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Luoghi della memoria di Dio, i santuari della Diocesi di Vicenza

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 4 Settembre 2013 alle 16:55 | 0 commenti

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Provincia di Vicenza - “Abbiamo un patrimonio importantissimo, di arte, di cultura, di architettura ma oltre che religioso, che racconta la vita e l'evoluzione di Vicenza e del suo territorio secoli assieme all'importanza della nostra terra nella storia più grande della Chiesa e della fede”. Il Commissario Straordinario Attilio Schneck sposa con entusiasmo “Luoghi della memoria di Dio. I Santuari della Diocesi di Vicenza”.

Iniziativa editoriale de La Voce dei Berici realizzata in collaborazione con l'Istituto Superiore di Scienze Religiose “Santa Maria di Monte Berico”. Dodici inserti che  ripercorreranno le tappe  della devozione della gente vicentina nei secoli, un viaggio nel tempo realizzato attraverso testi e foto sui più significativi luoghi di culto del territorio e proposto un mese alla volta, fino alla prossima estate.

Dunque dal sole del 7 settembre, vigilia della festa più amata e partecipata dai vicentini, al Ferragosto 2014, per ricordare anche simbolicamente come la parola di Dio, il sorriso buono della Madonna e l'esempio dei Santi siano luce, calore e conforto nel procedere inesorabile del tempo e dell'esistenza di ognuno, in qualsiasi epoca. Ed abbiano lasciato in eredità luoghi e costruzioni bellissime, ricche di natura, amore e arte, dove lo spirito viene spesso catturato anche dalle linee morbide della statue e dalla solennità degli affreschi e degli arredi. “Nell'ambito delle iniziative per l'Anno della Fede studiate con il vescovo Pizziol - sottolinea Lauro Poletto, direttore del settimanale diocesano – abbiamo pensato anche ad una pubblicazioni sui nostri luoghi di pellegrinaggio, su ognuno dei quali esiste una vasta bibliografia. Noi abbiamo di fare sintesi, raccontando in modo agile e immediatamente fruibile, ricordando le loro peculiarità – spesso danno identità alle zone di riferimento – anche agli stessi vicentini”.

Luoghi dove comunque è passata la Storia “perché i santuari – osserva monsignor Beppino Bonato – hanno insita l'idea del movimento, del viaggio. Lì qualcosa è capitato e quel qualcosa ha poi messo in moto idee e azioni, opere d'arte o semplici sottoservizi, come l'ampliamento di un parcheggi. Ed oggi assistiamo a una loro riscoperta perché l'uomo moderno, o post-moderno, non vuole un cuore tecnologico, ma cerca il dialogo, l'incontro”. Vedere per conoscere e poi riflettere. E pure, perché no, per fermarsi. Lo precisa Padre Gino Alberto Faccioli, presidente dell'Issr che unisce questo progetto editoriale alla scuola di di formazione di operatori turistici religiosi promosso dal suo istituto: “Siamo al terzo anno, lo scopo è quello di formare guide esperte anche sotto il profilo culturale. In un epoca dove si legge velocemente, questi inserti serviranno a far capire al pellegrino che non si tratta solo di luoghi dove si va per chiedere e pregare ma anche di contenitori d'arte e di bellezza, aiutandolo a sostare magari quella mezz'ora in più per visitarlo e apprezzarlo anche sotto questo aspetto”. Più laicamente e pragmaticamente Dino Secco, presidente del Consorzio “Vicenza E'”, partner assieme a Provincia e Comune di Vicenza, sorride: “Modifico un po' il pensiero di padre Faccioli augurandomi che questi visitatori si fermino un'ora in più in Chiesa ma un giorno-due in più nel Vicentino e nelle nostre strutture ricettive”.

Prima tappa il Santuario principe della Diocesi di Vicenza, quello della Madonna di Monte Berico. Se ne ripercorrono le origini, lo stretto legame con la città di Vicenza, l’arte, le vicende storiche di cui è stato protagonista, la spiritualità e l’accoglienza ai pellegrini e ai malati. Il fascicolo (34 pagine a colori) è corredato di immagini e fotografie, storiche e inedite. Ed a proposito di inediti, occhio alle altre uscite. Ne vedremo e leggeremo davvero delle belle.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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