro potrà usufruire di un volume addizionale di intervento pari a 3.000 tonnellate, da distribuire a propria scelta tra i prodotti oggetto di intervento. E’ data la possibilità di inserire dei criteri di selezione rispetto ai prodotti, ai beneficiari ed alle misure da attivare.
“La pubblicazione del provvedimento – fa presente Manzato – è prevista per gli inizi della prossima settimana e la sua applicazione sarà in vigore fino al 31 dicembre dell’anno corrente, salvo il raggiungimento dei volumi massimi stabiliti. Di fatto si riparte con le misure eccezionali per far fronte ai problemi conseguenti all’embargo, ma con criteri che meno si prestano a quelle “furbate†che avevano portato al ritiro del precedente regolamentoâ€.
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