I profughi: li condannano e ci guadagnano. Lo Stato faccia da solo con 35.000 euro al giorno. Riapra ex H di Schio e Thiene e dia lavoro. Un appello a Variati, Zaia, Renzi e ai veri politici
Mercoledi 5 Agosto 2015 alle 22:55 | 0 commenti
Stasera non parliamo di umanità verso i profughi da accogliere (si chiamano per la burocrazia "migranti richiedenti asilo" quelli che fuggono dai loro Paesi) o di volontà di cacciarli, brutti e cattivi come sono. Facciamo solo i conti in tasca allo Stato (S maiuscola ancora per quanto tempo?) usando come esempio il vicentino ma, se l'ipotesi meritasse di essere presa in considerazione, il discorso varrebbe ovunque e ci convincerebbe a usare la S maisucola per un po' di più.
Al 27 luglio erano «959 i migranti richiedenti asilo in provincia di Vicenza», ci scriveva il Dott. Luigi Vitetti, da qualche mese il nuovo Capo di Gabinetto del Prefetto Soldà . Diciamo mille per fare cifra tonda e per considerare anche gli ultimi arrivi. E il 31 luglio «I posti letto della Ulss 4 Altovicentino fino al 31 marzo 2012 erano suddivisi in 219 a Schio e 192 a Thiene» ci rispondeva a precisa domanda Daniela Carraro, Direttore Generale di quella Ulss in cui è nato (e da sempre perde pezzi...) uno dei peggiori esempi del Project Financing veneto, quell'Ospedale di Santorso che ha fatto svuotare le due strutture precedenti, che noi, praticamente da soli, abbiamo denunciato e che ora tutti, Zaia in testa, condannano... Ma questo è un altro discorso.
Torniamo alla nostra idea. Per ogni profugo lo Stato dà 35 euro al giorno (solo 2,5 ai migranti...) a cooperative, a enti no profit (?), alberghi privati, che ospitano i migranti, talvolta con umanità , talaltra "usandoli" solo per guadagnarci, sempre non rimettendoci di certo sull'alloggio e sui pranzi e cene inclusi negli appalti.
Senza dimenticare che spesso in Italia e in Veneto, e non solo per Mafia capitale, "appalto" vuol dire corruzione, mille migranti al giorno fanno 35.000 euro spesi ogni giorno dallo Stato che li dà ad altri invece che gestirli in proprio per fare, magari, meglio a meno evitando speculazioni e corruzioni.
Allora perché, invece che cercare, limitatamente ai casi in cui qualcuno alza la voce, solo caserme abbandonate (e difficilmente subito riadattabili ad un uso umano), lo Stato non utilizza, sempre, anche e soprattutto strutture di sua proprietà ma con caratteristiche che le rendano facilmente riutilizzabili, magari perché nate per dare assistenza e perché dismesse da poco tempo?
Nei due ospedali di Schio e Thiene, che nel 2012 avevano ben 411 posti letto con tutte le maggiori "comodità " e attenzioni dovute ai pazienti lì ricoverati, e in altre strutture di assistenza pubbliche sotto utilizzate (anche l'Ipab con le dovute accortezze, perché no?) o lasciate al loro destino di abbandono (che crea svalutazione del patrimonio e costosi danni all'ambiente) lo Stato, solo se lo volesse, potrebbe ospitare 411 dei mille profughi oggi presenti nel Vicentino.
O anche, per fare un esempio su cui impostare la discussione, tutti e mille con uno spazio pro capite a loro destinato superiore agli 8 mq di Viale Milano e con una quantità di servizi e locali accessori che per quelle persone sono inimmaginabili in qualunque altra "soluzione" in cui siano accolti o sfruttati.
Allora, ripetiamo, mille profughi ospitati fanno 35.000 euro al giorno, non pochi, che lo Stato potrebbe destinare a se stesso magari per risparmiarne una parte ma comunque per usare suoi immobili facilmente ripristinabili e per utilizzare anche personale, da formare, se non già "pronto all'uso", con corsi con sbocchi veri e non finti, da scegliere tra chi oggi è destinato a perdere il lavoro in Provincia e in altri enti su cui sta cadendo la mannaia delle varie spending review, tutte o quasi senza programmazione per lo Stato e per le professionalità da tagliare e tutte con costi ulteriori, pratici e sociali.
Il problema dell'accoglienza, diciamolo, non terminerà a breve per cui questi interventi di riutilizzo potrebbero essere studiati e programmati per l'immediato e, poi, per un futuro che, magari, non sia di semplice degrado delle opere o di speculazione sul loro valore quando e se l'economia ripartirà .
Trentacinquemila euro al giorno, un milione e 50.000 al mese, dodici milioni e 600.000 euro all'anno messi in mano a chi non volesse specularci potrebbero portare ai risultati, che, semplicisticamente, abbiamo immaginato: utilizzo di immobili destinati all'abbandono e di personale che vede avvicinarsi lo spettro della disoccupazione.
Cooperative, onlus e alberghi potrebbero, e dovrebbero, in questo caso tornare a fare quello per cui sono nati (dare assistenza senza lucro o attrarre turisti e ospiti delle camere per lucro privato), e le discussioni su "profughi sì o no" potrebbero continuare secondo le loro, discutibili, dinamiche.
Ma, riutilizzando gli ex ospedali di Schio e Thiene (tra l'altro più controllabili di 100 sistemazioni sparse sul territorio) o tante altre strutture simili, lo Stato ricomincerebbe a fare il suo mestiere: creare un volano positivo che addirittura, in questo caso, sfrutterebbe l'ospitalità verso i migranti per ricreare "economia" e per sopire le pulsioni qualunquiste che fanno il gioco solo dei politicanti di mestiere.
Variati, presidente della Provincia, Zaia, governatore del veneto, Renzi, primo ministro di un'Italia che deve cambiare approccio e passo, e gli altri veri politici, se tali sono o vogliono essere, discutano di questa o di altre ipotesi e mettano un freno allo schifo della speculazione doppia sui profughi: politica di chi li usa per raccattare voti, misera di chi lucra sulla loro disperazione.
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