M5S Vicenza: adesione completa su espulsione dei senatori, Ferrarin si dimetta
Martedi 4 Marzo 2014 alle 21:14 | 0 commenti
Movimento 5 Stelle di Vicenza - Il Movimento 5 Stelle - MeetUp Ufficiale di Vicenza, (811 iscritti -nato nel 2005-uno dei primi ad essere fondato in Italia) esprime il proprio legittimo convincimento sulle recenti espulsioni di portavoce senatori, per le quali si dichiara in piena adesione alla scelta espressa dalla Rete. Dopo un dibattito tra gli attivisti si è così espresso per esplicitare la propria posizione in completa sincronia con Beppe Grillo.
Intende inoltre sgomberare il campo da possibili incomprensioni al riguardo, anche a seguito delle recenti opinioni personali e divergenti di esponenti del M5S, apparse sulla stampa locale. Si conferma in maniera netta, che ragioni politiche ed etiche ci impongono di esprimere senza ambiguità il pensiero della base: nessuna distanza dalle posizioni di Beppe Grillo e avversione al linguaggio felpato di chi vuole "guidare a fari spenti". Il MeetUp Ufficiale di Vicenza intende esprimersi attraverso una posizione chiara e senza mezzi termini, in perfetta identità con il concetto espresso da Beppe Grillo su coloro che non ci rappresentano più. Questa posizione, non è mai stata né mai lo sarà , una linea imposta dall'alto, ma pura espressione di attivisti regolarmente registrati al Blog e appartenenti al M5S - MeetUp Ufficiale di Vicenza. Allontanare dei soggetti deleteri per il MoVimento è un’azione legittima, se la loro condotta politica non rappresenta correttamente le idee del M5S. E’ possibile ed altrettanto legittimo cambiare opinione, ma altresì chiaro che non si possa agire in completa autonomia perché garantiti da una formale posizione di "eletto". L'assenza di vincolo di mandato è sancito dall'articolo 67 della costituzione, ma per il Movimento 5 Stelle il principio per cui "uno vale uno", spinge ad osservare come anche chi, dopo le elezioni, sia diventato portavoce, debba rendere conto della propria condotta politica. Anche a Vicenza, prima delle elezioni amministrative, i candidati hanno firmato un patto etico che li vincolava, se eletti, a rimettere il mandato al voto dell’Assemblea con intervalli temporali di 6 mesi. Nel contesto locale, questo riguarda i Consiglieri comunali eletti, che sono quindi eticamente impegnati, secondo la parola d’onore data sottoscrivendo il documento succitato. Se non si dovessero adeguare, potranno aver rispettato l'articolo 67 della Costituzione, che li protegge per la Legge, ma non il codice morale ed etico, importantissimo per la loro immagine e credibilità politica, in quanto firmatari di una promessa non mantenuta. Per il M5S chi non mantiene le promesse, deve fare un passo indietro. A Vicenza è accaduto per cittadino portavoce Daniele Ferrarin, che non ha più ricevuto il rinnovo della fiducia. Per coerenza politica e rispetto verso la parola data, ci aspettiamo che faccia quanto promesso tramite l'istituto delle dimissioni.
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