Manifestazione "Blocchiamo l'Italia", Rete dei Comunisti denuncia la disinformazione
Domenica 8 Dicembre 2013 alle 20:31 | 0 commenti
Rete dei Comunisti Padova - Alla disinformazione dei gruppi fascisti e reazionari che promuovono la scadenza del 9 dicembre come manifestazione "apolitica" si aggiunge quella dei mezzi di informazione. Ha cominciato ieri il Gazzettino di Padova titolando "Comitati e antagonisti si ritroveranno al casello dell'autostrada" un articolo che è una vera e propria velina.
"Il gruppo promotore chiarisce di non essere una organizzazione politica e neppure di categoria. E' vietato portare in corteo bandiere di partiti o associazioni: l'unico vessillo che potrà sventolare è il tricolore". L'ignoto giornalista dimentica di precisare che questo sono le esatte parole delle direttive emanate dal forzanovista Roberto Reginaldi di Frosinone, uno degli organizzatori della scadenza del 9.12. Dimentica anche di dire che il volantino di convocazione della scadenza le firme le ha e anche ben note, come ad esempio quelle della LIFE, dei Forconi, di Azione rurale veneto, dei Cobas del latte Quindi non solo il 9.12 non sarà presente nessun "antagonista", come invece vorrebbe far credere il titolo del Gazzettino, ma chi andrà in piazza lo farà su spinta di gruppi e associazioni reazionarie e organizzato dai fascisti di Forza Nuova. Di diverso tenore l'articolo apparso oggi sul "Corriere del Veneto" che precisa la natura di destra di questa mobilitazione. Ma giusto per non sbagliare sotto la piantina dei presidi previsti per il 9.12 ci sono due foto: una di bandiere dei sindacati Cub e Cobas e l'altra di pugni alzati. In questo modo il lettore distratto, quello che dà una occhiata ai titoli e un'altra alle foto, potrà credere che in questa storia siano coinvolti anche i sindacati di base e la sinistra. A che pro' tutta questa confusione? Lo chiarisce molto bene il TG3 del veneto delle 14 di oggi che parla di "preoccupazioni per gli opposti estremismi che saranno presenti ai blocchi del 9.12". Qui si capisce il vero senso di tutta questa operazione. A fronte di una crisi economica senza fine aggravata dai diktat dell'Unione Europea è necessario difendere a tutti i costi le scelte di governi sempre più impopolari. E se cresce l'opposizione radicale di sinistra e di classe, come hanno mostrato con efficacia le due manifestazioni del 18 e 19 ottobre, è necessario scatenare la canea di destra in modo tale da poter sostenere ancora una volta la parola d'ordine di andreoattiana memoria "Avanti al centro contro gli opposti estremismi".
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