M5S Veneto: “Zaia e ANCI si oppongano alla truffa pro-azzardopoli del Governo”
Giovedi 2 Febbraio 2017 alle 15:24 | 0 commenti
"Come denuncia il quotidiano ‘Avvenire' si sta mettendo la museruola agli enti locali e si stanno sviluppando i giochi più pericolosi che verranno protetti con la creazione delle ‘gaming hall-categoria A' che non potranno essere limitate dagli enti locali" Dura presa di posizione del gruppo consiliare regionale veneto del Movimento 5 Stelle sul gioco d'azzardo: "No all'ennesima truffa del governo su azzardopoli. Senza alcuna legittimazione popolare, in maniera quasi ‘carbonara' tipica delle lobby il Governo propone a Regioni e Comuni di sottoscrivere una regolamentazione sull'azzardo che è solo piena di trappole e giochi delle tre carte. Chiediamo a Zaia, a nome della Regione Veneto di opporsi, insieme all'Anci", lo dichiarano in una nota i consiglieri regionali del M5S.
La misura di fronte a una formale ‘riduzione', per altro solo dei tipi di apparecchi d'azzardo che stanno andando fuori mercato, quindi un favore ai produttori e lobby per introdurre i nuovi giochi ancora più pericolosi, garantisce invece lo sviluppo e mercato dei giochi più nuovi e pericolosi che non avranno alcun tipo di limitazione e contro i quali i Comuni non potranno far nulla, come denunciato anche dalla Consulta Nazionale Anti-Usura e dai nostri parlamentari Giovanni Endrizzi e Matteo Mantero. Parliamo dell'introduzione della famigerate gaming hall di ‘categoria ‘categoria A', dedicando alle newslot - Awp nel nuovo gergo del Governo, ossia Amusement with price, divertimento con premio, in una sala apposita, che non potranno essere soggette a restrizioni e regolamentazioni da parte degli enti locali" denuncia il M5S. "Con le ‘sale di tipo A' attraverso un corso di formazione si potranno adeguare i locali e potranno continuare a tenere la macchinette; con lo stesso stratagemma si potranno aprire sale slot e vlt a fianco di chiese, scuole, centri per anziani e, più in generale, a pochi passi da ogni luogo sensibile" denunciano i consiglieri regionali veneti. "Dietro questo ‘trucchetto' si nasconde il vero scopo di tale accordo, vogliono mettere la museruola a leggi e regolamenti adottati finora da Regioni e Comuni virtuosi a tutela della salute dei cittadini. Sarebbe davvero grave che, per promesse o minacce da parte del governo, le Regioni accettassero un simile piano» continuano gli esponenti del M5S. "Facciamo nostre le 5 richieste delle associazioni no slot: 1) chiediamo che questa trattativa sia resa pubblica e aperta al pubblico intervento in tutte le sue fasi; 2) che rispetti la mission originaria della Legge di Stabilità 2016: la riorganizzazione della distribuzione della rete di gioco deve avere come primario ed esclusivo obiettivo la tutela della salute pubblica e della sicurezza dei cittadini; 3) non vengano create in alcun modo e in nessuna forma zone franche escluse dal potere di tutela e controllo su salute e sicurezza da parte degli enti locali, comuni in primo luogo; 4) vengano stabiliti orari massimi di apertura per i locali e le rivendite di gioco d'azzardo. Il limite massimo va stabilito in ore 8 salvo diversa restrizione del comune (che non potrà innalzare, ma solo abbassare la soglia); 5) si dia concretamente corso alla riduzione senza sostituzione delle slot machine, come previsto dalla Legge di Stabilità 2016 e come più volte promesso, senza chiedere agli enti locali contropartite".
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