Manifestazione sindacati, PdAC: no alla tregua, rilanciamo la lotta lavoratori
Sabato 1 Giugno 2013 alle 22:30 | 1 commenti
Partito di Alternativa Comunista, sezione di Vicenza - Questa mattina siamo scesi in corteo affianco dei lavoratori e delle lavoratrici che hanno manifestato in centro città . Pur non condividendo la piattaforma proposta da Cgil-Cisl-Uil, abbiamo ritenuto doveroso partecipare alla manifestazione portando la posizione del Partito di Alternativa Comunista: no alla tregua sindacale, rilanciamo la lotta dei lavoratori! Costruiamo lo sciopero generale ad oltranza contro i piani di austerity dei governi europei!
Queste le nostre parole d'ordine proprio nel momento in cui l’attacco al mondo del lavoro si appresta a subire una nuova spinta. Il nuovo governo di concordia nazionale (Pd-Pdl-Centro di Monti) già dalle prossime settimane dovrà inasprire la politica di austerità fin qui seguita. A partire da questo autunno, il governo dovrà adempiere agli obblighi imposti dalla Troika (Banca Centrale Europea, Unione Europea, Fondo Monetario Internazionale), per farlo dovrà cominciare a varare manovre di parecchie decine di miliardi, che sappiamo già da ora cosa andranno a colpire: scuola e sanità pubblica, pensioni, salari, stato sociale in genere.
Dobbiamo dire basta e organizzare un'azione di lotta degna dell'attacco che ci stanno facendo, solo bloccando il paese con uno sciopero generale e prolungato possiamo contrastare questi attacchi. A chi propone la pace sociale bisogna rispondere che pace ci sarà solo quando la crisi non la pagheranno più i lavoratori, quando, attraverso la lotta, si faranno fallire le politiche di austerità imposte dalla Troika (BCE, UE, FMI). La crisi deve pagarla chi l’ha creata: banchieri, ricchi proprietari industriali e governi. Per far questo, per opporsi non solo alla borghesia e al suo governo, ma anche alle burocrazie sindacali complici, bisogna avanzare un chiaro programma di classe, che rappresenti una vera e concreta alternativa negli interessi della classe lavoratrice. Per questo rivendichiamo:
·        Abolizione delle leggi sul precariato!
·        Difesa della scuola, della sanità e delle pensioni pubbliche!
·        Aumenti salariali per recuperare il potere d’acquisto perso con la crisi!
·        Pieni diritti sindacali e civili ai lavoratori immigrati!
·        No alle politiche di austerity della troika: la crisi è delle banche, il debito lo paghino loro
·        Occupazione ed esproprio sotto controllo operaio delle imprese che chiudono, licenziano o ricorrono alla cassa integrazione!
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