Quotidiano | Categorie: Sanità

Liberalizzazioni, Federfarma: il 29 farmacie chiuse anche nel vicentino

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 23 Marzo 2012 alle 18:10 | 0 commenti

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Federfarma Vicenza  -  Giovedi' 29 marzo farmacie chiuse in tutto il vicentino. Federfarma contro la normativa appena varata che priverà moltissimi cittadini di questo essenziale servizio. Serrande abbassate anche in tutte le farmacie vicentine giovedì prossimo, 29 marzo, per la giornata di protesta indetta da Federfarma Nazionale contro le interpretazioni del Ministero della Salute su alcuni aspetti dell'articolo 11 del Decreto sulle Liberalizzazioni varato dal Governo.

Si tratta di pareri interpretativi che, se applicati, porterebbero alla immediata chiusura di migliaia di farmacie su tutto il territorio italiano, in particolare nei centri più piccoli e nelle zone disagiate, anche del Vicentino, privando così milioni di cittadini di un servizio essenziale. Grandi l'amarezza e il rammarico dei farmacisti per la situazione che si è venuta a creare, soprattutto considerata la piena disponibilità assicurata finora dalla categoria che aveva accettato pesanti sacrifici economici e normativi, in considerazione anche del difficile momento che il Paese sta attraversando, pur di continuare ad assicurare un servizio alla propria comunità e che vede ora profilarsi invece un totale disservizio che verrà pagato dai cittadini. "Ieri sera si è riunita l'assemblea dei titolari di Federfarma Vicenza, associazione di tutte le farmacie della provincia -spiega il presidente Alberto Fontanesi- e a grande maggioranza, un solo voto contrario, abbiamo deciso di aderire all'astensione dal lavoro indetta dal sindacato nazionale per il giorno 29. Alla preoccupazione, già grande tra i farmacisti sulla possibilità di continuare ad offrire un buon servizio e di garantire un alto livello professionale, come fatto fino ad oggi, si aggiunge ora questo nuovo timore per l'interpretazione data dal Ministero della Salute alla legge in questione. Appare infatti molto strana -prosegue Fontanesi- la nuova regola che a 65 anni un farmacista, che gestisce da solo l'attività, la debba lasciare in quanto secondo il Ministro della Salute non è più in grado di lavorare. Strana, sia data l'età dei nostri politici che fanno le leggi, sia per le recenti misure che il governo ha approvato atte a proporre a lavoratori in età pensionabile di prorogare la pensione a beneficio delle casse dell'Inps. Ciò porterà da subito molti farmacisti che operano nei piccoli centri a dover chiudere la propria farmacia privando il territorio di un servizio essenziale. Questa la principale causa della nostra protesta". Come affermato da Federfarma nazionale, il parere del Ministero contiene forzature e incongruenze che stravolgono la volontà del Parlamento e che avranno un impatto fortemente negativo sul servizio farmaceutico. Se non tempestivamente rivista, l'interpretazione del Ministero colpirà nel giro di pochissimi giorni più di  un milione di cittadini, a cominciare da tutti coloro che risiedono nelle migliaia di piccoli Comuni i cui titolari di farmacia, se ultra65enni, non potranno certamente permettersi di assumere e retribuire un farmacista direttore, come ora richiesto. Si tratta, con ogni evidenza, di farmacie a basso reddito, gestite già oggi dal solo farmacista titolare perché non in grado di assumere nemmeno un collaboratore. E' un vero e proprio esproprio ai danni di professionisti che rappresentano l'anello più debole della filiera. Per questo Federfarma, che aveva inutilmente chiesto al Ministro della Salute un incontro sugli aspetti critici del provvedimento, ha proclamato la giornata di chiusura delle farmacie per il 29 marzo e ha convocato l'Assemblea nazionale per adottare ulteriori iniziative di carattere sindacale, oltre a mobilitarsi per assumere iniziative legali a tutela delle farmacie associate. Federfarma ha inoltre lanciato un appello al Presidente della Repubblica perché valuti, in sede di promulgazione della legge, le forti preoccupazioni della categoria, sussistendo pure un fondato dubbio di legittimità costituzionale della nuova normativa.
Tutto ciò, per Federfarma, appare inoltre incoerente con i principi di liberalizzazione che hanno ispirato lo stesso provvedimento del Governo. A questo si aggiungono varie altre perplessità, come quella della liberalizzazione sui prezzi di vendita dei farmaci di fascia A solo per le farmacie che li devono però comprare a sconto di legge dai propri fornitori. Strano che non si sia deciso di liberalizzare tale prezzo di vendita per tutta la filiera, cosa questa che avrebbe permesso al cittadino di acquistare tali farmaci a prezzi più convenienti.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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