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Tempo di elezioni, tempo di strappi. Consiglieri super votati nel Pd, vedi Sandro Guaiti da Maddalene, non ricandidati perchè non in regola con le quote e privati delle deroghe tipiche (anche per "capi d'imputazione" ben più gravi) per aver a loro volta strappato col generale della brigata di maggioranza.

E bocciati dai grillini, come Enrico Britti, il volontario di Arzignano senza ambizioni di poltrone, esibiti dallo stesso generale come grandi ingaggi della sua civica al pari dell'ex questore Dario Rotondi, romano con residenza a Bergamo, preso da improvvisa nostalgia per il sindaco No Dal Molin, lui che i No Dal Molin li affrontava in piazza.

Per non parlare di Manuelona Dal Lago, bocciata dalla Lega 1.99 per il ritorno a Roma e, quindi, buonissima per puntare a palazzo Trissino con chance ridotte rispetto sl 2008 quando avrebbe vinto di sicuro e, perciò, non fu candidata.

Strappi recenti anche nel M5S, dove la storica Laura Treu cede nell vcomumarie il ruolo di candidato sindaco alla bancaria Liliana Zaltron, e nel Pdl rimasto con le ruote di scorta dopo gli strappi di Sorrentino e Rucco per non parlare di Franzina, passato col nemico Variati, di Meridio, in bilico tra Samorì e restare qui e delle truppe berlatiane ora al comando di una Dal Lago che si tira su anche con l'appoggio di un Enrico (Hüllweck) ben più prestigioso di Britti.

Strappi politici e strappi di carta, perchè non c'è elezione che si rispetti senza i soliti stupidi strappi ai manifesti elettorali.

Non sappiamo se fosse in regola con le norme che ne regolano l'affissione, visto che è "incollato" su uno spazio comunale dove ancora spicca la scritta che lo riserverebbe alle elezioni politiche (chi controlla?), ma spetta a quello del Pdl affisso in Piazzetta del mutilato il record del primo manifesto "strappato" .

Forse da chi non crede più alla solita promessa che vi è stampata: meno tasse comunali, più soldi alle famiglie e alle imprese.