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Liga Veneta Repubblica: programma elettorale e liste per Senato e Camera

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 5 Febbraio 2013 alle 22:24 | 0 commenti

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Liga Veneta Repubblica - La Liga Veneta Repubblica sarà presente con proprie liste alle prossime elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013. La Liga Veneta, movimento venetista, ha depositato il proprio programma e indicato il capo della formazione politica in Fabrizio Comencini - capolista al Senato - La LIGA chiede agli elettori un voto responsabile, che vada nella direzione dell'esercizio del Diritto all'Autodeterminazione del Popolo Veneto, per costruire assieme agli altri popoli europei la nuova Confederazione Europea fatta di Popoli e non più di stati.

"Uniti nella diversità" e lo slogan che individua le scelte delle Nazioni Senza Stato che si ritrovano nel partito europeo Alleanza Libera Europea, di cui fanno parte tutti i maggiori partiti indipendentisti/ autonomisti europei: (Catalani, Baschi, Galleghi, Scozzesi, Gallesi, Fiamminghi, Corsi, Sardi, Veneti, Tirolesi ecc.); La LIGA VENETA REPUBBLICA appartiene a questa famiglia europea fin dal 1999.

La LIGA VENETA REPUBBLICA- partito democratico che si riconosce nell'Alleanza Libera Europea -
Partito Democratico dei popoli Europei, lotta da decenni a favore dei diritti delle nazioni senza stato,
delle regioni e comunità autonome. La legittimità democratica rende inarrestabile la nostra causa. Al
fine di realizzare pienamente i nostri diritti storici e migliorare il benessere sociale e le economie dei
nostri paesi e dei nostri popoli hanno bisogno di essere pienamente rappresentati.
L'era del tradizionale stato sovrano è finita. Rifiutiamo tuttavia di sostituirlo con un'Europa monolitica
che affida il potere nelle mani dei grandi Stati membri. La sfida ora è rappresentata dal
raggiungimento di una sempre più ampia partecipazione di tutti i popoli nel processo politico. La
devoluzione politica finalizzata all'autogoverno e il riconoscimento delle identità particolari sono la
sintesi naturale per la nostra strategia politica. Un nuovo entusiasmo, una nuova fiducia, ci spinge a
presentare nuove iniziative e ad assumere responsabilità per il nostro futuro.
Durante la prossima campagna elettorale LIGA VENETA REPUBBLICA rivendicherà una maggiore
rappresentatività. I nostri rappresentanti sono impegnati nell'elaborazione di politiche che portino
progresso sociale. Lavoriamo per condizioni sociali e una qualità della vita migliore, e per un'equa
redistribuzione della ricchezza. Difendiamo inoltre il principio dello sviluppo sostenibile in quanto
mezzo di distribuzione dei miglioramenti nella qualità della vita delle persone in un ambiente pulito.
La nostra ideologia è in linea con il desiderio delle persone di costruire un mondo migliore per le
generazioni presenti e future. Tuttavia, lo status costituzionale attuale del nostro paese implica una
mancanza di livello di rappresentatività di cui godono altri paesi in Europa. Di conseguenza, rischiamo
di essere lasciati indietro quando l'Italia e l'Europa prendono decisioni vitali che riguardano il futuro
di tutti noi. Questo è antidemocratico e stiamo lavorando in direzione di una riforma per dare voce al
Popolo veneto. Questo è anche il motivo per cui operiamo, nel quadro statale, a livello regionale e
nazionale e lottiamo per una rappresentatività adeguata dei Popoli e delle Nazioni senza stato
europee a tutti i livelli di governo.
Nella legislatura 2008-2013 non eravamo rappresentati al Parlamento italiano, ci rivolgiamo al corpo
elettorale per avere rappresentanza e portare le seguenti questioni che noi riteniamo cruciali per la
libertà, la democrazia e il benessere del popolo.
(a)- Le istituzioni dovrebbero essere semplificate e democratizzate in una struttura bicamerale: Un
Parlamento (eletto direttamente dai cittadini ) e un Consiglio o Senato. Tale Senato, composto di
rappresentanze delle entità territoriali autogovernate (le autonomie decentrate) sarà in una camera
territoriale, che legifera sui temi costituzionali di competenza, e sui temi d'interesse economico e
sociale in codecisione con il Parlamento o Camera dei Deputati. La Camera terrebbe per se il potere
di nominare sfiduciare il Governo. Tale struttura semplificherebbe il processo governo del paese
mediante il sistema delle autonomie. La Liga Veneta sostiene la piena partecipazione dei Governi
delle Autonomie in seno al Consiglio dei ministri quando ritratta di decisioni che riguardano i loro
territori.
(b)- Pluralismo costituzionale. I diversi livelli di governo, ossia UE, Stati, regioni autogovernate, città
ecc. dovrebbero avere diversi ambiti di competenza con pari cooperazione e senza gerarchie. Ciò
costituirebbe una rete di governance;
(c)- Tutte le lingue hanno diritto di essere riconosciute, senza differenze artificiali; la lingua italiana
sarà la lingua " franca" ufficiale negli atti di livello statale.
(d)- Il controllo e la gestione dei fondi strutturali devono essere assegnati alle autorità locali
autonome, (devolute);
(e)- Possibilità di sviluppare una cooperazione interregionale e transfrontaliera libera
dall'interferenza degli Stati. Sviluppo delle Euroregioni (Regioni europee che vanno oltre i confini
degli stati membri).
(f)- Il benessere sociale, la solidarietà e l'uguaglianza dei cittadini deve essere l'elemento portante di
tutte le politiche dell'Italia. La Liga Veneta sostiene la coesione, lo stato sociale e ritiene necessario
che il Parlamento stabilisca uno standard minimo di diritti sociali.
(g)- Piena occupazione e armonizzazione dei diritti dei lavoratori che sono stati compromessi dalle
politiche neoliberiste, che hanno avvantaggiato solo le speculazioni bancarie e finanziarie.
(h)- Pari diritti e la fine della discriminazione fondata sull'origine etnica, sul genere, sull'età, sulla
religione;
(i)- I fondi di sostegno, pubblici, devono tenere in maggior conto le piccole e medie aziende e
dovrebbero essere diretti ai piccoli produttori, alle aziende artigianali, commerciali e agricole a
conduzione familiare e alle comunità di pescatori assicurando la loro vitalità e un futuro alle
comunità locali e rurali;
(j)- Sosteniamo il principio chi inquina paga nell'ambito della tutela ambientale. Per ciò che riguarda
l'acqua, la via da percorrere è la razionalizzazione del suo uso evitando al contempo la distruzione
del flusso naturale di questa risorsa vitale. Investire nelle risorse rinnovabili migliorerà la qualità
dell'ambiente e stimolerà le economie locali, le quali avranno la possibilità di controllare le proprie
risorse;
(k)- Sosteniamo una politica estera comune per l'Unione Europea. Sicurezza, difesa e diplomazia
devono essere unificate in un comune organismo comunitario che agisce in direzione di un mondo
multilaterale impegnato contro la guerra e contro le angherie e le ingiustizie, che sono la principale
causa dei conflitti;
(l)- Promuoviamo il ruolo dell'UE nel mantenimento della pace in caso di conflitto all'interno e
all'esterno dei suoi confini;
Abbiamo l'idea di un'Europa armoniosa che nasce dalla diversità dei popoli che si aiutano
reciprocamente mediante una stretta cooperazione. Vogliamo proteggere la nostra ricca diversità
sfruttando allo stesso tempo ciò che un'Unione più ampia ha da offrire. Lo strumento politico per
farlo è la sussidiarietà, ossia l'avvicinamento del processo decisionale ai cittadini. Abbiamo bisogno di
una distribuzione delle responsabilità equa e flessibile sotto la bandiera della sovranità condivisa e
per far ciò dobbiamo costruire un sistema interconnesso in cui tutti hanno voce in capitolo.
Sosteniamo relazioni bilaterali efficaci e basate sulla cooperazione tra l'UE e gli stati e le entità locali
autogovernate nel rispetto del principio dell'autodeterminazione. La nostra priorità è difendere i
diritti che i cittadini hanno di determinare autonomamente il proprio futuro e di vivere in una società
pacifica, democratica e giusta.
Uniti nella diversità.
(Un'Italia" Confederata" e un'Europa multiculturale di popoli, lingue e identità)
L'Unione europea deve integrare la realtà delle entità territoriali, con i loro poteri politici e
legislativi, nel suo quadro istituzionale. La rappresentazione politica a livello comunitario non può
fondarsi unicamente sul fatto di essere uno stato. Se l'unica garanzia d'esistenza a livello europeo è
accordata dalla "statalità", l'unica possibilità di cui dispongono le Nazioni senza stato di essere
riconosciuta a livello comunitario è di diventare uno stato indipendente nell'Unione europea; ciò può
essere motivo di tensione e di conflitto in seno agli stati e all'Europa. ( caso Kossovo insegna).
L'Unione europea deve riconoscere e mettere in pratica "l'unità della diversità", nel pieno rispetto
delle realtà dei diversi popoli e, in particolare, delle nazioni e delle regioni senza stato in possesso
di una propria lingua, di una propria storia, nonché di caratteristiche economiche e sociali e
aspirazioni politiche peculiari. L'Unione europea deve superare la mentalità e le pratiche
centralistiche e tecnocratiche degli Stati, ancora predominanti nell'arena politica europea.
Un più ampio riconoscimento della diversità linguistica delle regioni è essenziale per accordare il
pieno rispetto alle lingue diverse dalle lingue ufficiali degli stati. Ciò implicherebbe l'accettazione
da parte dello Stato delle diverse lingue, che sono riconosciute e parlate nelle regioni. Le politiche
dello Stato devono inoltre rispettare la diversità culturale e prevedendo la trasformazione di un
canale pubblico delle televisioni e delle radio in canale regionale così come previsto dalla prima
riforma RAI.
(democrazia, dimensione sociale, diritti)
Rafforzare la democrazia
E' essenziale rifiutare qualsiasi forma d'aggressione o di violenza come strumenti d'imposizione di
valori. Sosteniamo l'utilizzo del dialogo e di metodi non violenti per la risoluzione dei conflitti interni
e internazionali.
Nuove forme di partecipazione popolare
Il campo di partecipazione democratica deve essere allargato. Per questa ragione, proponiamo le
seguenti misure per contribuire ad accrescere la partecipazione popolare:
1 - Incoraggiare forme dirette di partecipazione oltre all'elezione di rappresentanti dei membri
d'organi legislativi: referendum propositivi, assemblee d'indirizzo delle politiche locali, ecc.
2 - Promuovere il coinvolgimento dei cittadini a tutti i livelli.
3 - Sviluppare sistemi d'istruzione che incoraggino l'interesse dell'opinione pubblica negli affari
pubblici.
4 - Mettere sotto controllo le attività dei gruppi di pressione e dei gruppi d'interesse. "lobbies"
5 - Assicurarsi che i mezzi d'informazione, in particolare quelli di pubblica proprietà, siano aperti e
riflettano la natura plurale della società.
6 - Promuovere sistemi elettorali che incoraggino il coinvolgimento con parlamenti rappresentativi
con la possibilità di scelta diretta da parte del cittadino del deputato: no a liste bloccate.
7 - Garantire un accesso diretto alle informazioni per tutte le iniziative politiche che riguardano i
cittadini sia a livello statale che europeo.
8 - Riconoscere l'importanza delle ONG, delle organizzazioni e della società civile nella preparazione
della legislazione.
Il modello sociale
Il modello sociale deve essere rafforzato nella sua funzione di società basata sulla solidarietà, sulla
piena occupazione con impieghi di qualità in un ambiente di lavoro sano e sicuro e con accesso ai
servizi d'interesse generale.
Per un patto di stabilità sociale come strumento di benessere e non di costrizione dell'economia.
Dovremmo fissare una serie d'obiettivi vincolanti qualitativi e quantitativi che siano condivisi a livello
europeo. Il patto europeo di stabilità sociale - potrebbe rappresentare un patto per la piena
occupazione, per la protezione sociale, l'equità sociale e la sostenibilità ambientale. Come parte del
patto di stabilità sociale proponiamo l'idea di un soglia minima specifica per paese della quota delle
spese per lo stato sociale e per i servizi sociali prevista nei PIL.
1. La qualità dell'economia si costruisce con la formazione, la ricerca e l'innovazione.
2. Vogliamo valorizzare tutte le diverse capacità e propensioni che sono la ricchezza del paese.
3. L'occupazione giovanile ha bisogno di sostegno, di regole chiare, di sicurezza legislativa.
4. Il paese ha bisogno di prendere coscienza della necessità del risanamento del debito pubblico
per non camminare pericolosamente sul bordo del baratro.
5. Il paese deve tener conto che la prima risorsa non sono il fisco o le entrate ma il rigore
amministrativo e la riduzione delle spese.
6. La politica economica deve tener conto del complesso sistema globalizzato in cui operano i
nostri imprenditori a tutti i livelli.
7. La difesa del consumatore delle famiglie è una necessità irrinunciabile se si vuole il benessere
sconfiggendo la povertà;
8. Abbiamo la necessità di adeguare la rete viaria e le infrastrutture recuperando il ritardo e
dando finalmente al nostro territorio risposte adeguate e compatibili con l'ambiente.
9. Lo sviluppo della ricerca e delle infrastrutture deve tener conto delle necessità energetiche
del nostro paese per liberarci dal ricatto energetico.
10. La base dello Stato è la famiglia, solo salvaguardando e proteggendo la famiglia si tengono
fermi i pilastri della società.
Per un mondo di pace
La prevenzione dei conflitti e una pace duratura richiedono un equilibrio più equo nel commercio
mondiale e nello sviluppo sostenibile. L'UE deve schierarsi dalla parte dei popoli dei paesi in via di
sviluppo in occasione dei negoziati in seno all'OMC.
Un codice deontologico vincolante per il commercio delle armi e per lo sfruttamento delle risorse da
parte delle multinazionali a livello europeo sarebbe un primo passo sulla via di un mondo più giusto e
più pacifico.
La lotta alla povertà deve rappresentare la massima priorità per i prossimi anni.
Per una nuova Costituzione
Verso un'Europa dei Popoli e delle Nazioni
L'Unione europea si è finora basata esclusivamente sugli Stati membri, i quali sono estremamente
riluttanti a cedere sovranità ad un organo politico europeo. Inoltre, le principali differenze tra gli
Stati membri in termini di dimensioni e numero d'abitanti non facilita un efficace coordinamento tra
loro.
Nonostante il fatto che, dal punto di vista della LIGA VENETA REPUBBLICA, l'attuale processo
dell'unità europea sia inadeguato, il partito conferma il proprio auspicio a lavorare dall'interno delle
istituzioni esistenti al fine di influenzare, utilizzare e partecipare a tutte le opportunità offerteci
nell'ambito del nostro lavoro, in modo da spingere l'Italia e l'Unione europea nella direzione voluta.
Le istituzioni dovrebbero essere riformate a partire dalle seguenti basi:
* incoraggiando e migliorando il ruolo delle Nazioni e delle Regioni interne in seno alle istituzioni.
* applicando estensivamente il principio di sussidiarietà, nel senso che ciò che può essere fatto da un
organismo a un livello inferiore non deve essere fatto da un organismo ad un livello superiore;
* facilitando in tutti i modi possibili la cooperazione interterritoriale e transfrontaliera tra i vari paesi
dell'UE, le cui frontiere sono il risultato della storia e che non necessariamente riflettono i legami
naturali, economici o culturali che li uniscono;
* andando verso un sistema elettorale unico per il Parlamento europeo in tutta l'Unione rispettando la
proporzionalità e la rappresentanza diretta dei Popoli e delle Nazioni.
L'attuale processo costituzionale
La Liga Veneta Repubblica sostiene che in Italia c'è bisogno di riformare la Costituzione. Ciò è
essenziale perché i cittadini possano raggiungere una forma democratica e trasparente di
partecipazione e si possa arrivare all'autogoverno delle realtà locali come Comuni e Regioni/Nazioni,
nel rispetto dei diritti della persona, nella vera democrazia e nel rispetto del principio di
sussidiarietà, assicurando che le decisioni siano adottate con la massima considerazione per i cittadini
coinvolti.
Da un punto di vista democratico, la Costituzione ha dei punti sicuramente avanzati come ciò che
riguarda i diritti della persona; tuttavia, ci sono difetti che derivano dal particolare contesto in cui si
è preparata ( il dopoguerra ). Sono state conferite ristrette opportunità alle realtà autonome dello
Stato italiano e ci sono gravi disparità tra le regioni autonome e gli altri organismi istituzionali locali.
La Costituzione risente dell'impianto unitario e nazionalista tipico del "risorgimento" italiano. Noi
proponiamo una riscrittura della Costituzione in senso Federale/Confederale con un
riconoscimento delle diverse sensibilità all'autogoverno: un'unione nella diversità.
Un pianeta più sicuro per i nostri figli
La sostenibilità è al centro del la nostra a strategia politica, sia essa culturale, linguistica e ambientale.
Vogliamo costruire comunità sostenibili in un Mondo sostenibile.
L'Italia deve promuovere le regioni e le zone libere da OGM e produrre una legislazione rigorosa
sull'etichettatura e la tracciabilità. La stragrande maggioranza dei cittadini italiani ed europei rifiuta
gli OGM. Questo dimostra che non è solamente una questione di sicurezza dei prodotti alimentari, ma
anche del nostro diritto democratico di scegliere ciò che mangiamo, perché i diritti delle persone
vengano prima dei profitti. Siamo favorevoli all'agricoltura sostenibile e vogliamo permettere ai nostri
agricoltori di fornire i prodotti migliori per sostenere i mercati locali. Operiamo per uno sviluppo
sostenibile in cui i popoli d'oggi soddisfano i loro bisogni senza distruggere la possibilità delle
generazioni future di fare altrettanto.
La lotta contro i cambiamenti climatici è diventato un esempio concreto di leadership europea. Oltre
alle implicazioni per il futuro delle politiche comunitarie in materia di trasporti ed energia, la
campagna contro il surriscaldamento globale ha ripercussioni politiche più ampie. Ad esempio,
l'elevata dipendenza dell'economia statunitense dai combustibili fossili ha fatto sì che il controllo
delle risorse energetiche, specialmente dei giacimenti petroliferi, diventasse un fattore
fondamentale dell'attacco militare americano in Iraq.
Con oltre 1,2 miliardi di persone che sopravvivono con meno di un euro al giorno, ci impegniamo a
raggiungere gli otto obiettivi del millennio delle Nazioni Unite e gli impegni di Johannesburg. Lottare
contro la povertà e la fame, impartire un'istruzione primaria a livello universale, accordare più potere
alle donne e fornire l'accesso all'assistenza sanitaria sono elementi essenziali per il raggiungimento
della pace e della giustizia.
Tutto il sistema economico e sociale dipende dalla visione politica e culturale che si ha dello
sviluppo, noi pensiamo che il cosiddetto primo mondo debba interrogarsi sul futuro del dello sviluppo.
L'emulazione che i paesi in via di sviluppo hanno nei confronti dei paesi sviluppati, la globalizzazione
dell'economia e dei mercati hanno lanciato il pianeta verso una corsa senza freni alla produzione e al
consumo con danni incalcolabili e d irreversibili. Noi pensiamo che la presente situazione deriva
anche dal fatto che la lobby del governo mondiale altro non è che una lobby senza valori e senza
sentimenti se non il profitto e il potere.
Per questo le piccole Patrie e la sussidiarietà possono svuotare la multinazionale della politica e
del profitto a tutti i costi, per questo noi siamo anticentralisti, antistatalisti, siamo democratici,
federalisti.
Vorremo che i Veneti, gli italiani, i popoli dell'Italia possano godere di vera Libertà, vera
Democrazia, vera Giustizia, vera Sicurezza Sociale e vero benessere.

SENATO DELLA REPUBBLICA "VENETO"
LIGA VENETA REPUBBLICA
CANDIDATI DELLA LISTA
Nome e cognome Luogo e data di nascita
COGNOME E NOME LUOGO E DATA DI NASCITA
1 COMENCINI FABRIZIO GARDA (VR) 06 - 11 - 1953
2 DE PIERI ENNIO TREBASELEGHE (PD) 26 - 11 - 1964
3 PIOTTO GIAN PIETRO TEZZE SUL BRENTA (VI) 12 - 09 - 1949
4 CAVALETTO REMO HOPE - BC CANADA 31 - 12 - 1963
5 RIONDATO CARLO PADOVA 01 - 03 - 1959
6 BATTISTELLA ALBERTO ESTE (PD) 22 - 10 - 1967
7 CUZARI SALVATORE CATANIA 29 - 07 - 1938
8 BONAMIGO ALESSANDRO CASTELFRANCO V.to 17 - 06 - 1967
9 DAL PAN ROBERTO BERNA CH 30 - 11 - 1964
10 DE ROSSI VITTORIO VERONA 05 - 03 - 1955
11 CIRIELLO MARIO CHIOGGIA (VE) 17 - 08 - 1954
12 BAZZI GIORGIO TESERO (TN) 13 - 09 - 1942
13 DORIGATO MARIA VILLAFRANCA DI VERONA 01 - 10 - 1959
14 MARIOTTO LUIGINO SANT'AMBROGIO DI VALP. 14 - 06 - 1957
15 SPECIA VALTER FELTRE (BL) 09 - 02 - 1960
16 ZEFFIRO FRANCESCO MONTEGALDA 02 - 08 - 1951
17 DESSABO MARINA MARIA PALMANOVA (UD) 27 - 02 - 1953
18 TENCA LINA SAN PAOLO BRASILE 06 - 12 - 1954
2
CAMERA VENETO 1 (VERONA-VICENZA-PADOVA-ROVIGO)
LIGA VENETA REPUBBLICA
COGNOME E NOME LUOGO E DATA DI NASCITA
1.PIOTTO DIMITRI BASSANO DEL GRAPPA VI 04-11-1974
2.CAZZOLA LODOVICO ROVERBELLA MN 15-05-1951
3.MERCANTI GUALTIERO SAN GIOVANNI LUPATOTO VR 16-12-1955
4. DE ROSSI MASSIMILIANO NEGRAR VR 16-05-1976
5.SOAVE GINETTA VERONA 28-01-1962
6. DORIGATO GLORIA GORIZIA 30-05-1983
7. MEGGIORINI LEONARDO MINERBE VR 23-11-1954
8.GIRARDI FRANCO MAROSTICA VI 31-07-1970
9. SILVESTRI MAURO ASOLO TV 18-04-1973
10. MAZZERO SIGISMONDO NERVESA DELLA BATTAGLIA 04-11-1936
11.STORTO SILVANO SALGAREDA TV 07-08-1957
12.BRESSANELLI DANIELA VERONA 09-01-1960
13. CAVAZZINA GIANLUCA TREVISO 10-06-1972
14. BAZZI SARAH VENEZIA 23-09-1971
15. FONTOLAN SANDRA VENEZIA 31-03-1943


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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