Maltauro prova a salvare i cantieri: Consiglio di Stato decide sospensiva decisione del Tar
Giovedi 18 Settembre 2014 alle 23:20 | 0 commenti
Mentre c'è timore aggiuntivo per il nuovo filone "Vie d'acqua" delle indagini sulle presunte mazzette date dall'ex ad Enrico Maltauro ad Antonio Acerbo, che si è ora dimesso da commissario delegato di Expo, per ottenere altre commesse dell'esposizione milanese, dall'altro la Giuseppe Maltauro costruzioni spa respira un po' dopo aver ottenuto dai giudici amministrativi di secondo grado del Consiglio di Stato la sospensiva alla sentenza di primo grado del Tar lombardo, che dava ragione al ricorso delle imprese seconde classificate nella gara per le Architetture di Servizio.
E con l'azienda sopiscono almeno momentaneamente le loro ansie i suoi lavoratori incolpevoli e tuttora impegnati a Milano per una delle opere centrali nell'Esposizione universale del 2015.
Dopo l'arresto in giugno dell'Ad Enrico Maltauro, poi estromesso dal Cda, il raggruppamento di imprese secondo nella gara, guidato dalla milanese Costruzioni Perregrini, aveva presentato ricorso al Tar contro l'aggiudicazione dell'appalto all'Ati che comprendeva appunto la Maltauro e che se lo sarebbe aggiudicato grazie alla dazione di denaro che per chi ricorreva sarebbe stata già provata compiutamente.
Il tribunale amministrativo lombardo a luglio aveva dato ragione ai ricorrenti, ma, sostenendo di non poter revocare direttamente i contratti, passava il "testimone" alla società Expo 2015 dando contemporaneamente spazio alla committente stessa e alla Maltauro costruzioni per un contro ricorso al Consiglio di Stato, entrambe impegnate nel rispettare i tempi strettissimi del cronoprogramma dei lavori in corso.
I giudici di secondo grado hanno ora deciso che le accuse della Procura di Milano sulle presunte tangenti Expo determinano solo una facoltà e non un obbligo di rescindere il contratto da parte della società committente Expo. Da qui la sospensiva della decisione del Tar lombardo.
Al Consiglio di Stato sono, tra l'altro, apparsi importanti i nuovi poteri conferiti a Raffaele Cantone, il capo dell'Autorità anti corruzione, tra cui quello di commissariare singole commesse, come da lui deciso nei confronti della Maltauro spa proprio per le Architetture di Servizio rendendo possibile proseguire nel completamento delle opere ma anche lasciando ai giudici penali la possibilità e il compito di accertare e sanzionare gli eventuali reati commessi.
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