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L'utopia Campo Marzo, VicenzaPiù n. 199

Di Enrico Soli (caporedattore) Lunedi 11 Ottobre 2010 alle 23:51 | 0 commenti

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Chi ha paura di Campo Marzo? Tutti? Beh, proprio tutti no. Di sicuro non le pacifiche donne dell'Est che utilizzano le panchine del parco per passare in compagnia un sabato o una domenica. E comunque di notte non ci vanno neanche loro, è ovvio. Chi va di notte in un parco?! In un mondo ideale sì, si potrebbe accampare il diritto di poter passeggiare a qualsiasi ora in un giardino.

Nel mondo reale è impensabile. Una grande area verde comodissima alla stazione ferroviaria non poteva non diventare, almeno una volta nella sua "storia", una zona malfamata. È successo addirittura a Prato della Valle, il salotto dei padovani. Oggi, a vederlo così bello, sembra impossibile, ma fino ad una ventina di anni fa era off limits per il cittadino. La cura ha avuto successo, sì, ma le attività illegali si sono semplicemente trasferite in altre zone della città. Non c'è un rimedio assoluto. Tornando a Vicenza, la Polizia, dopo gli ultimi fatti di cronaca, ha intensificato controllo e repressione. Possiamo immaginare che qualche risultato lo porterà a casa, ma quanto tempo passerà prima di scoprire il nuovo covo cittadino dello spaccio e della criminalità? Pochi anni fa, lo erano i Giardini Salvi e prima ancora e Parco Querini. Alcuni provvedimenti della precedente Amministrazione hanno costretto la compagnia a trasferirsi altrove: da qui il "trasloco" nel vicino Campo Marzo. I freddi numeri ci dicono che non vi è alcuna impennata della criminalità in città. Ma - si sa - la nostra percezione della realtà non si basa solo sulle cifre, ma anche su altre impressioni, molto più irrazionali, se vogliamo, ma proprio per questo altrettanto umane. Ecco perché l'idea di un posto fisso di polizia al posto della casetta utilizzata come biglietteria dell'Aim trova diversi estimatori in città. Normale che la Lega punti il dito contro alcune iniziative francamente ingenue di questa Amministrazione come lo speaker corner (il podio per gli esternatori) o gli ausiliari civici liquidandole come "boiate pazzesche". Ve lo immaginate un vicentino salire sullo speaker corner per parlare e un pubblico che lo ascolti?
Ipotizziamo allora che passi la proposta leghista della "casermetta Aim". I controlli allontaneranno dall'area chi ha qualcosa da nascondere o da temere, spingendolo magari verso altre zone. Immaginare che in questo grande parco non succeda mai più nulla di notte sarebbe troppo. Per ottenere un risultato simile la soluzione forse sarebbe quella di recintare l'intera area verde, com'era nell'agenda delle precedenti Amministrazioni. E la "colpa" di Variati e i suoi è stata proprio quella di puntare troppo in alto. Sarà che in campagna elettorale se ne sparano tante, ma che errore pensare col buonismo di riuscire là dove lo stesso centrodestra aveva ripetutamente fallito! Chiunque provi a confrontarsi con l'obiettivo della sicurezza assoluta non può che fallire. A meno che per sicurezza non si intenda garantire la tranquilla passeggiata dei vicentini in centro. Una spolverata e voilà. Lo sporco dietro l'angolo, ma pur sempre ai margini. Il fatto è che il marcio è dappertutto, in qualsiasi città, non solo a Vicenza. È il mondo ad essere fatto di gente che sta bene e gente che per qualche motivo, spesso comunque per miseria e disperazione, vive fuori dalla legalità. Preso atto di ciò, non si può chiedere ad un'amministrazione comunale di cambiare il mondo. Certo, gli interventi sociali vanno portati avanti con la massima convinzione, ma il cittadino chiede anche risposte immediate. Vogliamo un Campo Marzo più vivibile anche per mamme e bambini, allora sorvegliamolo costantemente . Lo vogliamo preservare anche di notte? Allora recintiamolo. Di parchi recintati è pieno il mondo, non sarebbe uno scandalo, non sarebbe - come sostiene qualcuno - una sconfitta per la città. È retorica quella del sindaco quando afferma di non essere disposto "a tollerare che una parte di città venga espropriata ai cittadini da parte di delinquenti e balordi". Di fatto è così già da tempo. Se l'obiettivo è quello di un Campo Marzo non recintato dove di notte non succeda mai nulla, qualcuno dovrebbe andare a vivere nel paese del "Truman Show": lì sì che problemi di sicurezza non ce ne sono mai.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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