L'Europa che non c'è e i casi Lussemburgo, e Germania, danno spazio a Plebiscito.eu
Domenica 9 Novembre 2014 alle 10:29 | 0 commenti
Riceviamo da Gianluca Busato, Presidente Plebiscito.eu, un'opinione sulla fiscalità di favore (a dir poco) praticata alle multinazionali, magari anche con accordi sotto banco, da parte del Lussemburgo, paese membro dell'Unione Europea che ha addirittura espresso il suo Commissario attuale Jean-Claude Juncker.
Chi scrive, se l'Europa vuole esistere e prosperare come unione di nazioni e non solo nascondere gli interessi predominanti di alcuni paesi come la Germania e permettere le furbizie di altri, come l'Inghilterra, che ne fa parte solo per quello che le fa comodo ma conserva ad esempio, e pensate se è poco, la sua moneta, e come il Lussemburgo e l'Olanda, che ne fanno campo di raccolta di enormi capitali per far crescere la propria economia, è decisamente per un'Unione Europea, che dia senso sostanziale alla sua denominazione formale. L'Europa sarà vera, idealmente e politicamente difendibile solo se sarà dotata a breve, se non subito, visto che avrebbe dovuto esserlo fin dalla sua costituzione permessa proditoriamente e contro gli interessi comuni da governi deboli e proni come quegli italiani, di legislazioni uguali almeno per fisco, lavoro e imprese. Se così non sarà opinioni come quelle di Plebiscito.eu saranno non solo sempre più diffuse, ma meriteranno anche una condivisione più larga. Perché delle due l'una: o l'Europa c'è ma è "una" in tutti i sensi oppure si facciano accordi bilaterali fra Paesi ma si lasci ognuno libero di fare quel che vuole. Come la Germania, che ha conquistato con le armi della finanza quel mondo che Hitler non riuscì a far suo con le armi tonanti, e come il Lussemburgo e l'Olanda (nuova patria ad esempio della Fiat Chrisler) che guadagnano poco percentualmente, ma su capitali enormi e senza fare e produrre nulla, che non sia la sottrazione agli altri Paesi di risorse che la fatica di quei Paesi e in quei Paesi ha consentito di generare. Per giunta con Germania, Lussemburgo e Olanda che si permettono poi di tuonare contro i meschini come l'Italia che non rispettano le regole. Le loro regole.
Il direttore
Da Gianluca Busato, Presidente Plebiscito.eu,
Luxleaks, Marine Le Pen sbaglia: anche la Repubblica Veneta praticherà una fiscalità competitiva come il Lussemburgo
Una sana politica di attrazione degli investimenti internazionali fa il bene del proprio territorio, al contrario di politiche stataliste di ipertassazione che fanno scappare le imprese in territori più liberi. Ieri sono apparse un sacco di critiche contro lo stato del Lussemburgo e strumentalmente contro il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, per il cosiddetto LuxLeaks, ovvero la politica fiscale estremamente competitiva e perfettamente legale e legittima messa in pratica dal Lussemburgo verso diverse aziende multinazionali.
In queste ore in rete si sono susseguite una serie di lamenti vacui basati su una sorta di vittimismo indotto da una propaganda statalista, fatta propria da alcuni campioni nazionalisti, in primis Marine Le Pen, mentre a mio avviso la politica messa in atto dal Lussemburgo e da Juncker è estremamente saggia e da imitare.
Nulla vieta a nessuno stato di praticare tasse all'1% verso le multinazionali. Se il Lussemburgo giustamente lo fa, generando politiche di "investment attraction" credo sia una pratica verso la quale TUTTI gli stati intelligenti dovrebbero andare e non il contrario. Se c'è qualcuno che merita critiche non è Juncker, che ha fatto gli interessi del Lussemburgo, ma i politici degli stati europei che invece fanno dell'ipertassazione una pratica odiosa che mette a repentaglio le economie dei propri Paesi al fine di ingrassare le caste parassitarie al potere con politiche assistenzialistiche e che permettono loro un'agevole gestione del potere tramite deleterie pratiche di voto di scambio e clientelistiche.
Bisogna quindi resistere con forza e determinazione alla tentazione di cadere nel tranello della facile propaganda statalista e richiedere invece con forza ai propri governanti di praticare una fiscalità concorrenziale con quella lussemburghese.
Di sicuro la Repubblica Veneta indipendente garantirà tasse estremamente basse e approverà politiche di attrazione degli investimenti internazionali molto competitive. Anche di questo parleremo domenica prossima a Treviso, quando daremo il calcio d'avvio al Progetto Istituzionale della Repubblica Veneta (appuntamento a partire dalle 9.30 all'hotel Maggior Consiglio).
Dobbiamo tutti acquisire la consapevolezza che le cose non avvengono da sole, o perché fai la danza della pioggia per farle avvenire: i grandi cambiamenti geopolitici nella storia sono avvenuti perché qualcuno ha saputo concepire, affinare e realizzare progetti strategici di ordine superiore rispetto al preesistente. Una volta le chiamavano guerre e i condottieri ne erano i demiurghi. Oggi il tutto avviene in modalità e con tempistiche diverse, ma la logica non è venuta meno. Plebiscito.eu si muove in questo ambito per perseguire nel più breve tempo possibile la prospettiva della piena indipendenza della Repubblica Veneta.
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