Lettera Cgil ai parlamentari vicentini e agli assessori al lavoro di Provincia e Regione
Lunedi 29 Novembre 2010 alle 23:01 | 0 commenti
Cgil Vicenza - La CGIL chiede ai parlamentari vicentini e agli assessori al lavoro di Provincia e Regione di interessarsi ai lavoratori nel limbo tra la mobilità e la pensione!
La Cgil di Vicenza e provincia chiede agli assessori al lavoro di Provincia e Regione e ai parlamentari vicentini di adoperarsi a favore dei lavoratori posti in mobilità e dei casi prossimi al pensionamento che vedono allontanarsi il traguardo per via dello slittamento di legge.
Scrive nella lettera inviata ai politici e amministratori vicentini la segretaria Fabiola Carletto per conto della segreteria provinciale:
"Nel corso del 2008, 2008 e 2010, a seguito della ben nota crisi economica, molte aziende del nostro territorio hanno aperto procedure di crisi con riduzione di personale o cessazione dell'attività .
Anche al fine di evitare ricadute sociali drammatiche per le famiglie coinvolte, ove possibile, sono stati stipulati accordi aziendali privilegiando l'uscita di lavoratrici e lavoratori che durante il periodo di mobilità maturassero l'accesso alla pensione.
La recente modifica dei requisiti pensionistici (D.L. 31 maggio 2010 n. 78, convertito nella legge 30 luglio 2010 n. 122) ha previsto lo slittamento di 12 mesi della possibilità di accedere alla pensione pur in presenza della maturazione dei requisiti richiesti (ad esempio i 40 anni di contribuzione).
Come potete immaginare questo fatto nuovo sta creando una situazione di incertezza e preoccupazione, poiché queste persone rischiano di trovarsi senza lavoro, a mobilità conclusa e senza pensione. Impossibile immaginare una ricollocazione al lavoro.
La Legge sopra-citata, in verità , prevede il mantenimento dei vecchi requisiti per i lavoratori posti in mobilità con accordi stipulati entro aprile 2010, ma solo fino al numero massimo di 10.000 persone a livello nazionale. E' evidente che tale limite si supera anche solo considerando 2 o 3 provincie del Veneto. A solo titolo di esempio citiamo gli oltre 100 lavoratori usciti per mobilità dagli stabilimenti di Marzotto spa e Valentino Fashion Group spa di Valdagno e pienamente investiti da questa problematica.
Per quanto sopra siamo a richiedere a voi, nell'ambito delle vostre competenze, di concorrere a tutti i livelli, al fine risolvere questa situazione di incertezza e di richiedere o l'ampliamento del plafond dei possibili beneficiari o un allungamento della permanenza in mobilità per la quale vanno individuate le relative risorse".
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