Il presidente biancorosso Polato si racconta a VicenzaPiù: "come Cincinnato ci sono quando servo, vecchi soci out, facciamo lo stadio..."
Domenica 4 Ottobre 2015 alle 22:53 | 0 commenti
Alla vigilia del poker biancorosso ad Avellino il presidente del Lane, l'avvocato Gian Luigi Polato, ci è venuto a salutare nella nostra nuova redazione di Viale Milano e ci ha concesso una lunga ma a mai noiosa intervista esclusiva a tutto campo, da vecchio tifoso, da storico dirigente e da grande traghettatore, l'uomo che c'è sempre quando serve, come Cincinnato, dice, che si fa da parte quando questo è utile al bene superiore, della patria o del Club.
Se Tito Livio ci racconta come esempio di virtù, rettitudine e semplicità di costumi il condottiero romano Lucio Quinzio Cincinnato, che nel V secolo a.C., dopo aver ricoperto le cariche di Console e di Dittatore, si ritirò in campagna a vivere dei prodotti della terra perchè la Patria non aveva più bisogno di lui, l'avvocato Polato si gratifica con la sua stessa definizione.
Da sempre tifoso e grande amico della famiglia Franchetto, che come Pulitalia prima e Caffè Vero, poi, portò al club biancorosso alla cui continuità continua a dare il suo consistente e non parolaio contributo da socia della Vi.Fin. del futuro presidente Alfredo Pastorelli, Polato si racconta a VicenzaPiu.Tv con la sua apparente bonomia, che, però, spesso lascia spazio a della affermazioni non da poco: «La vecchia proprietà è fuori, anche se bisogna dara atto a Cassingena e ai suoi di aver salvato il Vicenza quando l'Enic non lo voleva più. Ma senza Pastorelli ora il Vicenza Calcio non ci sarebbe più e i tempi dell'ingresso ufficiale delle Vi.Fin sono solo dettati dalla definizione dell'accordo fiscale, in cui è fondamentale il ruolo stesso del figlio, un professionista al riguardo. I tifosi sono sempre da lodare ma... ma è ora di non vivere più solo di passato e di ricordi, da Real Vicenza per intenderci. Oggi bBisogna pensare al calcio da imprenditori, anche tifosi di certo, ma avveduti. In quest'ottica il Vicenza Calcio con la Vi.Fin. accanto deve avere un suo stadio, il Menti va rifatto come gli stadi moderni, perchè sia motore anche di valori economici non legati solo ai risultati sportivi del momento, e l'Amministrazione deve dare risposte rapide. I Pastorelli e i loro soci hanno capacità , visione e risorse per farlo e per non far vivere più alla giornata la nostra squadra. Che non è solo una squadra ma è parte viva del territorio...».
"Vorrebbe consegnare ad Alfredo Pastorelli la fascia di presidente magari dopo aver conquistato già quest'anno la serie A, un obiettivo non totalmente programmabile ma che darebbe un valore aggiunto fin da subito al progetto?", è la nostra ultima, doverosa domanda a Polato.
Che ci risponde: «No, io sono Cincinnato, mi ritirerò a fare il tifoso perchè con Pastorelli definitivamente sul ponte di comando la patria biancorossa non avrà più bisogno di me come presidente».
Ma magari come professionista che con le sue "carte" ha costruito due ripescaggi in B più della buona sorte di Cassingena e come memoria storica del club, dai tempi di Dalle Carbonare, Luigi Polato saprà sempre essere prezioso.
Parola di un piccolo Tito Livio, a cui dopo l'intervista mi sarebbe paciuto essere accostato da Polato con cui in fondo condivido il nome, Gianni, e, in piccolo, il titolo di Presidente e che conosco e stimo dai tempi in cui io servivo la Patria del Volley femminile.
Di sicuro nella cronaca, chissà nella storia, irriconoscente con me come talvolta lo sono i tifosi con un presidente del Lane che di gran parte dei tifosi biancorossi è anche antesignano.
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