Manovra correttiva: da Cgil i no e le controproposte
Giovedi 27 Maggio 2010 alle 17:01 | 0 commenti
Maria Bergamin, Cgil Vicenza - La Cgil non nega la necessità e l'urgenza di intervenire con una manovra correttiva, poiché la situazione è grave, più di quanto - in questi mesi - il Governo abbia detto! E inoltre la nostra Organizzazione non ha mai dimenticato, né si disinteressa dei conti pubblici.
La manovra proposta però ha due connotati non accettabili:
1) fa pagare sempre gli stessi, ovvero i cittadini, il lavoro pubblico, i lavoratori in genere e gli Enti locali, già oggi alla fame.
Blocco dei contratti, blocco dei pensionamenti, blocco delle assunzioni, tagli a Regioni, Province e Comuni e quindi a servizi
essenziali come la sanità , le politiche attive per il lavoro, quelle assistenziali ecc.: tutto ciò grava su una fetta di cittadini già fortemente provata dalla crisi.
Tagliare sulla ricerca, sulla scuola, sulla formazione - inoltre - compromette fortemente lo sviluppo futuro del paese in uno scenario economico internazionale sempre più competitivo dove rischiamo di uscire perdenti.
2) è manovra depressiva, poiché comprimendo i redditi, non consentirà il necessario riavvio dei consumi interni, contributo fondamentale per uscire dalla crisi.
Da subito la Cgil fa tre proposte:
· l'inserimento di una addizionale di solidarietà sui redditi superiori ai 150 mila euro per liberare risorse da destinare al futuro dei giovani;
· il ripristino dell'Ici, ma solo per i redditi da 90-100 mila euro;
· una tassazione unica sulle rendite finanziarie da portare quindi dal 12 al 20%.
· infine, ormai che è stato introdotto, almeno la tassazione dello scudo fiscale dal 5 al 7 per cento.
La lotta all'evasione fiscale e alla corruzione vanno intraprese sul serio. E la spesa pubblica va tagliata a partire dagli sprechi, dalle duplicazioni degli enti, dalla moltiplicazione delle consulenze, non dal rinnovo dei contratti, già modesti, del personale della pubblica amministrazione.
Insomma servono riforme serie perché la situazione è seria. Ma serve EQUITA' che ancora una volta non vediamo.
Per questo la Cgil promuoverà una mobilitazione nazionale per il 12 giugno, per tutto il mondo del lavoro pubblico, con lo slogan 'solo sulle nostre spalle'. Molto probabile lo sciopero generale da organizzare entro la fine di Giugno, per contrastare e chiedere modifiche ai provvedimenti contenuti nella manovra.
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