L'ultimo consiglio comunale per alcuni, il primo per altri
Mercoledi 10 Aprile 2013 alle 11:23 | 0 commenti
Turisti e cittadini dalla terrazza superiore della Basilica Palladiana ammirano e fotografano dall'alto il centro storico, lo scrigno di Vicenza. Questa la visuale se si scruta dalle finestre della Loggia del Capitaniato. Dentro va in scena l'ultimo consiglio comunale di questa legislatura.Â
Il primo per chi, come me, non aveva mai varcato quella porta e osservato all'opera giunta e consiglio. Dopo lo smarrimento iniziale è subito comparso un senso di amaro crescente. La prima mezz'ora è stata animata dalle domande d'attualità rivolte al sindaco per chiarificazioni su ricavati e costi della mostra "Raffaello verso Picasso" e sulle finte dimissioni del suo portavoce Bulgarini. Risultato: Barbieri e Bastianello evidentemente arrabbiate per le non risposte di Variati e il sindaco nervoso, ma fermo sulle sue posizioni. Un inizio agitato, quindi, ma interessante. E' rassicurante che il lavoro di chi ha nelle mani le sorti della città in cui viviamo venga monitorato, meno il fatto che si possa dribblare le domande e continuare come se niente fosse con gli ordini del giorno previsti. Ma il bello, per così dire, è venuto dopo. Si susseguono gli interventi dei diversi consiglieri che presentano il provvedimento su cui poi si dovrà votare e parte allo stesso tempo il fuggi fuggi generale. Prima i diversi consiglieri chiacchieravano allegramente tra le file dei banchi, ora ci si alza senza problema per uscire ed entrare (solo alcuni) dalla sala. Il numero legale era stato raggiunto ad inizio consiglio per cui poi "liberi tutti" tanto il proprio dovere è stato fatto, sembra essere il pensiero dominante. E nel pensare a cosa significhi "fare il proprio dovere" sento montare l'indignazione. Forse i consiglieri conoscono già nei dettagli ciò che l'assessore si accinge a dire e forse la loro posizione è già stabilita e incontrovertibile, ma questo non toglie il fatto che il loro "dovere" appunto sia per lo meno quello di presenziare e quindi controllare le delibere in corso, non per il loro interesse ma per quello dei cittadini che li hanno votati. Certo queste considerazioni non valgono per tutti i presenti e per chi ha un'età non più giovane ed è stato fagocitato nel sistema politico già da molti anni questo forse è inevitabile. Nessuna retorica, quindi, nel considerare che più energie nuove e fresche ci saranno nel prossimo consiglio meglio sarà per tutti. Il sole sta calando, la Basilica è tornata alla tranquillità della sua solitudine. Lascio il mio primo consiglio comunale e non solo perché il tachimetro del parcheggio mi reclama.
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