Lo spread, i sondaggi e Tutto il calcio minuto per minuto
Domenica 6 Gennaio 2013 alle 16:52 | 0 commenti
Ogni giorno siamo incollati alle tv e agli schermi dei computer per conoscere il dato giornaliero dello spread e lo stesso stiamo facendo per i sondaggi, che giorno dopo giorno promuovono, bocciano o rimandano qualcuno. Ma l'eccesso di dati, fatevelo dire da questo povero direttore, una volta, dicono, bravo ingegnere, fa male come l'assenza di dati. Non ha senso valutare i fenomeni scientifici, economici e politici che siano come se stessimo ad ascoltare Tutto il calcio minuto per minuto.
E anche questa rubrica dà dati veri ma parzaili perchè validi solo per il minuto in cui si collegano i suoi radiocronisti, mentre, se uno non vuole solo basare la sua vita e i suoi sfottò, da tifoso, sulle emozioni in continuo divenire, quelli che contano sono i risultati finali.
La sequenza dei dati è utile solo per stimare la previsone del finale e, quindi, non ha senso considerare nè il primo nè l'ultimo collegamento da soli, ma l'evoluzione, direbbero gli Italo Cucchi di turno, delle urla: «qui lo stadio Olimpico di Torino, la Sampdoria è passata in vantaggio al 1° minuto» e poi «la Juve ha pareggiato al 45° del secondo tempo e, quando ci sono solo due minuti di recupero da giocare, tutto è fatto salvo miracoli». Se ci fermassimo qui, senza ricordare che negli altri dieci collegamenti i radiocronisti ci avevano raccontato di un espulso nella Samp, di crampi a due suoi giocatori e dell'ingresso in campo da due minuti del fuoriclasse Vucinic, poi autore del pareggio, chi si aspetterebbe la richiesta concitata della linea dall'Olimpico torinese: «A tempo quasi scaduto, Pirlo dribbla i suoi controllori stremati, apre per Vucinic freschissimo e il fuoriclasse non perdona: 2-1 a Torino, è l'incredibile finale per la squadra di Conte!».
Lo spread minuto per minuto cosa vuol dire se non forzare interpretazioni e collegamenti tra cause ed effetti? Lo spread dimezzato in un anno vuol dire, invece, decine di miliardi da pagare in meno per il debito pubblico italiano (a spese dei sacrifici dei poveri, direte, ma il dato è quello).
I sondaggi che davano Berlusconi morto (col 17,35 a fine giugno secondo Ipsos) e Grillo vincente al 20,6% con Lega dimezzata rispetto a inizio anno al 4,2% e Pd in tenuta col suo 25,7% erano un dato nella massa. Ora il trend è più chiaro col crollo della Lega confermato, anche se il fidanzato settantaseienne della ventottenne Francesca De Pascale, in leggera ripresa (Ispo per Il Corriere della sera) ma ancora al palo col 19% che arriva come coalizione di centro destra al massimo fino al 25-28%, continua a corteggiarla fino all'umiliazione personale di accontentarsi, se vincitore, lui il caimano, di una poltrona da semplice ministro (dal latino Minus, il più modesto al servizio degli altri ...) .
E, mentre Grillo scende al 13-14% col centro montiano (sì quello della Lista Monti fatta dal tecnico che sbeffeggiava i partiti personali) al 15%, il partito democratico "sale" (lui sì, non Monti, ora ufficailemnte "odiato" da tutti gli altri) al 33% con il centrosinistra accreditato in blocco di un 38-39%.
Tutto, prò, è ancora in divenire perchè siamo addirittura a prima che ... Vucinic abbia pareggiato.
Molto potrà cambiare fino al 24 febbario 2013 anche perchè si sta muovendo il popolo degli astenendi, di quelli, cioè, che di votare non ne hanno più voglia, la situazione peggiore, oltre una soglia fisiologica, in una democrazia che sia tale.
Erano vicini al 50%, stanno scendendo al 40%.
Diciamolo: loro sì che stanno salendo, verso la voglia di contare. Per non far contare solo i propri vantaggi personali o di lobbyes a chi in parlamento andrà . O, peggio, a chi, la maggior parte, ci tornerà , alla faccia del rinnovamento. Simboleggiato, in negativo, dalla Lista Monti. Per il potere.
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