L'omicidio a Campo Marzo, Marta Goldin: la tristezza della politica
Martedi 11 Settembre 2012 alle 11:18 | 0 commenti
Marta Goldin, Vice Presidente Associazione Civica Vicenza Capoluogo - L'intera città di Vicenza ha vissuto con profonda amarezza il grave fatto di sangue che quest'anno ha macchiato la "Festa dei oto". Quanto accaduto lascia tutti sgomenti e, come in tutti i fatti di cronaca, iniziano a susseguirsi diverse opinioni e chiavi di lettura rispetto a fatti di così forte gravità . Una riflessione, in effetti, deve essere fatta. Dobbiamo seriamente interrogarci sui fatti accaduti nell'area di Campo Marzo e dobbiamo chiederci il perché si verifichino determinate condizioni di pericolosità .
Altra cosa, però, rispetto ad una riflessione sensata e volta al cercare possibili soluzioni per limitare il fenomeno, è porre in essere una polemica motivata esclusivamente dal fare del delitto di Campo Marzo, un pretesto per una provocazione di natura politica.
L'atteggiamento dell'ex Assessore alla Sicurezza del PdL Valerio Sorrentino e del Responsabile Sicurezza Lega Nord Alessio Sandoli, lasciano veramente, negli occhi dei cittadini che leggono le loro parole, un velo di tristezza.
Fa male vedere una politica che opera in attesa di trovare occasioni e pretesti per attaccare l'amministrazione di una città al solo scopo di visibilità .
E' oltremodo irrispettoso, a fronte di un fatto così grave, che piovano polemiche nei confronti del Sindaco Variati e dell'Assessore Dalla Pozza, tenendo conto peraltro del fatto che lo stesso Sindaco, proprio del video abilmente ripescato e richiamato nei comunicati stampa di Sorrentino e Sandoli, aveva denunciato nel 2008 un'emergenza sviluppatasi in quella zona della città , che andava valutata e gestita. E di certo si trattava di una situazione già in essere all'ingresso dell' amministrazione Variati.
Sono molte le risposte che si potrebbero dare a chi ha sollevato queste polemiche, non ultimo il fatto che la gestione della materia della sicurezza non rientra nelle competenze l'amministrazione comunale, bensì di Questura e Prefettura, quali uffici territoriali del Governo.
La situazione che è andata perpetuandosi in questi anni a Campo Marzo non può certo essere attribuita al Sindaco, che peraltro ha sempre promosso e attivamente partecipato, nei limiti delle sue competenze, alle iniziative per la gestione dell'area.
Dare adito e seguito a chi è pronto a dare la colpa ai nostri Amministratori o a chi vuole attribuire la responsabilità della situazione di Campo Marzo all'ampia comunità di migranti che frequenta la zona, sono azioni che fanno della politica un mezzo per visibilità di basso profilo.
La strumentalizzazione di un crimine e lo sfruttamento di un fatto di sangue quali strumenti per aprire una diatriba di natura politica, fanno veramente comprendere il motivo della disillusione dei cittadini per la politica stessa e della disaffezione nei confronti di molti dei soggetti che se ne fanno portavoce.
Il fulcro del dibattito in questo caso, invece di perdere tempo in polemiche, dovrebbe incentrarsi sulle idee per affrontare, assieme ai cittadini di Vicenza, le problematicità dell'area Campo Marzo. Questo è quanto avrebbe dovuto fare l' "arte nobile" della politica.
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