Non importa dove, ma si faccia il Polo della Protezione civile: Toffoletto dell'Ana
Giovedi 24 Febbraio 2011 alle 19:22 | 0 commenti
Riceviamo Roberto Toffoletto, Coordinatore dell'Unità di Protezione Civile A.N.A. della Sezione di Vicenza, questa lettera di commento a un articolo apparso su Il Giornale di Vicenza e pubblichiamo (scriveteci a [email protected] ).
Il 23 febbraio è stato pubblicato l'articolo"Ma la Protezione civile è compatibile con il verde?"
A dire il vero l'articolo lascia un po' perplessi e rammaricati per una serie di motivi.
In un contesto politico/amministrativo viene coinvolta una Associazione di Volontari come l'Associazione Nazionale Alpini (A.N.A.), che storicamente vuole e cerca di essere il più equidistante possibile dalle parti, nonostante sia spesso "tirata per la giacchetta" in particolare nelle prossimità di scadenze elettorali, al solo servizio di tutta la cittadinanza e dello Stato. Nel merito del pezzo, sono riportati pensieri di terzi senza nemmeno siano stati interpellati i responsabili associativi locali. Ci si prende la libertà di proporre i Volontari dell'A.N.A. (perché cosi viene da pensare leggendo l'articolo) come possibili custodi, manutentori e sorveglianti del futuro, ed almeno a oggi ipotetico, Parco della Pace.
Il che ci pone davanti ad almeno due considerazioni discriminanti. La prima, più ovvia, è che la gestione del verde pubblico è responsabilità precipua dell'amministrazione pubblica. La seconda, più sottile ma ugualmente fondamentale, è che la Protezione Civile, tanto più quella riconducibile all'ANA e ai suoi volontari, non ha alcuna finalità di "operatrice ambientale". Nel tempo l'ANA ha investito molto tempo e molto denaro sulla preparazione e sulla formazione dei propri volontari. E la sua efficienza si è vista anche in occasione delle recenti esondazioni. In altre parole, impiegare i volontari in compiti diversi dalla loro natura è avvilente per tutti quelli che credono nella bontà della Protezione Civile. Un disagio simile, per esempio, è stato percepito in occasione dell'emergenza a Napoli quando è stato impiegato l'Esercito per la raccolta dei rifiuti.
Nel suo insieme la cosa lancia un segnale, magari frainteso, che fa pensare quanto poco siano tenuti nella dovuta considerazione la storia, l'impegno, l'entità delle risorse e dei servigi con cui, con tutti i suoi Volontari, da decenni e senza soluzione di continuità , l'A.N.A si propone alla Popolazione, alla Città , alle Amministrazioni quale interlocutore: disponibile si, efficace si, efficiente si, poco costoso si, ma anche e soprattutto in grado di fornire, informazioni, suggerimenti, indicazioni, soluzioni, progettualità volte solo alla ricerca del bene comune.
Queste considerazioni, bene inteso, non vogliono essere una negazione della bontà dell'idea di "Polo della Protezione Civile".
Che poi venga realizzato nell'area Dal Molin od in altro luogo ha poca importanza; l'importante è che si faccia e si faccia presto.
Attualmente l'Unità di Protezione Civile A.N.A. della Sezione di Vicenza gestisce il magazzino del 3° Raggruppamento di P.C. dell' Associazione Nazionale Alpini comprendente : il Veneto, le provincie autonome di Trento e Bolzano ed il Friuli Venezia Giulia. Il magazzino, ubicato all'interno dei fabbricati del Foro Boario si sta rivelando insufficiente di fronte alle mutate esigenze operative tanto da costringere i nostri vertici a sparpagliare le varie attrezzature presso altri magazzini minori del Veneto.
La realtà è che Vicenza potrebbe diventare la base della colonna mobile nazionale di Protezione Civile ANA (il Dipartimento di Protezione Civile ha già accettato questo progetto nato a Vicenza e fatto proprio dalla sede nazionale dell'ANA). Naturalmente ciò comporta la ricerca di un nuovo spazio prettamente logistico che attualmente non esiste.
Qui si esaurisce un primo panorama che i tecnici possono offrire alla politica e all'amministrazione (sia essa comunale, provinciale o regionale). Ora tocca ad altri decidere se è interesse o meno di Vicenza adoperarsi per quella che è, a tutti gli effetti, un'occasione di crescita per il territorio, un'opportunità per la popolazione e di conseguenza una possibilità per accrescere la centralità della provincia non solo a livello regionale. L'alternativa, mi si permetta, è dover rimpiangere nei prossimi anni l'ennesima occasione persa. In un futuro, speriamo prossimo, quando si sarà finalmente usciti dalla fase "politica" della questione e ci sarà l'esigenza od il desiderio di confrontarsi su temi ed argomentazioni prettamente tecniche ed operative, oltre ad aver bisogno di incontrare e chiedere consiglio ai principali attori della gestione della sicurezza (VV.FF., CC, 118, Prefettura, Provincia, Comune, etc), si potrà contare sicuramente, come tutti, come sempre, anche sull'Associazione Nazionale Alpini e sui propri Volontari di Protezione civile.
Confidando che queste considerazioni possano essere di aiuto e di sprone, auguro buon lavoro.
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