Luca Barbareschi in scena al Teatro Comunale con il "discorso del Re"

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 7 Febbraio 2013 alle 17:57 | 0 commenti

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Teatro Comunale di Vicenza - Dopo il possente e sanguinario Macbeth di fine gennaio, ancora un dramma in ambiente reale, in scena per la Stagione di Prosa del Teatro Comunale di Vicenza: martedì 12 e mercoledì 13 febbraio alle 20.45 sarà la volta de "Il discorso del Re", testo teatrale di David Seidler, diventato celebre grazie all'omonimo film pluripremiato agli Oscar nel 2011, rappresentazione personale e di grande forza introspettiva, interpretato sul palcoscenico da Luca Barbareschi che della messa in scena cura anche la regia, affiancato da Filippo Dini.

Gli altri interpreti della pièce sono, in ordine alfabetico: Ruggero Cara, Chiara Claudi, Roberto Mantovani, Astrid Meloni, Giancarlo Previati, Mauro Santopietro. Lo spettacolo, che ha debuttato in ottobre, è una nuova produzione Casanova Multimedia; è in tournée sui palcoscenici italiani. Per le due date dello spettacolo sono disponibili ancora pochi biglietti.
La Stagione di Prosa del Teatro Comunale è promossa e sostenuta dalla Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza in collaborazione con Arteven, responsabile della direzione artistica, con il sostegno di Estel, Fiamm e Develon come partner, AC Hotel Vicenza, Anthea Broker, Burgo Group, AFV Beltrame, Confcommercio, Immobiliare Olimpica, Inglesina, Palzileri, Gruppo Mastrotto e Cantina Colli Vicentini come sponsor e Il Giornale di Vicenza come media partner.
"Il discorso del re" (The King's Speech) è diventato famoso in tutto il mondo grazie all'omonimo film del 2010 diretto da Tom Hooper e interpretato fra gli altri da Colin Firth, Geoffrey Rush e Helena Bonham Carter. Ispirato ad una storia vera, ruota attorno ai problemi di balbuzie di re Giorgio VI, padre dell'attuale sovrana Elisabetta d'Inghilterra e al rapporto con il logopedista Lionel Logue che lo ha curato. Ha ricevuto 4 Premi Oscar come miglior film, miglior regia, miglior attore protagonista e miglior sceneggiatura originale.
In origine nasce come testo teatrale, sempre scritto da David Seidler, autore anche della sceneggiatura del film. Il film e la versione teatrale, sfruttano l'aspetto psicofisico della disarticolazione verbale per raccontare il rapporto tra il Paese colono e l'Impero per cui sacrifica i propri figli in guerra. E dimostra come aneddoti nascosti nelle pieghe della Storia possano elevarsi alla potenza dell'epica, se narrati con perizia e ritmo. Il merito è dello sceneggiatore David Seidler (autore anche del film Tucker. Un uomo e il suo sogno di Francis Ford Coppola), che nella sua vita ha sofferto realmente di balbuzie. 
La vicenda è ambientata in una Londra surreale, a cavallo tra gli anni ‘20 e ‘30, ed è incentrata sulle vicende di Albert, secondogenito balbuziente del Re Giorgio V, che subentra al trono d'Inghilterra dopo la morte del padre a causa della rinuncia del primogenito Edoardo, che abdica per amore di Wallis Simpson. A Bertie, o meglio ad Albert Frederick Arthur George Windsor, toccò il peso della corona diventando sovrano con il nome di Giorgio VI. Un uomo atipico che fu un re molto amato dal popolo, legato da vero amore alla moglie, la volitiva Elisabetta Bowes-Lyon; i retaggi di un'infanzia infelice si manifestano però nella sua insicurezza, resa ancor più evidente da una balbuzie invalidante, praticamente impossibile da gestire nei numerosi discorsi pubblici. Così fu portato dalla moglie in visita dal logopedista australiano Lionel Logue, dai metodi anticonformisti, capace di sondare le anime e di medicarle; attore mancato per eccessiva enfasi, insegnò al Duca di York come superare l'incubo di parlare in pubblico. 
"Il discorso del re" parte dunque dai fatti storici per addentrarsi in un dramma personale, senza abbandonare mai la storia, che non è sfondo, ma presenza imprescindibile di ogni istante della commedia al fianco dei protagonisti. 
Una commedia umana, sempre in perfetto equilibrio tra toni drammatici e leggerezze, ricca di ironia ma soffusa di malinconia, a tratti molto commovente, capace anche di far ridere.
Come ci ricorda Barbareschi nelle sue note di regia , "Il discorso del re" si inserisce in quel filone dove il teatro resta soprattutto un inno alla voce e all'importanza delle parole ... Tutta la vicenda è costituita da una incessante partitura dialettica che ricorda la necessità di adoperare le giuste parole da parte del potere, e forse proprio in questa epoca storica è una lezione che andrebbe ripetuta sovente, anche perché una storia acquista maggior valore se tramandata ai posteri attraverso un persuasivo impianto oratorio. E' una bellissima storia sul senso di responsabilità e sulla dignità del ruolo, anche quando tale ruolo non è atteso né desiderato, sulla solidarietà familiare e sulla forza di volontà che permette di superare ostacoli apparentemente insormontabili ... Eccellente, preciso, determinante il peso che ha ciascun personaggio della commedia che oltre ai due protagonisti (Albert e Logue) riesce a rappresentare sapientemente il risvolto umano, psicologico, storico di tutti gli altri personaggi; la cura e la massima attenzione ai costumi ed alla scenografia rendono a pieno la ricostruzione di tempi, ambienti ed atmosfere. 
Barbareschi interpreta in scena il ruolo dell'umanissimo terapista, leggermente anarchico, sicuramente anticonformista Lionel Logue, mentre lascia a Filippo Dini la parte dell'aristocratico personaggio, insicuro, Bertie Duca di York che diventa Re Giorgio VI. Levità e dramma, ironia e commozione, catturano il pubblico che ovunque ha apprezzato la forza dirompente dei sentimenti e la loro interpretazione.
Per lo spettacolo in scena al Comunale di Vicenza martedì 12 e mercoledì 13 febbraio 2013 sono disponibili ancora pochi biglietti; è attiva anche la promozione biglietti last-minute che consente ai giovani under 30 di comprare biglietti nella data dello spettacolo al prezzo speciale di 10,60 euro, sulla base dei biglietti disponibili in quel giorno.
I biglietti per gli spettacoli sono in vendita alla biglietteria del Teatro Comunale (viale Mazzini 39, Vicenza - tel. 0444.324442 [email protected] aperta dal martedì al sabato dalle 15.30 alle 18.30, martedì, mercoledì e giovedì anche il mattino dalle 10.30 alle 13.00), sul sito del Teatro Comunale www.tcvi.it, e in tutte le filiali della Banca Popolare di Vicenza. 
I prezzi dei biglietti della Stagione di Prosa sono: 28 euro il biglietto intero, 22 euro per il ridotto over 60 e 14 euro per il ridotto under 30.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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