L'intervista di VicenzaPiù a Variati vista da Verlato
Venerdi 3 Agosto 2012 alle 12:03 | 0 commenti
Riceviamo da Adriano Verlato, Vicenza Riformista, un commento all'intervista al sindaco Achille Variati pubblicata su VicenzaPiù n. 239, in edicola o che si può leggere abbonandosi.
Senza alcuna malizia dico che la cosa più positiva dell'intervista al Sindaco è che lui l'abbia concessa. Se valuto i comportamenti della Popolare di Vicenza e di Aim è già qualche cosa. Alcune annotazioni.
Non occorreva il calendario di Cicero per sapere che il nostro è profondamente legato al fascismo. Per anni, lui assessore, c'è stato un busto di Mussolini nel suo ufficio, anche se questo non è per me indizio sufficiente di tendenza.
Erano molto più significative le cene di ricorrenze nostalgiche cui lui partecipava alla Costigiola. da Zemin , con molti camerati. L'uomo, avendo un ego piuttosto importante, è difficile da gestire e il sindaco lo sapeva bene e sapeva pure che molti intorno a lui non erano d'accordo nell'affidargli quel compito. Ma, com'è oramai noto a molti, Variati decide da solo o quasi.
L'onorevole Sartori. La frase sui giornalisti scomodi che vanni denunciati perché non hanno nemmeno i soldi per l'avvocato è desolante per squallore e per il senso di giustizia sociale inesistente che dimostra. La signora é stata avversaria di Variati alle elezioni amministrative e mi è sempre stato riferito di legami tra lei ed il sindaco che, a detta di molti, vanno al di là dei normali rapporti tra avversari politici. Il sindaco è riuscito a stupirmi anche quando ha riconfermato la signora alla presidenza del CISA. Avrei capito si trattasse di una persona come Salvatore Settis, Mario Botta o altro luminare, pur di altra provenienza politica. Ma l'onorevole, quali competenze specifiche aveva? Ci sono a Vicenza almeno mezza dozzina di persone titolate in ambito architettonico, di area variatiana, che avrebbero potuto ricoprire quel ruolo in modo egregio. Misteri? Mica poi tanto.
Le candidature alla Camera. Qualche opinione in merito l'ho già espressa e sintetizzo. Ci sono varie persone, anche tra i non citati, che hanno titolo per presentarsi alle primarie, che ci devono essere e che saranno tali da consentire larga partecipazione. E sicuro che cercare di influenzarle non sarà concesso. Mi fa piacere che il sindaco parli di primarie anche per la prossima amministrazione. Comunque vadano per lui, saranno comunque un segnale da meditare. Quello che ritengo fondamentale è che, durante la campagna elettorale, i cittadini facciano ai candidati domande precise sul loro passato e su quello che intenderebbero fare in caso di elezione. Niente fumo e tutto arrosto.
Rapporti sindaco - partito democratico. Il Variati pensiero si è già espresso adeguatamente in merito, nonché la sua azione pratica. Il sindaco immemore di quello che il Pd aveva fatto per lui, non gli ha dimostrato alcuna riconoscenza, che non vuol dire farsi imbeccare su tutto, ma semplicemente sentirne il parere e discuterne insieme i vari problemi della città . E accaduto esattamente il contrario. Variati ha relegato il partito in un angolo e le decisioni le ha sempre prese in solitudine. Qual è il risultato? Anche se non è proprio, come dice Marco Milioni, in disfacimento, il Pd vicentino è assente dalle scelte politiche e molte persone che lo avevano votato sono ora in posizione critica nei suoi riguardi.
A volte l'intelligenza, quando presume troppo di sé, porta a commettere errori che , prima o poi, si pagano. La nemesi storica non l'ha inventata chi scrive queste righe.
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