L'Italia e Vicenza hanno manifestato contro il "razzismo per calcoli elettorali"
Domenica 18 Dicembre 2011 alle 01:09 | 0 commenti
Riceviamo da Luca Fantò, segretario provinciale del Psi Vicenza, e pubblichiamo.
In tutta Italia, a Vicenza come a Roma, a Torino come a Firenze, ieri ci si è mobilitati per ricordare la morte di due innocenti, di Mor Diop e Modou Samb. In tutta Italia la parte migliore dei nostri connazionali ha manifestato per dire chiaramente che quello italiano non è un popolo razzista, che chi decide di venire a lavorare e vivere in Italia è il benvenuto. Come fu un tempo molti italiani, provenienti dal Veneto come dalla Calabria, dal Nord come dal Sud, furono ben accolti in passato in America, in Australia, in altri stati d‘Europa, come è oggi per ancora molti nostri connazionali.
Quello italiano non è un popolo razzista ma è un popolo che per mere ragioni di convenienza elettorale (non politica...) è stato indotto all'esasperazione, alla paura, al timore di chiunque appaia diverso. Ma nonostante ciò il popolo italiano resta un popolo accogliente. Basta salire su un autobus, fare una passeggiata nel centro affollato delle città , entrare in una scuola per capirlo.
Eppure, inevitabilmente, una parte assolutamente minoritaria ma non per questo incapace di provocare tragedie, resta sconvolta dal clima di astio generato più o meno consapevolmente dai mass media che volenti o nolenti si fanno portavoce di irresponsabili campagne elettorali permanenti. E allora fragili menti di adolescenti cercano scampo dalle proprie responsabilità incolpando degli innocenti, i campi nomadi bruciano, gli uomini muoiono.
Ieri in tutta Italia ci si è mobilitati per dire che l'Italia non è un Paese di assassini, non è il Paese dei roghi, non è neppure il Paese di coloro che istigano alla diffidenza nella speranza di risultare graditi a qualche elettore.
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