L'Ipab fa paura, da VicenzaPiù n. 212 in distribuzione
Sabato 23 Aprile 2011 alle 10:00 | 0 commenti
Da VicenzaPiù e ovest-Alto Vicentino n. 212 in distribuzione (accanto la locandina).
L'Ipab fa paura
Dell'istituto di assistenza vicentino si è soliti parlare solo per le polemiche al vertice tra gestioni di diverso colore politico. Una recente (e contestata) indagine dice che il gradimento dei famigliari degli ospiti è sufficiente. Ma parlando con i parenti in visita ai loro cari emerge un altro aspetto significativo: meglio non lamentarsi.
Il nostro viaggio negli ambienti dell'Ipab parte dal "Trento". Strana atmosfera, al limite della paranoia, quella che si respira all'istituto di Contrà San Pietro. Gli ospiti, poverini, per lo più non sono in grado di esprimersi a parole; i loro famigliari invece ci tengono particolarmente all'anonimato perché, a lamentarsi di qualcosa, temono conseguenti ritorsioni sui loro cari. Scambiando due chiacchiere si scopre che pure il tanto discusso (per i metodi di calcolo dei risultati) questionario di gradimento degli istituti Ipab, pur essendo anonimo (votava un famigliare per ogni ospite), è stato compilato con il timore che a criticare ci fosse solo da rimetterci. E pensare che il nome dell'indagine doveva avere un effetto rassicurante: "Aiutaci per migliorare". Nonostante la "paura", l'esito del test non è stato entusiasmante (il punteggio medio è appena sufficiente, vedi tabella). Eccole allora alcune lamentele raccolte direttamente tra i famigliari: "Mi danno fastidio certe sviste - ammette la figlia di un ospite in carrozzella - Mio padre non potrebbe rimanere in giro per più di due ore, invece quando gli fanno il bagno lo tengono alzato fino alle cinque di sera. Certo, mi rassicurano dicendomi che non lo faranno più, ma poi certe cose si ripetono". Secondo un'altra donna "le assistenti, poverine, sono troppo poche (anche se il rapporto numerico con i pazienti è superiore alla media, ndr) e quindi troppo tirate sul lavoro". Per un'altra signora ancora invece il problema principale è la pulizia e precisa però che è una ditta esterna che se ne occupa: "Abbiamo trovato scarafaggi negli ambienti solo poche settimane fa". Strano perché dal questionario la pulizia, con il suo 6.45, risulta tra gli aspetti più apprezzabili del "Trento", però la rilevazione del gradimento risale al 2010, quando gli insetti non si erano ancora fatti vivi. E le rette? "Aumentano mentre le pensioni restano uguali. Ci sono però anche istituti molto più cari, mentre quelli più economici offrono meno". E poi c'è un problema di spazi delle stanze e dei relativi bagni: "I servizi (che si pagano extra, ndr) sono davvero piccoli (vedi foto). Quelle dove si sta in due sarebbero in realtà stanze da uno perché non ci stanno contemporaneamente i famigliari di entrambi gli ospiti". Un'insoddisfazione rivelata anche dal questionario alle voci "arredi di reparto e della camera" e "spazi personali ospiti" (quest'ultima è emersa come l'insufficienza più netta dell'istituto). Altri aspetti sui quali il "Trento" è giudicato lacunoso attraverso il questionario sono "attività ricreative e animazione" (peggio è solo il "San Pietro"), "attività riabilitazione" e "lavaggio vestiario".
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