Manifestazioni e presidi in tutte le province dei lavoratori del legno
Venerdi 7 Giugno 2013 alle 17:58 | 0 commenti
Feneal-UIL Filca-CISL Fillea CGIL Vicenza - Stamattina in Piazza Castello a Vicenza, sotto la sede di Confindustria, si è tenuto un presidio di lavoratori e delegati del settore legno industria, promosso da Feneal UIL, Filca CISL e Fillea CGIL, per protestare nei confronti di Federlegno, dopo che gli imprenditori hanno immotivatamente interrotto le trattative per il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro.
Per sostenere le richieste del sindacato e sollecitare la ripresa delle trattative, a livello nazionale sono state decise 4 ore di sciopero con manifestazioni e presidi in tutte le province.
Siamo nel pieno di una crisi pesante, nel settore del legno: dal 2008 ad oggi l'occupazione a livello nazionale è diminuita di 52.000 unità su 425.000 addetti, l'utilizzo della Cassa integrazione è aumentato del 400%, la domanda interna di prodotti del settore è diminuita del 40%.
Nella nostra provincia, la maggiore parte di aziende è coinvolta nell'utilizzo di ammortizzatori sociali. Alcune, le maggiori, stanno utilizzando Cassa integrazione straordinaria o contratti di solidarietà da qualche anno.
Noi riteniamo che il perdurare della crisi debba essere gestito evitando a tutti i costi i licenziamenti, continuando nell'utilizzo degli ammortizzatori sociali disponibili, e su questo ci impegneremo.
In questi anni, a seguito della crisi, sono peggiorate le condizioni di lavoro in azienda: sul piano della gestione degli orari e dell'organizzazione del lavoro, sul terreno della ricattabilità dei singoli lavoratori ed anche sul piano salariale, con la messa in discussione degli accordi esistenti.
Per questo è fondamentale il rinnovo del Contratto nazionale, che conferma il suo valore di strumento fondamentale di tutela di lavoratrici e lavoratori.
Come sindacato abbiamo fatto fino in fondo la nostra parte per uscire dalla crisi del settore, fino alla sottoscrizione della richiesta (finalmente accolta dal Governo) di introdurre le detrazioni fiscali per l'acquisto di mobili nelle abitazioni.
Con il rinnovo del Contratto i lavoratori devono ottenere un aumento salariale cher permetta loro di riprendere i consumi per dare così il loro contributo alla ripresa dell'economia, per fermare la recessione.
Feneal, Filca e Fillea vogliono inoltre nuove e migliori relazioni sindacali basate sulla partecipazione e il confronto nei luoghi di lavoro; vogliono fare passi avanti nella tutela dei lavoratori e nell'applicazione di norme di civiltà , come la responsabilità sociale d'impresa e la conservazione del posto fino a guarigione, per le malattie gravi e di lunga durata.E' necessario inoltre migliorare i trattamenti e le condizioni relative all'apprendistato, alla gestione degli orari di lavoro (che le aziende non devono pretendere di avere a loro completa disposizione), ai contratti a tempo determinato (che non possono essere rinnovati senza motivo e confronto con i Rappresentanti sindacali), al periodo di prova e la previdenza complementare.
Chiediamo insomma che si riapra quanto prima un serio confronto per giungere in tempi brevi al rinnovo del contratto del legno. La posizione di Federlegno è ingiustificabile anche alla luce di quanto avviene in altri comparti della filiera delle costruzioni. Per i lavoratori del cemento e del marmo, infatti, nelle scorse settimane, si è pervenuti alla firma di contratti condivisi e approvati dai lavoratori.
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