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Lino Diquigiovanni: Ecco il mio (Real) Vicenza. Da VicenzaPiù n. 199 in edicola

Di Enrico Soli (caporedattore) Domenica 10 Ottobre 2010 alle 00:05 | 0 commenti

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La nuova squadra cittadina ha iniziato la sua prima stagione sportiva. Con progetti ambiziosi: raggiungere la serie C in tre anni e formare un vivaio di qualità. Il patron Lino Diquigiovanni su un sogno mancato (il Lanerossi) e uno da realizzare.

A sessantacinque anni, ceduta la fortunata azienda che da lavoro a più di cento persone, Lino Diquigiovanni (vedi la sua intervista video, parte 1 e parte 2) avrebbe potuto fermarsi per godersi i soldi guadagnati in quarantatre anni di lavoro con la sua ditta di serramenti.

Ma l'imprenditore di Cornedo Vicentino è uomo che non può vivere senza sport, la grande passione della sua vita, a partire dal ciclismo, dal quale ha iniziato.

"A diciotto anni organizzavo già le corse- ricorda il presidente del Real Vicenza nella sede di Villaggio del Sole- Lo sport mi ha dato grandi soddisfazioni. Sono riuscito a fare tutto nella vita: mi mancava solo l'acquisto del Vicenza Calcio, il mio grande sogno". Ci ha provato l'anno scorso, ma le parti erano molto, troppo, lontane. "Non mi interessa fare polemiche: ho condotto la trattativa in silenzio e in silenzio vado avanti".
Allora cominciamo dalla fine? "Quest'anno ho rinunciato alle ferie e in quaranta giorni ho costruito una squadra".
Il nome l'ha preso dalla squadra di Laghetto, il titolo sportivo più alto (l'Eccellenza) dal Cavazzale, i campi sportivi dal Leodari Gatto Sole. Un giocattolo che quest'anno gli costerà 800-900 mila euro. "Ma stiamo trasformando l'associazione sportiva in una società vera e propria- spiega- Porto dentro un po' di soci e mi tengo il 51%. Ci saranno due vicepresidenti e dieci consiglieri". Per lui il padrone deve essere uno solo: "Le cordate non esistono, non funzionano".
E il Vicenza che doveva essere di Filippi e Diquigiovanni? "Con il senatore abbiamo parlato una volta, per un paio d'ore, ma io amo la chiarezza".
Una squadra di calcio può avere un bilancio in pareggio? "Penso di sì, ma, quando si parte, non si possono sapere certe cose. Investirò sul settore giovanile e so già che ci vorranno cinque o sei anni per vedere i risultati. Penso che una volta la provincia di Vicenza sfornava almeno un giocatore di serie A all'anno: questo è ancora un territorio con grandi potenzialità". E per quanto riguarda la prima squadra? Diquigiovanni è ambizioso, se è sceso in campo è per ottenere risultati importanti. "L'obiettivo è raggiungere la Seconda Divisione (l'ex C2) nel giro di due o tre anni. Quando ce ne voglio di più, vuol dire che si sta sbagliando qualcosa. Per fare calcio ci vogliono soldi ma anche capacità".
È vero che presto vedremo il Real Vicenza all'opera allo stadio Menti? "Abbiamo chiesto al Comune la disponibilità già per la gara di Coppa Italia contro il Marano. E poi dovrebbe servirci l'anno prossimo, in caso di promozione in D".
Fa uno strano effetto pensare che anche Vicenza un giorno potrebbe avere il suo derby cittadino, sul genere di quello veronese tra l'Hellas e il Chievo. Fa strano soprattutto pensando che Diquigiovanni in passato è stato nella società biancorossa: "Ma il mio cuore ovviamente è sempre biancorosso: vedo ancora le partite del Vicenza".
Ci vorranno forse diversi anni prima di vedere le due formazioni vicentine una di fronte all'altra, ma intanto la sfida è già realtà a livello di campionanti giovanili.
A proposito di giovani: perché Fabio Nicolè non è più responsabile del settore? "Nicolè è un ragazzo bravo e capace, ma non c'è stato dialogo. La tendenza di fare due società in una non mi piace: bisogna parlarsi e invece lui lavorava a modo suo. Gli ho chiesto di attendere almeno un anno, ma non c'è stato niente da fare. Tra poco arriverà qualcun altro al suo posto, ma stiamo valutando i candidati senza troppa fretta: ai giovani ci credo molto e quindi non sceglierò uno a caso".
Poi c'è il problema del campo di allenamento. "Il parroco di Villaggio del Sole ci ha dato lo sfratto e noi l'abbiamo accettato. Il Comune ci aiuterà a trovare una sistemazione per il 2011-12. Non penso che andremo troppo lontano: al massimo ci trasferiremo a San Lazzaro. Intanto stiamo per inaugurare la nuova sede: questa di Villaggio del Sole è davvero troppo fatiscente". Che il sogno abbia inizio.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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