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L'imputato Giglioli accusa: la trascrizione dell'intervista sul caso Aim Ecoveneta

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Domenica 3 Novembre 2013 alle 15:42 | 0 commenti

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Da VicenzaPiù n. 259 in distribuzione e sfogliabile comodamente dagli abbonati online - Mercoledì 16, il giorno prima di una delle due udienza dedicate agli interrogatori degli imputati per il caso Aim Bonifiche & Ecoveneta (la prossima è fissata per il 30 ottobre) , ci ha rilasciato per VicenzaPiùTv una lunga intervista Gianni Giglioli, consulente e uno dei tre imputati insieme a Giuseppe Rossi, ex presidente di Aim, e a Carlo Valle, titolare della piattaforma di gestione di rifiuti di Marghera poi ceduta, dopo il suo sequestro per la presenza massiccia di materiali tossici, all'attuale Aim Bonifiche col passaggio attraverso Ecoveneta del gruppo Maltauro.

Il video ha registrato una grande attenzione per cui ne pubblichiamo la trascrizione per i nostri lettori come documento di ricostruzione, valutazione e riflessione su uno dei casi più eclatanti a Vicenza di intreccio tra politica e interessi, dopo aver chiesto, e rimanendo in attesa che ci vengano concesse, analoga interviste a Giuseppe Rossi, che comunque tempo fa già ci raccontò la sua versione, e a Carlo Valle, finora più … riservato degli altri nell’esporsi pubblicamente. A voi leggere e, se volete valutare quanto detto anche col linguaggio del corpo clicca qui

Dott. Giglioli è in corso un processo che ha destato l'attenzione dei media quando il processo non era tale ma erano indagini ed ha trovato stranamente una scarsa attenzione quando il processo vede in azione proprio gli imputati. C'è lei, c'è Giuseppe Rossi ex amministratore di Aim, c'è il geometra Valle però i media stranamente non se ne occupano. Non è questo l'argomento questa sera. Giovedì 17 lei ha una seconda puntata dell'udienza. Non spetta a noi occuparci di questioni tecniche processuali né tantomeno esprimere pareri perché è compito della Corte che sta lavorando bene da quello che ho visto nell'ultima udienza a cui ho partecipato. Però vorrei cercare una chiave politica di lettura dei fatti raccontati nell'udienza che lei ha preteso che vedesse lei tra i primi interrogati facendo un bisticcio anche con il suo avvocato perché ha voluto essere interrogato per primo. Forse non ce la fa più a non parlare probabilmente. Scusi questa lunga premessa ma mi riaggancio ad un'Italia devastata da un'inchiesta al giorno su corruzione, malaffare, tangenti e così via. Da alcuni mesi i media ne parlano poco perché sono molto riservati i PM che se ne stanno occupando e che stanno privilegiando i fatti alle interviste, ma c'è un'inchiesta in corso sulle infrastrutture e gli appalti nel mondo delle infrastrutture venete: Mose, ospedali, strade e così via. Secondo alcune interpretazioni questo mondo farebbe riferimento ad una parte politica che si identifica in Lia Sartori e in Galan. Nell'ultima udienza lei ha fatto il nome proprio di Lia Sartori, per cui vorrei che raccontasse brevemente per quale situazione ha tirato in ballo Lia Sartori e poi le farò la domanda a cui terrei che rispondesse

Ritengo che valga la pena che io racconti la mia inchiesta. In realtà ci sono state due inchieste, una del Pubblico Ministero e poi la mia. Ritengo che ...

Scusi, Lia Sartori l'ha nominata perché?

Non per caso, adesso le racconto la storia economica e politica in sintesi in modo che poi lei possa fare le domande se ritiene di dover approfondire. Nel 2003 il ministro Altero Matteoli di AN venne a Vicenza ad inaugurare una ricicleria. Nell'occasione ad una cena al Giardinetto, mi pare sia a Cavazzale, invitò non solo i rappresentanti in Aim di AN, del mondo diciamo della allora non so se si chiamasse Popolo delle Libertà o in qualche altra maniera. C'era AN, c'era Forza Italia, c'era Giuseppe Rossi, me lo ha confermato, anzi fu lui ad organizzare la cena, e poi una serie di industriali. In quell'occasione il ministro invitò caldamente l'imprenditoria vicentina oltre che Aim a non perdere la ghiotta occasione che veniva offerta dalla volontà politica romana e veneziana (presente era anche l'assessore Giorgetti anche lui di An, assessore regionale) per essere protagonisti della depurazione anzi della bonifica di tutti i fondali della laguna veneta. Per fare ciò era necessaria una piattaforma dove poter arrivare con dei mezzi di trasporto marittimo, dove poter scaricare il materiale, eventualmente selezionarlo, organizzarne poi l'invio, la spedizione nel modo migliore in conformità certamente a tutte le norme di legge, non penso neanche lontanamente che fosse nella volontà o nell'intenzione di un ministro arrivare ad ipotizzare reati di questo genere. Rossi colse al balzo l'idea e probabilmente, dico probabilmente perché non ne ho certezza, il primo referente che gli venne in mente come possibile partner fu Ecoveneta, società del gruppo Maltauro da sempre specializzata nello smaltimento di tossici nocivi. Fatto sta che Ecoveneta decise di prendere al balzo in affitto la piattaforma di Marghera che allora era sotto il nome di Servizi Costieri ed era controllata da Carlo Valle, prese in affitto l'azienda e ne fece la propria gestione. Tutto andò bene tant'è che nel frattempo venne costituita una società comune che si chiamava Aimeco tra Aim (al 45%, ndr), TreVi (5%, ndr) e 50% Ecoveneta per una gestione nel lungo termine di questo progetto importante e miliardario. Ma Succede un fatto traumatico. Ecoveneta che fa capo al dott. Simonetto, tanto per capirci e non restare nel vago, non a Lombardi che si è preso la denuncia (e poi la condanna patteggiata a Venezia, ndr) per l'attività illecita svolta a Marghera, ma tutto faceva capo a Simonetto, Simonetto era a conoscenza di tutto...

Che ruolo aveva Simonetto in Ecoveneta?

In Ecoveneta non aveva un ruolo ... Non sono si curo di che ruolo avesse, sono sicuro che quando venne il momento di cedere delle quote di Ecoveneta lui venne a trattare l'accordo

In Maltauro cosa era Simonetto?

Presidente, era ed è presidente. Oggi membro anche dell'Accademia Olimpica, non dimentichiamolo e teniamolo presente questo dato che è un dato politico e civico di non poca rilevanza. Bene, Ecoveneta svolge un'attività illecita, i Nos scoprono che utilizza (nella piattaforma di Marghera, ndr) il materiale raccolto da Ecoveneta e non quello raccolto precedentemente da Servizi Costieri per farne un uso improprio, se ben ricordo, nel creare la piattaforma per le ferrovie per un tratto ferroviario. Da lì arrivano alla piattaforma e la sequestrano. Il giorno dopo il gruppo Maltauro ossia il buon Lombardi, che era presidente della Ecoveneta ed era amministratore di Aimeco, la società mista con Aim, firma il trasferimento dell'affitto di azienda da Ecoveneta ad Aimeco: questo significa scaricare metà del costo di una piattaforma, che a quel punto è bloccata, sulla città di Vicenza perché Aimeco è posseduta al 50% dai cittadini di Vicenza (Aimeco è l'attuale Aim Bonifiche). Bene non è finita lì, che cosa succede? Che stranamente, con preveggenza probabilmente, venne suggerito di uscire dal progetto di risanamento della laguna di Venezia perché uno scandalo così enorme, Venezia, Provincia, Comune si scandalizzarono, ci furono denunce, ci fu una sentenza passata in giudicato che condannò e ci fu un'opinione pubblica fortemente contraria ad affidare un'attività di bonifica a persone così inaffidabili. Ma le persone così inaffidabili si chiamano i dirigenti e i titolari o comunque i referenti di Ecoveneta non di Aim fino a quel momento. Cosa succede, mi pare evidente che qualcuno in Maltauro, Simonetto, avesse interesse a togliersi anche l'altra metà della patata che continuava a bollirgli in mano costandogli quattrini e così fece esercitando pressioni, così mi è stato detto da Rossi in un'occasione comune per cui anche il mio avvocato potrà testimoniarlo, mettendo, dicevo, sottopressione Rossi perché venissero cedute le quote Aimeco di Ecoveneta ad Aim togliendo quindi ogni onere, spesa, responsabilità ad Ecoveneta Gruppo Maltauro. Il tutto da parte di Lia Sartori. Il nome è stato fatto, io lo ho ripetuto pari pari.

Lei ci ha raccontato di come si sia arrivati alla cessione in capo ad un'azienda pubblica di quote di una piattaforma che era sotto sequestro. Molti dettagli si conoscono, alcune cose le abbiamo raccontare noi di VicenzaPiù, altre le hanno raccontate altri media. Lei sostiene fermamente la sua estraneità ai fatti che le sono stati imputati, tra l'altro starebbe dimostrando con le sue carte di aver addirittura avvantaggiato Aim. Per la lettura politica, calandola sul locale, ha fatto il nome di Sartori, ha fatto il nome del Gruppo Maltauro. Sono due nomi oggi ancora presenti fortemente nel tessuto vicentino e veneto, tra l'altro in particolare molti attivi con un'amministrazione comunale che non pare distante da questi interessi.

E diamoci una risposta! Arriviamo alle elezioni (del 2003, ndr). A causa della mia azione contro Rossi che determinò le dimissioni del CdA per allontanare Rossi da Aim non per la ragione della piattaforma, che non c'entrava niente, ma per la mancata o per la non trasparente operazione gas che doveva coinvolgere potentati vicentini privati ...

Potentati intende confindustriali?

Confindustriali, i nomi li ho fatti in tribunale e non è il caso di ripeterli in questa sede. Diciamo che poi  l'operazione l'ho bloccata, quindi non si è fatto nulla però lui, Rossi, politicamente si è bruciato.

Scusi traduco  in volgare: Rossi aveva il compito politico di traghettare il business del gas verso,  diciamo, confindustriali

Diciamo a privati in parte iscritti a Confindustria e in parte probabilmente no, perché io non li ho mai incontrati, li incontrava sempre solo l'avvocato Borra, quindi lui era il referente

L'avvocato Borra che ha dichiarato in udienza da testimone di essere tipicamente assente in molti dei consigli in cui si decidevano certe cose

L'avvocato Borra era il consigliere, era il consigliori, lo è stato per un certo periodo di tempo, di Rossi, quindi è una cosa diversa. Allora, affossato il progetto Borra (sul gas, ndr), Rossi era opportuno che levasse le tende, ho fatto in modo che ciò accadesse, AN ne uscì con le ossa rotte, la campagna elettorale di Variati puntò proprio sulla vicenda non della piattaforma ma sulla mala gestio di Aim complessivamente e vinse di un pelo le elezioni. Vinse anche perché dichiaratamente, Galan lo ha confermato di recente, Lia Sartori non ebbe l'appoggio da parte della Lega più precisamente della Dal Lago. Fatto sta che Variati vinse, Variati sale in sella ed a questo punto ha due possibilità, le conosco perché nel frattempo mi chiama come assessore

Assessore alle partecipate quindi Aim inclusa

Alle partecipate, si pentì rapidamente perché nel primo CdA di Aim io portai un elenco di 24 domande in cui chiedevo venisse reso conto dell'operato nel periodo di amministrazione di Zanguio, che fu in parte referente politico del sindaco Hullweck e in parte di Variati. Non si fece nulla in quella piattaforma, non si mise la gente in cassa integrazione, si rescisse il contratto per lo smaltimento che era altamente favorevole, un milione e tre contro cifre che ancora non sanno di preciso a quanto ammontano e c'era un contratto preciso perché c'era il contratto per vendere la piattaforma lucrando 5 milioni di euro: non si sa la ragione per cui non è stato rispettato ovvero la ragione me la ha detta  Vianello successivamente: per avidità, perché speravano di poter prendere di più nell'operazione complessiva che riguardava oltre la piattaforma di Marghera anche la discarica. Quindi aggiungendo avidità a, diciamo, favori politici accadde che l'operazione Ecoveneta e, quindi, Ecoveneta ha procurato alla città di Vicenza un danno complessivo non quantificato da me ma quantificato dai consiglieri di Aim, che hanno presentato un ricorso a Venezia contro Ecoventa, in dodici milioni di euro. Il ricorso poi ritirato dal sindaco Variati poco prima delle elezioni del 2013 quello radicato a Venezia spiega chiaramente ...

Lo ritira poco prima delle recenti elezioni?

Allora Variati aveva due possibilità che gli ho offerto, quella di andare in fondo per capire di chi erano le responsabilità per la mala gestio della piattaforma di Marghera e i nomi sono il direttore generale chiaramente perché è stato quello che non si è mai opposto ...

Chi era il direttore generale?

Vianello era direttore generale, era quello che sapeva prima durante e dopo Zanguio per le capacità o incapacità che aveva e le persone che gli sono state attorno

La interrompo. Lei spesso ha tirato in ballo anche nella deposizione il dott. Vianello. Vianello, lei ricorda, sono decenni che è in Aim e sicuramente è un valido dirigente ma se Variati ha basato la campagna sulla mala gestio di Aim comunque è strano che un direttore generale sia stato post Variati molto bravo e pre Variati un po' meno bravo a meno che, siccome non lo conosco come persona che non decide, non decidesse niente prima. Ma questa è una mia osservazione anche se lei l'ha fatta lei in tribunale ma questo è solo per puntualizzare con chi ci ascolta (legge, ndr). L'altra cosa che torna strana, devo fare questa domanda, è in un libro scritto dall'ex direttore del Giornale di Vicenza Giulio Antonacci. Nel libro "2550 giorni" ci sono tante allusioni e pochi fatti, a me piacerebbe un po' il contrario tanti fatti e poche allusioni ma ognuno scrive come vuole, però su alcuni nomi è molto preciso. Lei prima ha sostenuto che ha rotto un gioco degli industriali in senso lato ma in un passaggio Antonacci scrive esplicitamente, testualmente che i due delegati di Confindustria presso la prima giunta di Variati erano Tommaso Ruggeri e Gianni Giglioli. Lei ha detto in pratica di aver rotto un gioco che portava verso interessi privati, Antonacci dice "attenzione Giglioli e Ruggeri erano nominati da Confindustria per difendere i suoi interessi in giunta"

Dobbiamo fare una precisazione: all'interno di Confindustria vicentina si era creato un conflitto tra, diciamo, due gruppi importanti, quello di Amenduni e quello di Ingui, e dei piccoli imprenditori che facevano capo poi al neo eletto allora presidente (Roberto Zuccato, ndr) che io ho appoggiato esplicitamente. In realtà fu proprio questo presidente a propormi a Variati, io non volevo fare l'assessore, Variati insistette ma non aveva capito di che pasta sono fatto: non mi vendo per nessuna ragione! Morale della favola entrando in CdA di Aim indussi il sindaco a leggere quelle maledette 24 domande che in pratica chiedevano conto del mancato operato di due anni del presidente, del consiglio e di Vianello. Poco tempo dopo iniziarono delle pressioni per ridimensionare il mio ruolo. La mia seconda operazione rilevante, adesso le collego, è un aspetto importante, fu bloccare la gara d'appalto che aveva assegnato la Fiera nuova, 65 milioni di euro, al Gruppo Maltauro. Ma non lo feci per cattiveria, lo feci perché c'era un errore urbanistico, il progetto firmato Altieri e firmato Albanese che doveva essere alzato poi dalla Maltauro non rispettava i limiti

Altieri è riconducibile alla Sartori

Notoriamente è riconducibile alla Sartori anche per ragioni affettive che io rispetto tra l'altro, negli affetti io non entro chi tocca gli affetti muore! Hanno toccato i miei e se ne pentiranno. Io bocciai il progetto perché illegittimo e così ebbi conferma dall'ufficio tecnico. Si cancellò tutto con grande sorpresa dell'allora presidente della Fiera Pellizzari ma con mia determinazione.

Una curiosità lei ha detto firmato Albanese, l'attuale presidente della Fondazione del Teatro oppure è un omonimo?

È quello

Ma Albanese è architetto oppure no?

Non lo è mai stato

Ma come fa a firmare un progetto?

Firma il fratello, lui potrebbe fare, sarebbe un ottimo vetrinista ... Vorrei arrivare a finire il collegamento perché è interessante. Dopo che io diedi le dimissioni

Ha dato le dimissioni o l'hanno dimissionata?

No! Ho dato io le dimissioni perché volevo difendermi da un preannunciato avviso di garanzia collegato al nome di mia moglie nel frattempo deceduta, per essere libero di poter agire.

L'indagine fatta dalla Procura della Repubblica parte dalla mia valutazione della quota di Aimeco, 1 euro contro i trecentomila che voleva Simonetto fino alla perizia che avviene sei mesi dopo che contesta il valore quando invece il valore è oggettivamente provato

Supponevano un suo interesse immobiliare

E lì finisce l'indagine, nonostante sia andato io dalla procuratrice a raccontarle il resto della storia lei quella parte di storia l'ha tenuta lì registrata e chiederò al mio avvocato domani di chieder conto di copia di cosa sono andato a raccontare

Torniamo alla politica

Torniamo alla politica, anche se questo in parte è politica giudiziaria, non sono andati a vedere poi cosa ho fatto per Aim da quella data di maggio in poi, plusvalenza di 5 milioni di euro non realizzata e via di seguito. C'è un perché di tutto questo, il perché era tener nascoste le vergogne di Ecoveneta. Se fosse entrato un terzo, il Gruppo Stabila ad esempio, avrebbe certamente visionato come ha fatto il Tribunale di Venezia e si sarebbe accorto che il 97% della merce immonda che era sulla piattaforma era di Ecoveneta e non era di Valle.

Questa è una sentenza

Sì questa è una sentenza.  Il Giornale di Vicenza non ha riportato niente di questo, non ha riportato neppure la notizia che Aim nel frattempo con il CdA rinnovato con un avvocato eccellente all'interno aveva promosso un'azione contro Ecoveneta per 12 milioni di euro per dolo (ho qui la copia se volesse interessarle ma interesserà di più la Procura). Veniamo a capire le cose: si voleva tenere nascosta la vicenda, per tenerla nascosta non dovevano entrare terzi soggetti, si doveva mettere a tacere tutto, i giornali non dovevano parlarne, non dovevano parlare neppure della sentenza di Venezia difatti i giornali rispettosamente hanno mantenuto l'ordine del silenzio a parte il suo che peraltro notoriamente è un giornale di ... malalingue.

Io a questo punto mi chiedo come possa essere accaduto che, dopo che ho dato le dimissioni, venga dato senza gara d'appalto e dopo aver fatto causa a Ecoveneta del Gruppo Maltauro per 12 milioni di euro, ripeto senza gara d'appalto e con affidamento diretto, proprio a Maltauro il nuovo progetto della Fiera firmato sempre dalle stesse persone per 40 milioni di euro. C'è qualcosa di strano in tutto questo o no? Come è possibile scusi? A me non pagano una parcella di 10.000,00 euro per la perizia che ho fatto attendendo il giudizio penale, dall'altra parte c'è un giudizio penale da 12 milioni di euro a Venezia e non attendono di conoscere il giudizio?

Scusi è un dettaglio ... Io ho letto che non le pagano quella perizia perché non le hanno mai dato l'incarico di fare quella perizia, allora come fa ad essere indagato per una perizia che Aim non le vuol pagare perché non le ha mai dato l'incarico? L'ho letto, lo abbiamo pubblicato questo documento. Mi baglio, ricordo male?

È una cosa kafkiana: quel documento non è mai esistito ...

Spieghi cosa vuol dire kafkiana

È una cosa che si crea di notte

Insomma non  la pagano perché no le hanno mai dato l'incarico ma contestualmente lei è processato per aver esercitato un incarico svantaggioso mai affidato. A volte si paga gente che non ha avuto un incarico, almeno lei non è stato pagato perché non ha ricevuto l'incarico

Pagano gente che non fa niente o che ha fatto danno mentre gente che a lavorato giustamente non si paga. Per equilibrio no?

La processano per questo

Arriviamo ad un altro passaggio niente male. Ad un certo momento in un incontro privato con Variati, il sindaco mi chiede che opinione ho di Vianello

Glielo chiede Variati?

Il signor Achille Variati nel suo ruolo istituzionale di sindaco, ci incontriamo nel suo ufficio

Era ancora assessore?

No non più. Vado da lui a parlare e mi chiede "Ma tu che opinione hai di Vianello?" dopo che gli ho portato la sentenza di Venezia per cui ha fatto un sobbalzo e non ha rinominato l'avvocato che ha voluto in CdA

Chi era l'avvocato?

Era l'ex presidente degli avvocati adesso mi sfugge il nome (l'ex presidente dell'ordine degli avvocati di Vicenza era Aldo Campesan, ndr). Guarda caso non rinomina questo avvocato e mi chiede che opinione ho di Vianello. L'opinione che ho di Vianello è la stessa che ho da sempre. Io sono stato sotto la gestione Quaresimin consigliere di Aim prendevo 125.000 lire, sono orgogloso, ogni tre mesi e dovevo tener d'occhio, questa era la preghiera che mi aveva fatto Quaresimin, avrei dovuto fare il presidente ma doveva farlo Mondardo per ragioni di accordo di Lega: " Tiello d'occhio che non faccia errori". Mondardo mi è ancora riconoscente, non gli ho fatto fare errori di sorta, nessun trabocchetto. Ma io in quell'occasione promossi Vianello ad un ruolo di prossimo direttore generale perché lo stimo tuttora, persona onesta non ruberebbe un euro. Lo stimo una persona leale però leale al padrone che comanda in quel momento. Allora una persona così può essere altamente pericolosa nel senso che esegue gli ordini di chi comanda. Nell'occasione Variati, quando gli esposi la vicenda di Venezia, perse l'occasione di rendere pubblica la cosa e rendere trasparente una vicenda vergognosa che riguarda un imprenditore vicentino. Io sono convinto di una cosa che quando si parla di politica comunale in realtà si parla sempre di aree,, maledizione, e di appalti e a Vicenza ci sono due nomi che si alternano nel tempo: Ingui e Maltauro. È ora di farla finita.

Un'altra curiosità. Non ero presente all'udienza in cui è stato interrogato il dott. Vianello, ho letto sul Giornale di Vicenza che Vianello ha dichiarato di essere venuto a conoscenza della sentenza di condanna, patteggiata a Venezia, di Lombardi di Ecoveneta recentemente dai giornali. Suppongo dal nostro perché siamo gli unici che lo hanno pubblicato. Ma un direttore generale può non essere a conoscenza di una sentenza così importante che riguarda di fatto un ramo dell'azienda che gestisce?

È una cosa che rasenta la falsa testimonianza in quanto deve sapere che sulla base della sentenza di Venezia Aim Bonifiche ha presentato ricorso ex art. 447 bis: il 4 marzo 2009 è stato depositato, quindi dal 4 marzo 2009 era a conoscenza necessariamente di un ricorso fatto da  lui, da Aim. Quindi queste cose qui non si possono dire, non si possono raccontare, mi dispiace Vianello si vuol far male da solo e me ne rincresce. Il Sole 24 Ore dell'8 ottobre 2013 attesta che il progetto sulle bonifiche di Marghera non solo non era legge al tempo in cui feci la perizia ma è tuttora in discussione e sul giornale che non citiamo per non fargli pubblicità (il GdV, ndr) oggi (mercoledì 16 ottobre, ndr) è uscito un articolo stupendo in cui Zaia promette miliardi di euro per la bonifica di Marghera. Si ripresenta la stessa storia. Probabilmente a questo punto Aim andrà a comprare un'altra piattaforma non lo so.

La chiudiamo qui provvisoriamente perché penso che questa sia una storia che richieda ancora approfondimenti. Non si è presentato all'altra udienza il dott. Zanguio che era ammalato se non sbaglio, il 17 ottobre o uno dei prossimo giorni è previsto l'interrogatorio come testimone del sindaco Achille Variati richiesto dal suo avvocato. Mi conferma questa cosa e non mi anticiperà cosa verrà chiesto, ma il perché Variati è chiamato come testimone

Perché Variati conosce le cose che le ho detto ... se non che ha presentato la giustificazione

Ci da adesso questa notizia, questa notizia sarebbe quella su cui dovevamo impostare il discorso. Perché giustificato?

Bellissima giustificazione di cui ho copia dicendo che per ragioni istituzionali inderogabili prese da tempo domani deve trovarsi a Roma a ministero del lavoro

Il suo avvocato chiederà che venga riconvocato?

Ha già richiesto la riconvocazione

Lei ci mette un po' di malizia, scusi, dott. Giglioli, perché se il sindaco non viene perché è impegnato però dovrà comunque venire. Dove sta questa non volontà del sindaco a venire?

Facciamo un'ipotesi, che a qualcuno piaccia l'idea che finisca tutto in prescrizione. Non succederà

Perché non succederà?

Io ho rinunciato alla prescrizione e se non cambia magistrato resto lì fino in fondo.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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