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Lettera firmata da "I fedeli di Vicenza": Messa in latino no, gender e blasfemie sì

Di Edoardo Pepe Mercoledi 26 Agosto 2015 alle 22:15 | 1 commenti

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Riceviamo in redazione una lettera firmata da "I fedeli di Vicenza" che mette in risalto lo stop alla Messa in latino a Vicenza e denuncia "il silenzio assenso su gender e blasfemie". Il titolo della missiva è "Messa tridentina in latino a Vicenza e in Val d'Alpone, silenzio/assenso su gender e spettacoli blasfemi" e ve la proponiamo integralmente di seguito.

Anni infausti quelli dal 2008 al 2015 per i fedeli legati alla Messa di San Pio V in diocesi di Vicenza, soprattutto per chi appartiene ai coetus di Vicenza città (Chiesa  di San Rocco) e della Val d'alpone (Montecchia di Crosara). Nonostante l'entrata in vigore del Motu Proprio Summorum Pontificum di Benedetto XVI nell'est veronese di pertinenza della diocesi berica e nel capoluogo le volontà papali continuano a non essere rispettate. Dopo la sospensione immotivata delle celebrazioni nel dicembre 2010 a San Rocco e in nessuna delle numerose , vuote e chiuse chiese della città  le Messe more antiquo non sono riprese. Si pensava che la venuta del nuovo ordinario Monsignor Beniamino Pizziol nel 2011 avrebbe cambiato le cose; il nuovo Vescovo proveniva da Venezia, una città che vanta una chiesa cittadina adibita al rito Tridentino.  Quantunque in questi quattro lunghi anni si siano succedute numerose  udienze la situazione non è mutata. Nel 2008 e 2009 si erano avuti degli inaccettabili abusi liturgici da parte Dei celebranti Monsignor Giandomenico Tamiozzo e don Pierangelo Rigon per ordine dell'allora vescovo Monsignor Cesare Nosiglia, che prontamente furono denunciate all'opinione pubblica. Nel contempo iniziò anche la diaspora dei fedeli verso altri lidi dato che non si teneva in alcun conto delle disposizioni della Santa Sede. L'unica Messa che si trova ora in diocesi è ad Ancignano di Sandrigo ( nel lontano alto vicentino) ad opera di di Pierangelo Rigon, uno dei preti che diceva messa a San Rocco in modo volutamente irregolare. Don Pierangelo, come è noto, non si può recare a Vicenza per gravi problemi di salute. Il Vescovo Pizziol sembra stia cercando (dal 2011) un sacerdote diocesano da affiancargli per  risolvere la situazione. Ma il tempo passa e nemmeno si vogliono usare preti extradiocesani appartenenti ad ordini che quotidianamente adoperano la Messa antica, come avviene  nella chiesa di San Simon Piccolo a Venezia. La situazione sembra ora aggravarsi per l'assegnazione ''esclusiva'' della Messa di San Pio V alla parrocchia di Ancignano; cosa che è del tutto arbitraria ed irregolare ai sensi del Motu Proprio Summorum Pontificum , prima del quale a Vicenza sono state raccolte migliaia di firme. Inmolti non si potrebbero nemmeno recare a Sandrigo per la notevole distanza. Perchè allora non risolvere la questione in città? Perchè si vuole imporre   coartatamente una soluzione che non soddisfa le esigenze delle persone? Il gruppo stabile di Ancignano ha risolto la questione, per gli altri invece non valgono le disposizioni di Papa Ratzinger? Parrebbe di no. Inolte la Curia ha appoggiato iniziative che favoriscono il gender e non si esprime forse per motivi politci) sullo spettacolo blasfemo che si terrà il 18 settembre p.v. al Teatro Olimpico di Vicenza senza curarsi della salute delle anime degli spettatori che vi assisteranno. Questo è il compito precipuo degli uomini di Chiesa: la salus animarum. Pertanto i fedeli dell'Est Veronese e di Vicenza città chiedono che riprenda l'Eucarestia se non nella chiesa di San Rocco in un'altra con presuli (anche esterni) che abbiano la giusta e adeguata preparazione liturgica e dottrinale per questo compito.

Vicenza, 26 agosto 2015

                                                                                                     I fedeli di Vicenza


Commenti

Inviato Giovedi 27 Agosto 2015 alle 11:58

Un grido di dolore e di speranza, che non deve essere ignorato.
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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