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L'I.T.S. Meccatronico: il lavoro chiede, la scuola forma, l'esperienza insegna

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 21 Maggio 2012 alle 09:36 | 0 commenti

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Giorgio Spanevello: «bisogna cogliere le nuove opportunità per combattere la disoccupazione giovanile.Perciò a Vicenza si formano tecnici altamente specializzati per trovare lavoro subito».

Da VicenzaPiù n. 234

Sulla scia delle rinnovate esigenze del mercato del lavoro, l'offerta formativa del territorio si arricchisce di opportunità per i giovani diplomati. Lo scorso anno, il primo a livello nazionale a partire è stato l'Istituto Tecnico Superiore di Vicenza, comparto meccatronico - nuove tecnologie per il made in Italy.

Sono ventiquattro i giovani diplomati, selezionati a settembre, che hanno avuto la possibilità di iniziare questo corso biennale professionalizzante, al termine del quale, dopo aver sostenuto l'esame di stato con commissione ministeriale, viene rilasciato un diploma statale di Tecnico Superiore.

Uno studente in attività in un laboratorio dell'I.T.S. MeccatronicoGli I.T.S., introdotti nell'ordinamento nazionale dal decreto del 25 gennaio 2008, hanno l'obiettivo di offrire ai giovani una formazione altamente specializzata e concrete possibilità di trovare lavoro in breve tempo. «Ciò che differenzia e caratterizza queste scuole speciali di tecnologia - spiega Giorgio Spanevello, direttore dell'istituto - è la presenza attiva delle imprese, che contribuiscono in modo determinante alla progettazione e alla realizzazione dei corsi. Inoltre, l'aspetto professionalizzante del percorso permette agli allievi di conoscere concretamente il mondo del lavoro, trascorrendo in azienda circa la metà delle ore previste nel biennio e collaborando alla realizzazione di progetti redatti dalle aziende e scelti direttamente dagli allievi. Fondamentale - prosegue Spanevello - è anche la metodologia didattica per competenze utilizzata, che prevede attività laboratoriali, team working e simulazione di casi». Le materie insegnate, oltre ad un potenziamento delle conoscenze di base, vanno dalla progettazione alla qualità e alla sicurezza. Ed è proprio la formazione in Addetto alla Sicurezza Servizi di Protezione e Prevenzione uno dei motivi che ha portato Lara, unica ragazza, nonché laureata in ingegneria aerospaziale, a frequentare il corso. «Dopo l'università, ho fatto alcuni colloqui di lavoro in aziende metalmeccaniche, ma senza risultati. Mi veniva richiesta già un'esperienza sul campo e il possesso di alcuni requisiti specifici che mi auguro di ottenere attraverso questa scuola».
Anche Enrico, 21 anni di Verona, con diploma di perito-elettronico, ha deciso di optare per questa opportunità. «Dopo un anno di frequenza all'università, non ho più trovato motivazione allo studio perché le materie d'esame erano troppo teoriche. A me interessava, invece, il risvolto pratico della meccanica e dell'automazione. Inoltre, la possibilità di svolgere un'esperienza lavorativa con buone possibilità di assunzione al termine del percorso, considerati i tempi di crisi, mi hanno portato a cambiare direzione». Della stessa opinione anche Carlo, perito meccanico vicentino. «Le ore in azienda sono molto formative e costruttive perché danno la possibilità di applicare concretamente ciò che abbiamo appreso in aula. E, con il passare del tempo, dà soddisfazione vedere come il progetto su cui stiamo lavorando prenda forma».
In Italia sono circa 60 gli Istituti avviati, i cui percorsi formativi sono specifici rispetto alle esigenze professionali del territorio. A Vicenza, l'I.T.S. Meccatronico, la cui sede è presso l'Istituto Tecnico Superiore "A. Rossi", ha già aperto le iscrizioni ai due corsi, in partenza il prossimo settembre, di Tecnico superiore per l'automazione ed i sistemi meccatronici e di Tecnico superiore per l'innovazione di processi e prodotti meccanici (sede di svolgimento a Treviso).


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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