Manovra. Francullo, Esu, su "taglia enti": efficiente nostro ente per Diritto allo studio
Mercoledi 24 Agosto 2011 alle 13:38 | 0 commenti
Esu - "Condivisibile l'intenzione del Governo - dichiara Domenico Francullo, presidente dell'Esu di Verona - che vuole ottimizzare i costi della politica e degli enti pubblici. In relazione al comma 31, articolo 1 del Decreto legge 138 dello scorso 13 agosto, vanno sciolti i grossi dubbi sulla sua costituzionalità , che se non chiariti rischiano di viziare la norma stessa nella parte in cui interferisce con l'autonomia del potere legislativo delle Regioni di istituire enti pubblici non economici. Auspico, quindi, qualora la norma non si riferisca solo agli enti dello Stato, che si provveda ad inserire anche gli enti per il Diritto allo Studio tra i soggetti per cui non trovi applicazione la norma "taglia enti", al pari delle Federazioni Sportive e degli Enti Parco."
Il Presidente dell'Esu di Verona interviene sulla questione della prospettata chiusura dell'Esu con un'analisi che allarga l'orizzonte del dibattito sul decreto del Governo che potrebbe determinare l'eliminazione di enti non economici con personale inferiore alle 70 unità .
"In alternativa - prosegue Francullo - è necessario che sia un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, così come previsto dalla norma stessa, ad escludere gli enti per il Diritto allo Studio dall'efficacia del taglia enti o che venga esplicitato che gli enti citati dalla manovra sono esclusivamente quelli di tipo nazionale e non di appartenenza regionale, questo nel rispetto dell'articolo 5 della Costituzione. Diversamente si otterrebbe un paradossale effetto opposto, cioè la soppressione di enti sani e virtuosi che in questo contesto di difficile congiuntura economica possono sopperire a ritardi della Regione nel trasferimento e nella erogazione delle risorse.
Ritengo, infatti, che il criterio dei "70 addetti" non sia sufficiente a valutare l'operato di un'azienda regionale come l'Esu di Verona che già nel 2005, durante la mia prima presidenza in azienda, ha dato il via a processi di esternalizzazione del servizio di ristorazione, che ha indotto della metà i costi a carico dell'ente e che ha gestito una seria politica di ottimizzazione dei costi di gestione del servizio alloggi, il tutto per mantenere alta la qualità dei servizi erogati agli studenti a costi di gestione di gran lunga inferiori a quelli di ogni altro ente paritetico. Questo grazie all'attività di soli 31 dipendenti. Ha ragione l'assessore al Bilancio della Regione Veneto Roberto Ciambetti quando sostiene che andrebbero sottoposti ad un controllo più attento gli enti con un numero di dipendenti maggiore ai 70. Perché altrimenti o siamo molto bravi noi o non sono abbastanza efficienti gli altri".
L'Esu scaligero è un ente in attivo di bilancio che opera in stretta sinergia con l'Università per garantire agli studenti servizi di qualità con una prospettiva costante di miglioramento, i conti sono in regola e il bilancio 2010 è stato chiuso con un avanzo di 8 milioni di euro, frutto del rispetto degli obblighi imposti dal patto di stabilità e di un'attenta gestione economica dei servizi. Inoltre del tutto in linea con la terza missione dell'Università , di cui siamo al servizio, è attivo nella realizzazione di iniziative culturali e sociali per la cittadinanza in collaborazione con enti e istituzioni del territorio.
Cosa accadrebbe in caso di chiusura dell'Esu
"In caso di soppressione dell'Esu di Verona - spiega il presidente - l'amministrazione regionale subentrerà a titolo universale in ogni rapporto, anche controverso, acquisendone le risorse finanziarie strumentali e di personale. In questo modo la Regione, nei confronti dell'Esu di Verona, avrà un risparmio annuale pari a "ben 27.860 euro", ovvero il costo complessivo di: presidente, degli altri membri del consiglio di amministrazione e dei revisori dei conti.
Ritengo - conclude il presidente - che in uno spirito federalista la presenza di un organismo politico d'indirizzo sul territorio sia di fondamentale importanza, perché solo la vicinanza al contesto in cui si opera rende sensibili alle sue necessità . Ne sono esempio gli interventi su Corte Maddalene e l'ambizioso progetto della Passalacqua che stiamo portando avanti in collaborazione con l'Università di Verona e con il Comune per il recupero di un'importante area storica della città che diventerà il luogo d'eccellenza della vita studentesca veronese e godrà dell'apprezzamento dei cittadini. Sono certo che il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, l'assessore regionale alle Politiche dell'Istruzione, della Formazione e del Lavoro Elena Donazzan, l'assessore regionale Ciambetti e tutti i parlamentari veronesi si adopereranno per garantire il Diritto allo Studio attraverso l'operato di un ente che ha dato e continua a dare ottimi risultati".
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